Ancora nessuna risposta.
Non sono abituato ad attese nel lavoro, sbrigandomela sempre da solo e senza l'aiuto di nessun altro ma, se Gray ha voluto questo, avrà avuto anche le sue buone ragioni. Confida in me e nel fatto che posso aiutare l'azienda anche al di fuori.
In fondo, la sua è un'immagine che non si fa da sola. E chi meglio di me potrebbe rappresentare lo spirito dei lavoratori della Gray's Accounting?
Dalla notizia del matrimonio, però, non ho fatto altro che tornare sulla chat di Andy. È come se il risentirla avesse riaperto dentro di me una voragine di rabbia e sofferenza che ho provato, nel corso di due anni, a chiudere in ogni modo, riempiendola con persone ed esperienze che, invece, non hanno fatto altro che alimentarla.
Il lavoro non ha colmato questo vuoto, ma ha rappresentato solo una distrazione per spostare il mio sguardo più in là del dirupo, facendomi dimenticare della sua presenza che ora si è ripalesata come niente.
Il mio primo istinto è stato quello di uscire di casa, ancora in divisa da lavoro, e approfittarne del pomeriggio libero per darmi appuntamento con una di quelle ragazze che ogni tanto mi diverto a cercare su Tinder. Lei ci sta, io ci sto, è solo una la cosa che cerchiamo ed è la stessa. Il gioco è fatto. Sicuramente più semplice di qualsiasi altro appuntamento fine a se stesso.
Arrivo al locale che mi è stato indicato e la notevolissima differenza di temperatura tra l'interno e l'esterno mi provoca un violento brivido lungo tutto il corpo.
Non faccio in tempo a guardarmi intorno che trovo lei, la mia sciagura, la mia rovina, la mia condanna seduta al tavolo con quella zavorra umana di Darren.
Si voltano contemporaneamente nella mia direzione. Ma l'avrà letta la mia email alla fine o no? Io quelle cagate che ha indicato lei non ho la minima intenzione di farle se non nei tempi e nei modi in cui stabilisco io.
<<FarryDickAss, giusto?>>
Sento una voce femminile alle mie spalle e mi volto.
La ragazza che poco fa mostrava alla telecamera il suo sorriso smagliante e i suoi occhi da gatto nella foto profilo del sito d'incontri ora è proprio davanti a me e si libera del suo lungo trench rivelando le braccia piene di tatuaggi.
E no, contrariamente a quello che chiunque altro potrebbe pensare, non me ne frega un accidenti di quello che rappresentano. Ognuno ha la sua storia e non vedo il motivo per cui doverla sbattere in faccia agli sconosciuti scrivendosela addosso. Non è forse più interessante lasciare che siano gli occhi a raccontarla?
Perché i miei di certo lo fanno e non dicono nulla di bello.
<<Avresti potuto anche chiamarmi per nome>> sospiro, mettendo le mani nelle tasche del mio trench e lasciando che sia la prima a raggiungere il bancone.
Credo che una delle cose peggiori che potesse capitare era ritrovarsi quei due in mezzo ai piedi. Odio che la mia vita privata interferisca con quella lavorativa e viceversa.
<<Lavori alla Gray's...>>
Non le lascio terminare la frase che metto in tasca la targhetta col mio nome che avevo dimenticato di rimuovere. Mi interessa sapere di cosa si occupa? Assolutamente no, e mi auguro che finisca questa farsa il prima possibile, chiedendomi di andare a consumare nel suo appartamento che mi auguro non trovarsi a più di un paio di isolati da qui.
Guardo verso l'elfa malefica, ora acconciata in modo ben peggiore, nonostante il suo visino la renda una potenziale preda d'amore. Chi le ha venduto quel maglioncino dev'essere una persona molto cattiva, perché le sta dieci volte e stona completamente con il colore della sua pelle, troppo chiara per tonalità tanto forti.
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A Natale mi innamoro
ChickLit(IL 3 DICEMBRE ONLINE E IN LIBRERIA) Nel periodo Natalizio New York è in festa: ogni cosa è illuminata, le vie pullulano di vita e tutti sono felici. Tutti tranne Farrell Douglas, dirigente impiegato della Gray's Accounting Company, che odia questo...