Capitolo 5
Erano le due del pomeriggio. Stu era nel bagno della famiglia Romero con addosso un telo all'altezza della vita. Aveva appena terminato di fare la doccia, era affamato e dannatamente soddisfatto. Con Kim v'era un'intesa sessuale perfetta e lei non sembrava mai sazia. Stuart adorava quando lei, durante l'amplesso, gli sussurrava all'orecchio: quelle parole, spesso volgari, scatenavano in lui un vero e proprio blackout mentale; le sinapsi si scollegavano e il cervello diveniva una poltiglia informe utile soltanto a godersi la vista e la percezione di quello splendido corpo.
Stuart si chiese perché una ragazza tanto meravigliosa fosse capitata proprio a lui. Eppure sentiva un fastidio graffiante all'altezza della bocca dello stomaco, come se un gatto gli stesse conficcando gli artigli nelle viscere. In quel momento Stu partorì con dolore il pensiero che tra loro due il dialogo era sempre più scarso. Certo, a letto viera un affiatamento invidiabile... ma rimosso ciò, cosa restava? Poco, molto poco, e i discorsi che ancora sopravvivevano tra loro avevano per argomento musica e film; la cosa buffa, però, era che i loro gusti si dimostravano ogni volta del tutto differenti.
Stu si osservò allo specchio. Lavorando alacre per indossare di nuovo i flesh tunnel, si domandò quanto ancora la loro storia potesse durare. L'amava, lo diceva sempre e lo credeva fermamente, ma col passare del tempo capiva che, a parte la passione smodata per il sesso, i punti di contatto tra loro erano davvero pochi. A quell'infausta realtà gli tremarono le mani e i dilatatori in acciaio caddero a terra, tintinnando.
«Tutto bene?» chiese la voce di Kim, in corridoio.
«Sì, sì! Non preoccuparti.»
Stu si chinò, raccolse i gioielli e si rialzò. Vide l'immagine di Kimberly riflessa allo specchio dietro di lui e sentì il cuore cercare di sfondargli la cassa toracica. Pentendosi di quegli assurdi pensieri di pochi istanti prima, aprì l'acqua tiepida, ripulì i piercing e indossò quello sinistro.
Kim lo fiancheggiò.
«Hai intenzione di dilatare ancora?» domandò, afferrando il gioiello rimasto sul lavandino e avvicinandoglielo al lobo destro, che penzolava molle, svuotato. Stu scosse la testa.
«No. Così sono perfetti.»
Aveva impiegato un anno e mezzo a raggiungere quel grado di dilatazione, perseverando nonostante piccole infezioni e numerose prese in giro, man mano più caustiche. Adesso sfoggiava con orgoglio due fori di un pollice ciascuno, che s'addicevano piuttosto bene al viso scarno. Solo recentemente si era fatto fare altri due buchi sull'orecchio sinistro, poco sopra il lobo deformato, dove indossava due anelli sottili.
Kim armeggiò col tunnel, facendolo calzare alla perfezione tra i lembi assottigliati dell'orecchio. Stu le rivolse un sorrisetto grato, circondandole la vita con un braccio.
Kimberly contraccambiò l'abbraccio, sfregandosi come una gatta smorfiosa e ruffiana contro il suo petto glabro e nudo. Stuart venne attraversato da una nuova, violenta scossa. Le mani di Kim gli graffiarono la schiena, all'altezza delle scapole.
«Che ne dici?» gli soffiò nell'orecchio, cominciando a mordicchiarglielo. «Ancora una volta prima che tu torni a casa?»
Stu non rispose: l'afferrò, la sollevò da terra e la condusse in camera da letto, tra gli urletti giocosi ed estasiati di Kim. Quando la baciò, si chiese se le preoccupazioni di prima non fossero sciocche e vane. Quando fu dentro di lei, non le ricordava nemmeno più.
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Buongiorno, amici!
Ho deciso di dedicare questo capitolo , anche se più breve degli altri, a un attimo di intimità tra Stu e Kim. Lui sembra aver qualche dubbio, riguardo alla loro storia. Come pensate che evolverà? Supereranno eventuali ostacoli assieme?
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate e come credete che evolverà la storia.
Tra qualche giorno posto il seguito.
Vi mando un abbraccio fortissimo. Tanto amore. -'♡'-
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Figlio dell'amore e dell'odio
Ficción GeneralStuart Anderson vive a New Houlka, una piccola città del Mississippi. È un ragazzo solitario, che soffre di depressione a causa del bullismo subito durante il periodo scolastico. Nonostante tutto, cerca comunque di occupare il giusto posto nella so...