Capitolo 5

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Per un istante mi vengono in mente tutti gli scenari con cui sarei morta.
Avrei lottato, cavolo se lo avrei fatto, ma alla fine avrei avuto la peggio.
Erano in quattro, ed io ero una sola, in più possedevano una pistola e le strade a quell'ora erano deserte.
Lo vedo fare un passo avanti nella mia direzione e poi un lampo gli attraversa lo sguardo, esita, e decide di voltarsi e ricominciare a parlare con gli altri assumendo un atteggiamento disinvolto.
Mi aveva risparmiata per il momento.
Il cuore mi martellava nel petto, mi formicolavano le dita e la testa mi pulsava, perché lo aveva fatto? Perché mi aveva lasciata andare e "coperta"?
Se inizialmente poteva sembrare una cosa positiva, pensandoci meglio mi viene la paura che le conseguenze arriveranno dopo e saranno ancora peggiori di quello che mi immagino.
Non appena li sento sfrecciare a tutta velocità, raccolgo le chiavi e mi fiondo in casa.
Chiudo la porta a quattro mandate e ci posiziono anche una sedia a bloccare la maniglia.
Tremo, mentre percorro il salottino avanti ed indietro cercando di regolarizzare il mio respiro.
Devo calmarmi, riprendere lucidità ma è difficile, quel ragazzo abita ad un passo da me e potrebbe tendermi un agguato in qualsiasi momento, dovevo essere pronta, ma come?
Così anche se riluttante mi sistemo nel letto con una mazza da baseball vicina, l'avevo portata proprio per situazioni come questa e finalmente gli occhi poco a poco cominciano a farsi pesanti e cado in un sonno agitato, contornato da incubi e sogni "particolari".

"C-cosa hai fatto un sogno erotico su quel tipo? Ma dico io sei pazza?"-la voce squillante della mia migliore amica mi fa trasalire e tingere le guance di rosso-"Evidentemente è un meccanismo di difesa inconscio attuato dal cervello o non so"-dico sprofondando nell'imbarazzo,lei in videochiamata si porta una mano alla tempia e scuote i capelli ramati-"No io sono incredula. Sei lì da due giorni e già sei nella merda. Aspetta che lo cerco"- la sento armeggiare con la tastiera  e dopo poco riappare davanti alla fotocamera -"Cavolo quel tipo è un figo allucinante, ci credo che hai fatto un sogno così, sarà anche un delinquente ma wow"-la sento dire.
Effettivamente era un ragazzo di una bellezza disarmante, i tratti duri, il sorriso furbo , gli occhi glaciali e i capelli scuri, erano tutti tratti che mescolati insieme creavano un demonio che trasudava proibito e sensualità da tutti i pori.
I tatuaggi che aveva non erano da meno, un solo braccio era riempito, avevo potuto notare dei disegni raffiguranti angeli caduti ,i gironi dell'inferno dantesco, demoni e fiamme.
Fiamme in cui molte ragazze si erano perse, sicuramente.
"Beh non mi interessa il suo aspetto, quello che ho visto ieri Ally è terribile. Temo per la mia incolumità, io ho faticato tanto per essere qui, sono stata stupida e troppo curiosa"-lei annuisce poi alza gli occhi al cielo per trovare delle parole giuste per la situazione-"credo che la cosa migliore che tu possa fare adesso è tenere un profilo basso, evitare frecciatine e munirti di un taser"-scoppio a ridere e così anche lei-"Si penso che lo comprerò"-sospiro sconfitta.
Allison ed io siamo migliori amiche dalle elementari, frequentavamo la stessa classe e fra di noi si creò subito intesa quando entrambe impaurite , davanti alla casa stregata allestita nel nostro paese per Halloween, decidemmo di entrare insieme affrontando quella buffa situazione.
Negli anni il nostro rapporto crebbe, entrambe volevamo scappare da quel posto, vivere delle vite normali, sane , conoscere persone diverse e lasciarci tutto alle spalle.
I genitori di Ally erano brave persone, mi hanno ospitato tantissime volte durante gli anni e mi hanno cresciuta anche un po', avrebbero sempre voluto avere un' altra figlia e in un certo senso si sono accontentati di me.
Termino la chiamata dopo averle chiesto di Berkley ed essermi fatta raccontare della prima festa a cui ha preso parte, del flirt con un ragazzo della squadra di football e di alcuni nuove amicizie che ha stretto.
La mia mattinata passa velocemente, per fortuna di Blake non c'è nessuna traccia, così come dei suoi amici, spero siano stati arrestati, questa sarebbe una svolta davvero fantastica, ma dubito sia successo , altrimenti i ragazzi del gruppo di Susanne mi avrebbero avvisato.
Siamo nel giardino universitario tutti insieme, io susanne , Chris, Travor , Luke e Riley, seduti su dei teli , intenti a studiare bevendo del caffè comprato alla caffetteria e mangiando dounts colorati dai gusti più eccentrici-"Come mai legge?"-mi chiede Travor prendendomi la matita con cui sottolineo alcuni passi importati dal mio libro-"Voglio diventare avvocato"-dichiaro sorridendo e coprendomi gli occhi dal sole splendente che aleggia su di noi-"Hai la faccia dell'avvocatessa ora che ti guardo meglio"-dice scoppiando a ridere, io gli do una pacca su una spalla facendolo cadere sul prato-"Stasera vieni con noi alla festa della mia confraternita?"-chiede d'un tratto Luke, storgo il naso, non penso che mi divertirei ad una festa, se in passato avevo partecipato, era solo per accontentare Allison, in più avrei voluto investire meglio il mio unico giorno a settimana di riposo dal mio lavoro serale-"Non credo sia il caso"-rispondo cercando con lo sguardo la comprensione dei miei nuovi amici che invece sembrano tutt'altro che d'accordo-"Io anche non sono tipo da feste però ehi, dovresti venire, ci divertiremo te lo prometto!"-è Susanne a parlare e mi appoggia il braccio sulle spalle stringendomi in un abbraccio rassicurante.
Alla fine questi ragazzi mi avevano accolto nel loro gruppo senza troppe pretese, si stavano dimostrando gentili con me, il minimo che potevo fare era partecipare ad una stupida festa-"Emh ok va bene"-sbuffo arresa e Susanne esulta felice-"Ci prepareremo insieme d'accordo? Ti passo a prendere alle nove"-annuisco e mi sento subito in colpa per la scelta che avevo fatto.

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