1. Preparazione al test

16 4 0
                                    


Ray

Suonata la sveglia delle sei e mezza, corro in doccia per prepararmi al meglio. Oggi non seguirò la tabella di marcia, perché oggi ci sarà un cambiamento nella mia quotidianità: vado a trovare lavoro.
Più precisamente, farò un test per entrare come criminologo all'interno di una delle agenzie investigative private più famose al mondo: Pinkerton National Detective Agency. Considerando che ero il migliore della classe quando ero all'università, non credo che avrò troppi problemi ad entrarci, o almeno, lo spero.
Pulito e profumato, mi avvicino alla camera di mia madre, per avvertirla che sto per partire. Rimango qualche secondo davanti all'entrata e sospiro per darmi coraggio. Devi essere forte Ray.
Spalanco la porta e ritrovo sempre il corpo fragile di mia madre nascosto sotto le coperte. È talmente debole che persino girarsi nel letto la stanca.
La perdita di capelli è drastica, la pelle è così biancastra che sembra non circoli più il sangue e le vene sono leggermente in rilievo. Ho paura di ferirla semplicemente toccandola.
Tumore bastardo.
"Buongiorno mamma... Come ti senti oggi?"
"Come ieri, amore. Esattamente come ieri." mi risponde. Ogni tanto vorrei dividere il dolore in due, in modo da alleggerire la sua sofferenza.
"Sei bellissimo con questa camicia. Oggi è il giorno del test?" mi domanda senza dare peso alle sue condizioni. Il vittimismo non le appartiene certamente.
"Si mamma..." le do conferma, togliendo l'attenzione sulle numerose macchie violacee che rivestono la sua pelle.
"Allora in bocca al lupo, tesoro mio. Anche se so che non ne avrai bisogno." sospira. La guardo e mi sembra di vedere le sue labbra tremare.
"Mamma hai freddo? Ti faccio un the? Vuoi la borsa dell'acqua calda?" mi affretto ad assecondare qualsiasi sua necessità.
"No, amore. Faresti tardi, parti piuttosto. Starò bene, promesso." mi rassicura con un debole sorriso.
Guardo l'orologio, ed effettivamente è ora che vada, se non voglio che mi chiudano la porta in faccia. Afferro una coperta pulita dall'armadio, e la stendo delicatamente su mia madre, assicurandomi che non tremi più.
"Sono orgogliosa di te Ray, sei una persona che sa quello che vuole." sussurra.
"Penso la stessa cosa di te." rispondo. Le do un leggero bacio sulla guancia e mi dirigo in bagno. Chiudo la porta, e asciugo quelle lacrime che stavano scappando senza il mio consenso.
Mi guardo allo specchio e riprendo il coraggio che serve ad entrambi. Devi essere forte Ray.

Daphne

Appena finito di truccarmi, saluto velocemente mia zia che calorosamente mi invita a darle un bacio.
"Zia ho appena messo il rossetto! Un abbraccio andrà bene lo stesso!" cerco di convincerla.
"Dammi un bacio oppure niente macchina." mi minaccia. Assecondo la richiesta, baciandola velocemente sulla guancia, per poi dirigermi in auto.
Oggi devo fare una delle cose più importanti della mia vita, nonché il test per entrare al Pinkerton National Detective Agency. Ho studiato ben quattro anni per laurearmi in criminologia, ora l'ultimo ostacolo è entrare nell'agenzia. Non posso perdere. Io non perdo mai.

Ray

Arrivato a meno di qualche chilometro dall'agenzia, a rallentare il mio percorso è una Lamborghini blu. Si, una Lamborghini blu che sta gareggiando con delle lumache.
Suono il clacson ripetutamente, ma poiché non vengo ascoltato mi affaccio al finestrino. Ora gliene dico quattro.
"Mi scusi! Ma qui c'è gente che deve fare cose importanti. Perciò schiacci quel cazzo di piede sull'acceleratore e mi faccia un favore!" urlo adirato.
Ritorno dentro la macchina, aspettando che la Lamborghini acceleri, ma purtroppo non vengo soddisfatto.
Suono il clacson un'altra volta, ma ancora nulla. Rischio di fare tardi e di non sedermi in tempo per fare il test a causa sua, non glielo permetterò. Arriviamo al semaforo, perciò riabbasso il finestrino per sottolineare il concetto.
"Ma lei capisce qualcosa della mia lingua oppure devo mandarle un piccione viaggiatore!? Idiota!"
Questa volta, la portiera si apre. Forse ho esagerato, ma non penso serva finire la conversazione con i pugni. Aspetto con ansia il mio sfidante, finché non vedo uscire due gambe con indosso dei tacchi a spillo neri.
Aspetta, una donna?
Scende completamente, e si incammina verso la mia macchina. Ha lunghi capelli castani che le cadono lungo le spalle e indossa un vestito corto nero. Forse da una così mi farei anche picchiare. Una volta arrivata al mio finestrino, mi chiede di abbassarlo e così faccio.
"Qualche problema, brutto stronzo?" mi insulta mantenendo una certa faccia tosta.
"Come, scusi?" Come non detto. La maleducazione supera di gran lunga un semplice corpo sexy.
"Ha sentito perfettamente." ribadisce, senza nemmeno avere la decenza di rimangiarsi le sue parole.
"Si dà il caso che lei vada più lenta di una lumaca. Il limite in questa strada è 70 non 20. Cari saluti e impari a guidare." Alzo il finestrino, dichiarando ufficialmente chiusa la conversazione.
La ragazza rimane impalata davanti alla mia auto, ma io ho smesso di osservarla: non voglio rivolgerle un secondo di più. Abbasso la testa regalando la mia attenzione al telefono. Dopo poco noto con la coda dell'occhio che è ritornata al suo posto guida, perciò mi decido ad alzare la testa per riprendere finalmente a guidare.
Arrivato a destinazione, guardo l'orologio e grazie al cielo sono arrivato con dieci minuti di anticipo. Sto per aprire la portiera, quando noto che sul mio finestrino è stato scritto "Vaffanculo" con un rossetto rosso. Sarà stata sicuramente quella ragazza, dovevo guardare quello che stava facendo. Sospiro, mi armo di pazienza e pulisco con un tovagliolo l'auto. Ora non ho tempo per queste cose, devo rimanere concentrato. Ho un obiettivo da completare.

Il Riflesso Di Una BugiardaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora