9. Grace

9 6 0
                                    

Sono una stupida, un'idiota, una buona a nulla, un incredibile disastro. Proprio come dice mia madre.

Ora l'unica cosa che desidero è barricarmi nella mia cameretta e affondare la mia faccia nel morbido cuscino fino a quando non avrò più lacrime di umiliazione da versare.

Che catastrofe! Ho combinato un macello e ora Martha non ha più un lavoro a causa mia.

In silenzio, non sapendo più in che lingua chiederle scusa, mi appresto ad aprirle il portone e poi realizzo tutto d'un tratto. Il Signor Poppy non c'è.

<<Oh no>> mormoro, notando il guinzaglio vuoto.

No, non è possibile, mi ripeto, cercando di mantenere la calma, guardandomi intorno. <<Martha, il Signor Poppy non c'è>> le dico, risvegliandola da chissà quale pensiero. <<Il signor Poppy non c'è!>> dico ancora, controllando se il guinzaglio è ancora intatto. Com'è potuto accadere? Come posso non averlo notato prima? Da quanto tempo non ci seguiva più?

Lo chiedo alla mia compagna, ma è agitata quanto me, sintomo del fatto che, mentre il mio pensiero era rivolto a quei furenti occhi color nocciola, il suo stava forse sullo stipendio che non riceverà e il lavoro che dovrà tornare a cercare.

<<Dov'è, Martha, dove può stare? Quando è stata l'ultima volta che lo hai visto?>> le chiedo, realizzando di non avergli rivolto lo sguardo per tutto il tragitto a piedi. Mi ero limitata a trascinare il guinzaglio e a tenere stretta la gabbietta di Jonas.

<<Non lo so, piccola Grace. Sono stanca e preoccupata, non...>>

<<Scusami>> le dico, con le lacrime agli occhi. <<Scusami tanto>> esplodo in un pianto disperato e lei mi stringe a sé avvolgendomi in un caldo abbraccio, come quelli della mamma che non ho mai avuto.

<<Non fare così, Grace, vedrai che è qui da qualche parte>> dice, mentre un uomo vestito da Babbo Natale attraversa la strada.

<<Senta!>> lo chiamo, precipitandomi nella sua direzione, facendo attenzione a non scivolare sul marciapiede ghiacciato. <<Sì, dico a lei! Ha visto un gatto bianco? È grosso così e molto molto peloso.>>

Mi squadra, guardandomi dall'alto in basso, e poi mi dice che è di fretta. Li conosco i tipi così. Deve aver rapito il Signor Poppy. <<Io le ho fatto solo una domanda. Mi deve dire sì o no.>>

<<No>> ripete, senza smettere di camminare. Provo a stargli dietro, mentre Martha viene verso di noi. <<E allora perché scappa? Nasconde qualcosa? Lei sa dov'è il Signor Poppy!>> ripeto e lui alza gli occhi al cielo. <<Non so chi sia >>

<<Il mio gatto.>>

<<Non so dove sia il suo gatto e io devo andare.>>

<<Mancano venticinque giorni al Natale e non c'è alcuna fretta>> gli dico scontrosa, avvicinandomi un po' troppo e con aria minacciosa. Mi spinge all'indietro per allontanarmi e va via.

<<Grace, che fai>> mi dice Martha, prendendomi una mano.

<<Hai visto come si è comportato? Ha preso lui il Signor Poppy.>>

<<Non ha preso lui il Signor Poppy>> mi contraddice lei. <<E ora andiamo.>>

<<A cercarlo? Dove?>>

<<No, andiamo a casa. Sta arrivando una brutta tempesta di neve, tu hai una pessima cera e Jonas è sull'uscio che ci aspetta.>>

<<Ma il Signor Poppy...>>

<<Il Signor Poppy se la caverà anche senza di te questa volta. Sai come si dice, piccola Grace? Quello che è destinato a noi troverà sempre la strada per raggiungerci.>>

Sono a pezzi. Ho le gambe fiacche e a stento mi reggo in piedi, per non parlare del forte vento che si sta alzando e la neve che sta tornando a cadere, con più violenza di prima.

<<Vieni da me, ti faccio una bella cioccolata calda>> mi dice la dolce donna, mentre ritorniamo al portone del condominio.

<<Martha, ti ho rovinato la giornata, tolto la possibilità di...>>

<<Smettila di rimproverarti, non serve a nulla. Sono certa che il signor Douglas riuscirà a perdonarti. In fondo... è Natale.>>

Oggi avrei dovuto decorare casa mia con gli allestimenti natalizi tenuti chiusi nello scatolone sotto il letto dall'anno precedente. Non vedevo l'ora di farlo, piroettando felice per il mio piccolo bilocale con il Signor Poppy alle calcagna e Jonas a osservarci da lontano. No, probabilmente quel gatto pigro e pestifero si sarebbe appollaiato sul bracciolo della poltrona a giudicarmi mentre avrei cercato con fatica di posizionare la stella sulla punta dell'albero sintetico che arriva fin sopra al soffitto.

Quello che faccio è invece prendere la busta dell'immondizia piena di quello che resta dei viaggi di quello che Martha aveva definito "animo sensibile e"...che altro? Be', sicuramente non mi sembravano gli attributi migliori da affibbiare a mister simpatia. Per un attimo ho temuto che, se avesse avuto un'arma, non avrebbe esitato nemmeno per un momento a mirare dritto alla mia testa.

Guardando meglio i piccoli souvenir, mi rendo conto che non sono combinati poi nemmeno così male e che anzi qualcuno è completamente integro, solo scheggiato da qualche parte poco in vista. La mia supercolla dovrebbe essere negli scatoloni, ma non ho alcuna intenzione di alzarmi dalla poltrona. Forse resterò così per il resto della giornata ad osservare il piccolo spazio accanto al balconcino che dovrebbe già essere occupato dall'albero.

Sospiro ed estraggo il cellulare dalla tasca dei pantaloni per pubblicare un annuncio di smarrimento del Signor Poppy sul profilo Facebook degli animali smarriti del quartiere, sperando che qualcuno lo veda in giro, nonostante la brutta tempesta che sta imperversando sulla città.

Appena smetterà, mi rimetterò subito alla sua ricerca. Non riesco a immaginare la mia vita senza lui, sarebbe come perdere quell'amico musone pronto costantemente a giudicarti, che ha sempre da ridire su tutto ciò che fai ma che, in fondo in fondo, ama te come nessun altro.

Poi mi perdo tra i pensieri, che si trasformano in parole sotto un post del mio sconosciuto blog personale e continuo a scrivere, rifiutando le chiamate dei soliti annunci pubblicitari natalizi.


---------------------------------------------------------------------------

Okay, abbiamo perso Grace prima del previsto. Voi l'avete visto il Signor Poppy? SPOILER: sta consumando un ottimo pasto a casa di Farrell (per un attimo mi sono sentita come Dora l'Esploratrice).

A Natale mi innamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora