Vedere quel ragazzo rivolgermi l'espressione di completa disapprovazione, di disprezzo e sdegno che era solita indirizzarmi mia madre per lasciar trasparire la disistima provata nei miei confronti mi ha fatto sussultare il cuore e venire gli occhi lucidi.
Mi sforzo di non pensarci: verrò pagata profumatamente per il lavoro che mi è stato assegnato e il mio è un impegno da cui ho promesso di non tirarmi indietro. Lo porterò a termine come ogni altro che mi è stato assegnato in questi anni, al meglio, che mi piaccia o meno.
Dieci giorni per farlo innamorare del Natale. Dovrò pensare a una lista di cose da sbrigare insieme per mascherare questa mia impresa dietro quello che all'apparenza deve risultare solo un tentativo di pubblicizzare l'azienda di fronte agli esterni e animarla un po' per i suoi impiegati.
Mi libero del costumino forse un po' troppo piccolo da elfo e metto su il completo che avevo messo stamattina per il colloquio che non c'è stato.
Anche in questo momento, ho le idee poco chiare su quello che è il mio stato d'animo. L'idea di ottenere tutti quei soldi alla fine dei dieci giorni e di partire per una meta a mia scelta mi rende, però, la persona più contenta sulla faccia della terra.
Così chiamo Martha per andare a riprendere il Signor Poppy e Jonas, ma mi informa di non essere ancora rientrata a casa. Anzi, ora lavora per un uomo come domestica ma non voleva scontentarmi, così ha portato con sé i miei amici e io sono costretta a raggiungerla all'indirizzo che mi indica per via telefonica. Chiamo un taxi, troppo stanca per prendere di nuovo la metro, e la raggiungo.
<<Perché non me l'hai detto prima?>> le chiedo, cercando di riprendermi dalla sorpresa di ritrovarla in uno degli attici più belli che io abbia mai visto, in una delle zone più in della città. <<Non ti avrei chiesto di farmi questo favore.>>
Mi fa segno di entrare e di accomodarmi sull'enorme sofà bianco che troneggia al centro del salotto, dopo avermi aiutata a disfarmi della giacca e della tracolla, che mette sull'appendiabiti all'ingresso.
<<Grace, piccola mia>> mi dice, mentre io sono ancora incantata dalla bellezza dell'open space, del parquet di legno chiaro...eppure questo appartamento sembra così vuoto e impersonale. <<Tu ci sei sempre stata durante questi lunghi anni, quando avevo bisogno di cure, compagnia, soffrivo di solitudine e attacchi di ansia. Ora che sei tu ad avere più bisogno di me, io ci sarò.>>
Mi accarezza la testa e si scusa un momento prima di andare a tirare fuori un profumatissimo pollo con le patate dal forno. <<Oddio, Martha, mi stai facendo venire l'acquolina in bocca.>>
<<Perché non resti a mangiare con noi? Voglio presentarti al mio padrone. Sono certa che gli piaceresti molto. È un'anima sensibile e gentile. Sono certa che ti inviterà a tavola senza pensarci due volte>> dice entusiasta.
<<Martha, sei gentilissima, ma non voglio darti problemi. In fondo sei qui da poco, no?>> le chiedo, avvicinandomi alla borsetta per prendere il cellulare e aggiornare il mio blog. Non è così, ma da questa mattina sembrano trascorsi secoli, tante sono le cose accadute che mi hanno segnata.
<<Sì, è il mio terzo giorno qui. E a te? Com'è andato il colloquio?>>
<<Inusuale>> taglio corto, non avendo troppa voglia di entrare nei dettagli. Sono così stanca. <<Ma mi pagheranno profumatamente e potrò permettermi il mio viaggio di Natale>> le dico entusiasta, raggiungendola nella cucina: solo una notifica. È sempre la solita la persona che mette like ai miei post, anche se il suo profilo è completamente vuoto.
<<Sono tanto felice per te, piccola Grace>> mi carezza Martha con un sorriso sincero. <<Dunque non vuoi restare?>> mi chiede, mentre recupero il guinzaglio abbandonato su una delle sedie della cucina. Anche questa stanza è meravigliosa, la mobilia super moderna: ma quanti soldi ha quest'uomo?
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A Natale mi innamoro
Literatura Feminina(DAL 3 DICEMBRE ONLINE E IN LIBRERIA) Il Natale? Preferirei un incontro con il mio commercialista. Mi chiamo Farrell Douglas e all'apparenza ho tutto: un appartamento con vista su Manhattan, un lavoro invidiabile, e una lista di tresche che fa impal...