La mia giacca Armani da trecento dollari è ora un fetido straccio umidiccio visibilmente e forse irreversibilmente lesionato nella parte posteriore.
Esco dai gabinetti e, trattenendo l'ormai straccio con il dito indice sulla mia spalla mentre cammino con l'altra mano in tasca, percorro il corridoio dalle ampie vetrate che conduce all'ufficio: la città inizia a imbiancarsi e una foschia che la nasconde all'occhio di chi la osserva dai piani alti cala fitta e lenta dall'alto. È ad ogni modo questa la veste in cui la vedo sempre, anche quando il solleone delle torridi estati newyorkesi spacca le pietre sull'asfalto. Per me, questa metropoli non è altro che gabbia e vuoto, condanna e maledizione.
Appena due anni fa, questo stesso periodo speravo, da imbecille disilluso quale ero, di baciare sotto il muschio Andy, partire con lei per Capo Nord, il punto più a nord d'Europa, in Norvegia, ambita meta di molti turisti ed escursionisti, per continuare a riempire con i ricordi di esperienze uniche il mio diario di viaggio, che ora giace abbandonato in qualche angolo della mia camera, pensata per due. "Ti farò conoscere Babbo Natale", le dicevo, promettendole una visita in Lapponia prima di scoprirmi una delle sue renne più cornute.
Il buongiorno del mio capo mi riporta alla realtà: lo stimabilissimo signor Gray, un uomo sulla sessantina rinvigorito dal parrucchino e dagli abiti eleganti e attillati con cui si presenta in ufficio, è forse l'uomo che più mi è vicino in questo tetro e buio periodo della mia vita.
Il fatto che apprezzi la metodicità e l'efficienza del mio operato, mi hanno reso uno dei più importanti rappresentanti dell'azienda, tra quelli con gli stipendi più alti e meno giorni di ferie. Ma di quello poco mi interessa. Non avrei granché da fare a casa se non tenere compagnia alla mia nuova donna delle pulizie, che adesso mi auguro stia trattando con cura i cimeli che ho esposto sulle mensole, souvenir di ogni mio viaggio.
Mi manca volare, uscire fuori dalla prigione della monotonia quotidiana per immergermi nella natura più incontaminata, entrare a contatto con usanze, culture, tradizioni che questo paese non ha, se non come surrogato di quelle che lo hanno colonizzato nel tempo. E invece la vita mi ha reso un lobotomizzato impiegato dalle ambizioni piuttosto ridotte: meglio lasciare che gli ultimi neuroni rimasti si fondano continuando a lavorare fino allo sfinimento.
<<Oggi dovrebbe essere arrivata la ragazza di cui vi avevo parlato>> mi dice, mentre con la mente è a delle scartoffie che sfoglia tra le mani dopo essersi inumidito un dito con la punta della lingua. Ci ha parlato di una ragazza? Forse in quel momento ero così immerso nel lavoro da non essermene accorto.
<<Ci tengo molto al Natale>> mi ripete, senza rivolgermi lo sguardo. <<Mia moglie adorava questo periodo dell'anno, darei tutto quello che ho per avere di nuovo la possibilità di viverlo con lei>> dal suo tono non emerge alcuna emozione, ma lo vedo in apprensione. <<E sai, Farrell, mi fa rabbia il fatto che tutti quegli uomini preferiscano lavorare piuttosto che trascorrerlo con le proprie famiglie.>>
<<Be', spesso il lavoro è proprio una fuga, signor Gray>> gli dico, spostando lo sguardo dalla sua fronte corrugata.
<<E tu, Farrell, da cosa scappi? Sei così giovane, hai tutta una vita davanti e sei disilluso quasi più di me.>>
<<A volte ventotto anni bastano per sentirsi abbastanza vecchi e stanchi della vita>> argomento.
Lo vedo sorridere sotto i baffi, poi mi arriva una pacca sulla spalla. <<Sei un personaggio, Farrell. Forse è per questo che mi piaci così tanto. Sono proprio curioso di sapere cosa pensi della ragazza che ho selezionato per portare in questo ufficio un po' della magia del Natale.>>
Trattengo un conato di vomito e gli rivolgo un finto sorriso. Sì, magia del Natale. Quella che mi ha fatto apparire le corna in testa, tagliare i ponti con la mia famiglia, ritrovare in una città di merda senza amici e senza alcuna prospettiva che differisca da una promozione o un aumento?
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A Natale mi innamoro
Romanzi rosa / ChickLit(IL 3 DICEMBRE ONLINE E IN LIBRERIA) Nel periodo Natalizio New York è in festa: ogni cosa è illuminata, le vie pullulano di vita e tutti sono felici. Tutti tranne Farrell Douglas, dirigente impiegato della Gray's Accounting Company, che odia questo...