Capitolo 13

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Non pensavo che un ragazzo potesse trasudare così tanta sensualità alla guida.
Non che io avessi avuto molti paragoni, il mio ex non aveva ottenuto la patente e mio fratello, beh era mio fratello.
Mi ritrovo ad osservare Blake alla guida, come le sue mani vanno decise dal cambio al volante , la sua mascella che si contrae ad ogni semaforo rosso e ne fosse spazientito ed immagino le sue mani stringere me.
Il suo sguardo farsi infuocato sopra il mio corpo.
Rabbrividisco e maledico la direzione che hanno
Preso i miei pensieri malsani.
Posso dare la colpa al fatto che non ho mai avuto rapporti sessuali, all'odore agrumato che è impregnato nell'auto e annebbia i miei sensi o ai lineamenti scultorei di Blake Parker-"Se vuoi puoi scattarmi una foto così la guarderai quando vorrai"-esclama divertito con un ghigno diabolico sulle labbra carnose, io mi giro spazientita ed irritata verso il finestrino.
Le guance sono già rosse e calde-"Ah già, ti basta stalkerizzare il mio profilo, tanto ormai hai l'accesso Vip"-sbuffo infastidita e mi maledico per l'errore commesso, sicuramente mi avrebbe preso in giro ancora per molto tempo per la mia svista-"Una volta mi è bastata per inorridirmi"-dichiaro secca e lui ride fragorosamente.
Non mi crede, ovviamente.
Il suo fascino non inorridirebbe nessuno, ma questo lo sa già molto bene.
Poco a poco le luci caotiche della città si affievoliscono e quando scendiamo. siamo vicino al mare.
"Vieni gattina, non ti mangio"
"Non ne sono sicura"-dichiaro e lo seguo verso una spiaggia libera.
L'aria è fresca, sa di salsedine e mi scompiglia i capelli, lui è riparato dal chiodo di pelle che indossa, io invece come una stupida mi sono dimenticata di indossare una giacca prima del turno di lavoro, così dopo pochi minuti lui si toglie il giacchetto e lo posa sulle mie spalle-"Non ne avevo bisogno"-alza un sopracciglio e mi guarda-"Nooo, stavi solo tremando come una foglia"-poi mi prende per mano e saliamo su una casetta di salvataggio in legno chiusa.
Il cielo è limpido, la luna piena rischiara tutta la spiaggia e le stelle sono luminose sopra di noi.
La sua mano è salda, calda ed io non riesco a sottrarmi, questo diavolo aveva un potere sulla mia carne che mi terrorizzava.
Ci sediamo uno di fianco all'altro e lui si accende una sigaretta-"Vuoi?"-chiede porgendomene una, non sono una fumatrice accanita o abithuè però la tensione che mi scorre nelle vene ha bisogno di essere placata in qualche modo, non rispondo, la prendo e basta.
Una scintilla di elettricità gli attraversa gli occhi cristallini mentre me l'accende ed io la tengo in bocca-"Non ti facevo una fumatrice, mi stupisci sempre"-dichiara divertito, aspiro il fumo acre-"Non lo sono, però ogni tanto da ragazzina fumavo, sopratutto quando ero tesa"-si avvicina a me e posa la sua mano sopra alle mie gambe nude, lasciate scoperte a malapena dal tessuto striminzito della gonnelina che sono obbligata ad usare a lavoro-"Ora sei tesa?"-la sua voce è bassa e mi fa battere il cuore in un modo troppo frenetico per i miei gusti-"U-un po'"-lui sorride e continua ad accarezzarmi la coscia su cui sono comparsi altri brividi, lui li nota ed io sono ancora più tesa ed imbarazzata-"Non sei come tutti gli altri snob della nostra scuola vero? Ho capito subito che dentro di te c'era qualcosa di oscuro, di rotto,di sbagliato, proprio come c'è dentro di me"-mi sento scoperta, messa a nudo da questo demonio, i suoi occhi cristallini mi entrano dentro, mi studiano come mai prima d'ora qualcuno aveva fatto, avevo anche io visto in lui quell'oscurità che celo dentro di me, speravo fosse più superficiale, più preso da darmi il tormento che da quello che custodivo dentro, nessuno doveva sapere chi sono in realtà-"Ti sbagli"-dichiaro con la voce appena udibile-"Io non mi sbaglio mai ragazzina, se guarderai affondo dentro l'abisso, l'abisso guarderà dentro di te, tu mi hai guardato, ma anche io l'ho fatto con te"-sono seria, spaventata, messa all'angolo, perché cavolo avevo deciso di uscire con lui? Sapevo che era un'idea tremenda eppure volevo farlo-"è per questo che non mi lasci andare?"-chiedo d'un tratto spiazzandolo, lui si passa la mano sulla mascella perfetta, scolpita ed i suoi occhi vengono indirizzati verso il mare notturno, agitato-"Sei un rompicapo, a me piacciono i giochi, e si, voglio capire quanto siamo simili"-sono stupita dalla sua sincerità-"Sono un gioco per te?"-si volta di scatto verso di me ed io ho le gambe che tremano, il suo sguardo è carico di lussuria e desiderio, mettendo in subbuglio il mio stomaco-"Tutta la vita è un gioco"-e poi succede in un secondo, la sua mano si posa sulla mia nuca spettinata con irruenza, ci guardiamo fissi negli occhi l'uno vedendo il marcio dell'altro, e poi scoppia un bacio.
Un bacio disperato, carico di desiderio, passionale che ti lascia senza fiato.
Il mio corpo reagisce ed in un secondo mi ritrovo a cavalcioni su di lui che mi stringe con audacia il sedere sotto la gonna.
Le nostre lingue si mescolano e si uniscono, i nostri respiri si fanno più irregolari e veloci, non riesco a stare dietro alla sua carnalità e mi sembra di non riuscire più a respirare, il peccato più immorale stavo commettendo, eppure non riuscivo a farne a meno.
La mia intimità si struscia sulla sua ormai dura ed ingrossata e le mie mani vagano sotto alla sua felpa, ricadendo sulla pelle morbida e liscia dell'addome.
La sua lingua è avida sul mio collo ed i denti mi mordono, provo scariche elettriche in tutto il corpo, voglio di più , non riesco a non desiderare altro se non lui dentro di me.
La sua mano si insinua sulle mie mutandine e con le dita incomincia a segnare dei cerchi nella parte più sensibile della mia intimità che sento dolorante dal desiderio-"Cazzo, sei bagnatissima, Andiamo a casa. Subito."-ordina con il fiatone , le mani sulla mia pelle nuda e lo sguardo annebbiato.
Riesco solo ad annuire debolmente, schiava della sua tentazione e potere su di me.
Aveva vinto.

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