Prologo

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Ero già arrivata tanto lontano, mi ero guadagnata tanto nella vita, di più di quanto chiunque si immaginasse, ma mentre sono sul cornicione di questo maledetto palazzo non posso che maledirmi per tutte le scelte sbagliate che ho fatto, e che mi hanno portata qui.
Sarei potuta andare a quella festa, fumarmi uno Spinello, penso a tutte quelle piccolezze che alla fine ti portano un'esperienza a cui io ho sempre rinunciato per garantirmi un futuro migliore.
Ho sempre e solo pensato al futuro senza godermi a pieno il presente.
Tornassi indietro cambierei tante cose.
Ma ormai è tardi, devo accettare che non vedrò più il sole sorgere la mattina, calare alla sera, le stelle luminose in Central Park, la festa di Halloween , il caffè fumante la mattina , ed i suoi occhi .
La sua mano mi tiene bloccata la bocca, non posso urlare, anche volessi, il fianco mi fa troppo male, sento la maglia zuppa e l'aria fredda fra i capelli-"Finisce così eh?"-mi ringhia all'orecchio, ma non ho paura, non più ormai.
Solo di una cosa sono davvero felice, ho amato, per la prima volta nella vita, ho amato qualcuno, in un modo così viscerale e completo da avermi fatto male ,il più delle volte  e se ripenso al suo sorriso, al suo profumo, mi faccio coraggio e accolgo la morte.
Meglio io che lui, meglio morire al posto di qualcuno che si ama profondamente, la mia morte, la sua libertà.
Era stato chiaro quel patto ed io avevo accettato senza pensarci due volte e questo, il mio aguzzino lo sapeva bene.
Mi aveva osservato per così tanto tempo da capire quanto il rapporto che avevamo costruito, per me significasse troppo e lo aveva usato contro di me.
"È finita, chiudi gli occhi"-strizzo le palpebre sigillando gli occhi, pronta a sentire il vuoto, sto per fare un volo di 400 metri e nella mia testa riemergono solo i suoi occhi azzurri.

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