9. Chiarimenti

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Ray

Dopo averci raccontato maggiori dettagli sul caso, l'agente ci ha consegnato un raccoglitore sia per me e per Daphne, con all'interno una copia di ogni documento inerente all'omicidio.
Sinceramente ho percepito Daphne molto afferrata, devo ammettere che è intelligente e sa come muoversi, anche se verso la fine l'ho vista particolarmente spaventata.
Entrambi siamo fermi sulla propria scrivania, a studiare il caso. Ci è stato richiesto di scrivere un documento con all'interno tutte le nostre teorie, così da consegnare le nostre piste differenti a due pattuglie diverse, in modo da agevolare le ricerche.
Mentre scrivo il mio punto di vista, do una veloce occhiata a Daphne: capelli scompigliati raccolti in una coda bassa, labbra carnose rosee e sguardo molto concentrato. I lineamenti mi sembrano familiari. Se solo sapessi il cognome, potrei togliermi questo sassolino dalla scarpa.
"Senti Wonder Woman, come sta andando il tuo lavoro?" la chiamo per sapere a che punto si trova e se, soprattutto, è messa meglio di me.
"Perché devi chiamarmi con il nome di un supereroe?" sbuffa, come se il mio modo di scherzare la annoiasse.
"Perché è da questa mattina che stai nascondendo la tua identità al mondo. Mi chiedo cos'hai da nascondere..."
"Chiediti meno cose su di me, e piuttosto mettiti a lavoro." mi sgrida, spostando lo sguardo al cielo.
"D'accordo Supergirl." taglio quella "piacevole chiacchierata", dandole retta per la prima volta in questa giornata.
"Smettila!" mi rimprovera.
"Perché? Sennò diventi come Hulk?"
"Sei stupido e pure infantile!"
"E tu rimani fastidiosa. Vedi? Nessuno di noi due è perfetto." affermo, concludendo la conversazione. È meglio che finisca questo lavoro, devo consegnarlo prima di Catwoman.

Analisi

Il killer deve aver subito un trauma infantile, poiché i disegni riportati sui corpi delle vittime, raffigurano un semplice cuore, nonché uno dei tanti disegni apprezzati dai bambini. Si ipotizza che la famiglia l'abbia lasciato solo: un padre completamente assente ed una madre molto superficiale.

Il killer non ha comprato una collana ad ogni vittima, ma ha strozzato le donne con il loro stesso gioiello. Con la scusa di spruzzare un po' di profumo sul décolleté della donna, il killer ha addormentato ogni sua preda, e successivamente le ha uccise. Facendo così, non ha catturato l'attenzione delle persone altrui che si trovavano sulle vicinanze.
Tutti i corpi sono stati gettati nello stesso lago, perciò si presuppone che l'assassino non sia mai stato scoperto fino all'ultima vittima, che ha catturato l'attenzione di un uomo, ucciso non appena ha assistito ad un avvenimento di troppo.
Dati anche gli abiti che indossavano le vittime, si presuppone che queste siano delle prostitute. La via più affollata vicino al lago è Via Wallace 38920. La vittima deve abitare in un paese vicino questa via...

Per essere la prima bozza, mi considero molto soddisfatto. Domani ci porteranno sul luogo del crimine e dopodomani dovremo conversare con i parenti delle vittime. Solo dopo aver visto ogni caratteristica di questo caso, potremo consegnare il documento con le nostre teorie.
Chissà cosa scriverà la "supereroina Daphne".

Daphne

È da venti minuti che digito tasti a caso sulla tastiera. Il ricordo che ha bussato alla mia mente mi ha scossa così tanto da farmi dimenticare l'uso della parola. Bevo un po' d'acqua dalla borraccia, cercando di riprendere il controllo di me stessa. Ancora non ho scritto mezza riga.
"Allora, come stiamo andando?" domanda un uomo che è appena entrato nel nostro ufficio. Menti Daphne, menti.
"Estremamente bene, il caso mi sembra molto chiaro." rispondo.
"Bene, onestamente. La soluzione del caso sembra star prendendo forma." ribadisce Ray.
"Ottimo, allora vi lascio lavorare." forse è il caso che inizi a buttare giù qualcosa.

Analisi

Date le prove ed i fatti avvenuti, l'assassino sembra aver portato con sé un forte rancore verso le donne.
Molto probabilmente le vittime sono donne di cui l'assassino era innamorato ma che non hanno ricambiato il suo affetto.
Per questo, con la scusa probabilmente di dover consegnare un regalo alla vittima, l'assassino ha invitato ogni preda nella sua tana, che è stata avvelenata dal sonnifero spray.
Per uccidere le vittime, il killer ha attorcigliato la collana (nonché il regalo) attorno il loro collo, per poi usare questo dono come arma per ucciderle.
Il cuore, nella mente del killer, è un simbolo che regala alle vittime, che sfrutta per segnare in maniera chiara che l'omicidio è avvenuto a causa dell'amore.
Dati gli abiti delle donne uccise, si conferma la teoria dell'appuntamento romantico con il killer, poiché vengono indossati vestiti succinti e soprattutto molto scollati. Poiché i corpi sono stati abbandonati tutti nello stesso posto, probabilmente il killer è un eterno abitudinario. Si presuppone che abiti vicino al lago, in modo da rendere la scomparsa dei corpi molto più semplice.
L' assassino abita nelle vicinanze di Via Wallace 38920...

"Senti Batman, devi contattare Robin oppure sei pronta per la pausa pranzo?" domanda il bambinone Ray.
"La smetti con questi paragoni infantili? Sei un uomo adulto, comportati da tale." lo continuo a rimproverare.
"Certo, disse colei che per chiudere la conversazione mi scrisse 'vaffanculo' sul finestrino dell'auto." ribatte, togliendomi la facoltà di rispondere a tono. E su questo, purtroppo, non posso darti torto.
"Avevo le mie buone ragioni! Sei stato un cafone!" cerco di difendermi.
"Cafone io? Era da un'ora che ti suonavo il clacson! Non sapevi letteralmente guidare!" ribadisce, sottolineando le mie scarse capacità alla guida.
"Senti, lascia stare, preferisco andare a mangiare che discutere ancora con te." concludo, prendendo la mia giacca e dirigendomi verso l'uscita del nostro ufficio.
"La cosa è reciproca, stai serena." taglia corto, chiudendo il computer per andare a pranzo.
Arriviamo alla porta d'uscita e, stranamente, Ray mi tiene la porta.
"Per caso aspetti il momento giusto per sbattermi la porta addosso?" domando, rimanendo incredula.
"No, semplicemente - come puoi vedere - sono un cafone educato." alzo un sopracciglio dalla sorpresa della sua risposta. Sinceramente mi aspettavo un altro insulto.
Afferro l'altra porta, e questa volta, sono io a tenergliela a lui.
"Mi fa piacere, perché anche io sono una viziata educata." il bambinone lascia andare la porta che stava trattenendo, ed esce invece dalla porta che gli stavo tenendo per invitarlo a uscire.
"Vuoi già fare la pace Daphne?" mi domanda, con aria presuntuosa. Credi che basti così poco per addolcirmi?
"Fare pace? Farò pace con te solo quando ti vedrò fuori da questo ufficio, lasciandomi il posto di criminologa. Fino a quel giorno, io e te non faremo mai pace." Finisco, mettendo un punto nero su bianco: io e Ray non collaboreremo finché non otterremo il nostro obiettivo.
"Stronza." sussurra lui andandosene.
"Penso la stessa cosa."

Il Riflesso Di Una BugiardaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora