Capitolo Sette

59 2 0
                                    

ROSE

Le mattine del post sbornia rimangono sempre le più brutte.

Non bevevo così tanto da un bel po'.

Beh, sempre se cinque giorni possono essere considerati un bel po'.
Mi piaceva divertirmi, uscire a fare casino e bere fino a star male. Faceva parte della quotidianità ormai.

Ma quel giorno almeno, nonostante il mal di testa pesante, mi svegliai con uno strano sorriso sulla faccia.

L'avevo capito fin da subito che Leyla potesse nascondere qualcosa di così tanto profondo e che non riuscisse a cacciarlo fuori.

Le serviva solo una spinta.

E non nego che all'inizio lo avevo fatto per il puro piacere di stuzzicarla e di dimostrarle che non c'era di bisogno di nascondersi.

Ma poi.. qualcosa era cambiato.

Mi era piaciuto strusciarmi contro di lei mentre ballavamo. E sì, sicuramente anche l'alcol aveva fatto il suo effetto.
Ma ero sicura che ci fosse dell'altro.
E me lo aveva confermato il fatto che mi aveva fatta bagnare anche solo guardandomi nuda dallo specchio.
Per non parlare del bacio..

Volevo dimostrarle che al giorno d'oggi poteva essere tutto molto più semplice.

Anche se con me non lo era sempre stato.

Mi ha sempre spaventata l'idea di essere l'unica figlia femmina della famiglia Blackwell.
Tutti che ti guardano e ti chiedono:
Sei fidanzata? Chi è il fortunato che ti fa sorridere così tanto? Quando ci farai conoscere il tuo futuro marito?

Ma nessuno, a parte i miei fratelli, sapeva che cinque anni fa era stata una donna a farmi battere forte il cuore per la prima volta.
E non un uomo.

Il suo nome era Hanna ed era la figlia della nostra domestica, che portava ogni giorno con sè.

Ai miei genitori bastava che la domestica facesse bene il lavoro per cui era pagata, non gli importava granché se portasse la figlia o meno a casa nostra.

Erano sempre fuori per lavoro e non sapevano nemmeno della forte amicizia che stava nascendo tra me e Hanna.

Lei era più grande di me. Aveva lunghi capelli biondi ondulati ed occhi verdi che mi portavano su un altro universo.

Ed è stato proprio grazie a lei ad aver capito alcune cose. Soprattutto quando durante il gioco della bottiglia è stata costretta a darmi un bacio.

Anche se si trattava di un bacio a stampo, finto e privo di significato per lei, mi fece riflettere profondamente. Per me, infatti, aveva avuto un effetto completamente opposto.

Grazie al suo bacio e alle sue lezioni di vita, mi sono avvicinata alle donne con la consapevolezza che non c'era nulla di sbagliato in quello che provavo.

Mi ripeteva sempre la stessa frase ogni volta che tornavo a casa piangendo perché non riuscivo a farmi piacere un solo ragazzo.

Ricordati che sei padrona delle tue azioni ma non dei tuoi sentimenti.

Così la vita per me iniziò ad essere molto più semplice e serena.
Iniziai a fregarmene di tutte le persone, compresi i miei genitori, che potevano pensarla diversamente e che non accettavano le mie idee.

Seraphia IslandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora