Capitolo Uno

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IRIS

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Il sole si spegne dietro le fitte foreste che circondano la mia casa, tingendo di rosso e arancione le cime degli alberi

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Il sole si spegne dietro le fitte foreste che circondano la mia casa, tingendo di rosso e arancione le cime degli alberi.
L'aria è calda, satura dell'odore di terra umida e legna bruciata.

Questa sarebbe stata la mia ultima sera a Thalos.

Ormai la decisione di abbandonare temporaneamente la mia terra era stata presa. Dovevo saperne di più.
Dovevo scoprire quale fosse la verità.
Anche a costo di farmi del male.
Avrei fatto di tutto per la mia famiglia.

Certo, l'idea di scappare da un momento all'altro senza nemmeno sapere dove cercarlo o cosa avrei potuto trovare era del tutto folle.

Per cui avevo chiesto aiuto alla mia migliore amica Leyla, che aveva parenti che tempo fa si erano trasferiti a Vortek.
Mi avrebbero assicurato almeno un tetto sotto il quale dormire e vivere per un po' di giorni. O settimane, chi lo sa.

《Iris, ti muovi o no? I ragazzi ci stanno aspettando da un'ora!》La voce impaziente di Dalia, mia sorella maggiore, nonché secondogenita, mi risveglia dai pensieri.

Dovevamo andare ad una festa in spiaggia quella sera ed incazzata com'era mi avrebbe spedito con molta serenità dall'altra parte dell'isola. Magari con un bel calcio in culo.

Il motivo del mio ritardo? Ero alle prese con le mie specialità culinarie più grandi: marmellate di rose o confetture di fiori di sambuco. Una bontà!
Le vendevamo al nostro chiosco, giù al molo, e la gente ne andava pazza!

《Scusami se mi preoccupo di aiutare l'economia del paese, sorellona.》le risposi ironicamente.

Dalia si era intrufolata nel mio minuscolo laboratorio, vicino casa, creato appositamente per me.
Indossava un pantaloncino di jeans con decorazioni floreali e un top bianco che le scopriva la pancia piatta, accompagnato da un lungo kimono con frange, stile bohemien e una collana che le arrivava all'ombelico.

Avevamo entrambe i capelli voluminosi e ricci. Una vera e propria tortura.
Ma a differenza mia, lei era bionda come papà.

《Stai scherzando, vero?》Si appoggiò con le mani alla piccola scrivania su cui stavo lavorando e mi puntò i suoi occhioni azzurri.《Sei proprio l'ultima persona che può dire questa cosa, Iris!》

Seraphia IslandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora