Capitolo 10

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Mi sto dirigendo in mensa per la pausa pranzo quando sento il cellulare vibrare, quando lo prendo in mano vedo che si tratta di un messaggio da parte di Travor

T: pranziamo insieme?

Attendo qualche secondo prima di rispondere, la mia intenzione inizialmente era quella di passare a prendere qualcosa da mangiare e di dirigermi nel grande parco del campus essendo che nè Chris nè Susanne avevano lezioni al pomeriggio come me ed erano tornati a casa.

M:Si va benissimo , io sono quasi in mensa!

Quando varco la soglia dopo poco mi raggiunge da dietro e mi saluta sorridendo radioso-"Come sono andate le lezioni oggi?"-chiede passandosi una mano tra i capelli scuri mentre raggiungiamo un tavolo libero per il pranzo-"Direi movimentate"- rispondo, ripensando al battibecco con Blake, allo schiaffo sonoro e al teatrino fra lui e Brooke a cui avevo assistito poche ore prima-"Le tue?"-chiedo, cercando di rimuovere dalla mia testa la presenza infima di quel ragazza dagli occhi azzurri-"Beh direi bene, anche se non sono sicuro che Economia sia la strada giusta per me"-dichiara mentre prende due vassoi da riempire con il pranzo-"perché?"-"beh diaciamo che è più un desiderio dei miei genitori, io preferirei qualcosa di diverso, vorrei fare l'insegnante ,credo, solo che nessuno della mia famiglia mi sosterrebbe mai"-afferma con lo sguardo triste e preoccupato-"Beh se dalla vita posso aver imparato qualcosa è di fare esattamente ciò che ti fa stare bene, nessuno deve dirti cosa diventare un giorno, ma devi cercare di eccellere in tutto e per tutto nelle cose che valgono davvero ed una di queste cose ,è la tua felicità "-dichiaro sicura di me e lui mi osserva pensieroso, annuisce e mi passa il vassoio.
Travor era una bella compagnia con cui passare il tempo, era un ragazzo estremamente intelligente , solare e simpatico ed anche se aveva un tipo di bellezza completamente diversa da quella di Blake, era comunque un ragazzo affascinante, non scatenava pensieri libidinosi e sogni erotici, però riusciva comunque a metterti in soggezione.
"Non mi abituerò mai al cento per cento a questo tempo"-indica con il dito le grandi finestre della mensa da cui si possono scorgere le prime goccioline di pioggia atterrare sul terreno ed il cielo prima limpido, scurirsi-"a che tempo sei abituato?"-chiedo, addentando un piccolo paninetto salato ,dorato e rotondo-"Sono nato e cresciuto a Miami, una delle città più soleggiate d'America , quindi puoi capire"-dice puntando i suoi occhi grigi su di me e sorridendo appena-"Beh allora dev'essere stata dura rinunciare al surf, il sole costante e l'abbigliamento composto da costume da bagno e collanina di fiori"-dichiaro scherzosamente e lui mi spinge con delicatezza scuotendo il capo -"Si è stata dura ,ma la cosa che mi manca di più di tutte è la mia cagnolina , aspetta guarda"-estrae il cellulare dalla tasca e me lo porge facendo vedere una piccola cagnolina bianca con il pelo lungo ed il nasino a bottoncino rosa-"si chiama Peach, ha già 8 anni"-"devo dire che Peach li porta proprio bene i suoi 8 anni"-Travor annuisce e posso notare gli occhi diventare leggermente lucidi, ma si ricompone subito.
Vorrei anche io provare nostalgia per qualcosa che riguarda il mio Luogo di appartenenza, per la mia casa, ma se penso al posto da dove vengo sento solamente una grossa voragine aprirsi nel mio petto e un tremolio fastidioso alla gamba destra.
Ho sempre invidiato chi ,come Travor ,addirittura si commuoveva, perché se io piangevo, per il passato,non era mai per gioia.
Mi mancava allison, ma lei , nella mia mente, era di Berkley, era sempre appartenuta a quel posto, alla calda , soleggiata , California ed io allo stato di New York, con la sua vita frenetica ,era l'emblema del sogno Americano, il sogno che inseguivo anche per me.
"Comunque Madison, volevo chiederti una cosa, uno di questi giorni ti andrebbe di"- e lascia la frase a metà, io inarco le sopracciglia incuriosita dal suo silenzio ed in un attimo ne capisco il motivo.
Blake Parker è difronte a noi, non osserva Travor ma i suoi occhi azzurri come il mare caraibico sono incollati ad osservarmi.
Il suo sguardo sembra quasi infastidito,  non saprei dire il motivo o decifrare il suo stato d'animo  ma prende la sedia libera di fronte a me e si siede-"spero di non aver interrotto niente"-dice ironico-"Altrimenti mi dispiace"- e guarda Travor che ha lo sguardo scioccato tanto quanto il mio.
Quel ragazzo aveva deciso proprio di rendermi la vita impossibile.
"In realtà si"-risponde seccato Travor-"Ah davvero? E che cosa, di preciso, avrei interrotto?"-piega di lato la testa ed accenna un sorriso divertito, maligno, sulle labbra carnose e rosee-"Che cosa vuoi Blake?"-chiedo esasperata io , sono stanca di tutto questo, del suo comportamento che non riesco a comprendere, dei suoi atteggiamenti meschini e di questo gioco malsano; lui si volta verso di me, si avvicina e mi prende una ciocca di capelli in mano, la fa roteare sul suo dito e poi sospira-"Volevo fare amicizia"-Travor strabuzza gli occhi e scoppia a ridere-"io non credo tu voglia questo"- Blake in un secondo gli afferra la maglietta e lo strattona vicino a sé, stava per avventarsi su di lui quando io sbatto le mani sul tavolo facendoli girare entrambi-"Io me ne vado, prendetevi pure a cazzotti come degli animali, ma io ho cose più importanti da fare"-mi alzo e me ne vado, in un secondo mi sento tirare dal polso e quando mi giro mi ritrovo Blake ad un passo da me, mi tira vicino a lui ed io come una bambola di pezza nelle mani di un bambino, assecondo le sue movenze, il suo profumo agrumato mi investe , mi avvolge e mi ritrovo ad avvertire strane sensazioni che non comprendo mentre mi trovo ad un passo da lui, con un suo dito sotto al mio mento che mi costringe a guardarlo e le sue labbra ad un passo dalle mie-"Non mi sfuggirai per sempre"-la sua voce ha assunto un timbro più roco ed io tremo leggermente udendolo parlare, mando giù la saliva che sembra essere aumentata nella mia bocca e per un instante mi sembra di perdermi in quell'acqua cristallina dei suoi occhi, mi sembra di sentire il mare, il sole caldo dei Caraibi , vedere le conchiglie sulla spiaggia e fiori colorati, ma d'un tratto è qualcosa di oscuro a farmi ritornare in me, una sensazione di gelo che mi riscuote e che percepisco fin dentro le ossa-"Ci proverò finché potrò"-rispondo a voce bassa, intuibile appena, lui sorride malizioso ed i suoi occhi cadono verso il mio seno coperto dalla maglia bianca attillata, un fremito più forte si fa strada dentro di me e le guance mi prendono prepotentemente fuoco -"Vedremo chi ne uscirà vivo allora, però ricordati, che io a questo gioco detto le regole"-.

Sono le otto di sera quando entro al Roxy's con la divisa già  indossata ed i capelli legati in una treccia morbida-"Ciao Ragazzina"-mi saluta Sean ed io ricambio sorridendogli, mi metto subito al lavoro caricando la lavastoviglie con i bicchieri che si erano ammucchiati nel retro del bancone e sistemo alcuni tavoli ormai rimasti vuoti,  poi poco a poco il Bar si riempie di persone e poco dopo, quando Sean accende il grande televisore riposto in alto nella sala, capisco il motivo, stasera c'era un importante partita di Baseball e molti tifosi, non potendola vedere a casa ,si ritrovavano qui-"Bellezza ci puoi portare delle patatine al tavolo?"-mi chiede un uomo dai capelli rossi sulla trentina, con gli occhi già arrossati per via dell'alcool, io guardo il tavolo a cui si riferisce ed annuisco sorridendogli civettuola, proprio  come  mi aveva suggerito di fare Sean la prima sera che ero arrivata qui-"Certo, arrivano subito"- ed il cliente torna a sedersi al suo tavolo non negandomi di un occhiata maliziosa alle gambe scoperte dalla gonna corta.
Poco prima che io possa mettermi alla ricerca del sacchetto di patatine la porta si apre e vedo entrare Blake, solo.
Il mio cuore incomincia a battere più velocemente e di mano mi cade la ciotola di vetro che doveva essere riempita con le patatine del cliente.
Impreco e mi abbasso subito a sistemare il danno appena fatto, quando mi rialzo, lui ha preso posto su una delle sedie del bancone e mi guarda divertito-"Ti ho distratta?"-chiede ammiccando ed io sbuffo esasperata-"Al massimo mi hai spaventata"-rispondo sbuffano, lui sorride divertito ed io mi volto a prendere un altra ciotola-"Non mi chiedi cosa voglio ordinare?"-sospira annoiato mentre finalmente trovo le patatine ed esco dal bancone-"Chiedi a Sean"-lo supero e mi dirigo al tavolo.
Quel ragazzo era una piaga, mi dava il tormento, invadeva i miei spazi personali e mi distraeva sul lavoro, per lui tutto ciò poteva anche essere un gioco accattivante ma per me, era tempo prezioso in cui dovevo dare il meglio se volevo raggiungere i miei obbiettivi.
In parte lo odiavo, ma di più , odiavo me stessa perché non mi riconoscevo, perché gli davo modo di avere del potere sul mio umore, sulle mie reazioni  e questo non era da me.
Era una sorpresa inaspettata e non gradita che la vita mi aveva messo davanti per ostacolarmi.
Quando torno al bancone lui è ancora lì, senza aver ordinato ed osserva ogni mia mossa.
Non poteva guardare la partita o starsene al cellulare come facevano tutti?"-penso tra me e me-"Non hai proprio nulla da fare tu? La tua Bambola che fine ha fatto?"-chiedo poggiando le mani al bancone con tono irritato, lui si passa una mano fra i capelli neri e sbuffa infastidito-"ne avrei tante di cose da fare, ma altre mi intrigano molto di più, se ti riferisci a Brooke , beh ho voluto farle capire che avevo bisogno dei miei spazi, così magari in questo tempo trova qualcun altro da scoparsi, qualche hobby e chiarirà, una volta per tutte  che non sono il suo fidanzato"-le sue affermazioni mi mettono a disagio, per lui era tutto un gioco, non portava rispetto al genere femminile e mi riteneva una situazione nuova ed intrigate con cui passare il tempo, peccato che ero un essere umano-"cosa vuoi?"-chiedo spazientita-"Intendi da te o da bere? Perché se intendi da te, ce ne sono tante di cose che vorr"-lo blocco sbattendo un bicchiere sul tavolo e facendogli spuntare un sorriso divertito-"Da bere"-ringhio frustrata con le guance in fiamme e lo stomaco sotto sopra-"whiskey, con ghiaccio"-prendo la bottiglia che si trova dietro di me e verso il contenuto ambrato nel bicchiere, poi dalla macchina del ghiaccio tiro fuori dei cubetti  e li lascio cadere nel bicchiere, lui lo prende e fa una grossa sorsata, finendolo subito e chiedendomene un altro.

La serata passa molto lentamente, per via del demone che ha continuato per tutta la serata a bere al bancone, guardarmi le forme mettendomi in soggezione e a parlare con Sean del più e del meno. Sono le due quando Sean liquida me e dice a Blake di andarsene perché ormai il locale è chiuso ed abbiamo già anche terminato le pulizie.
"A Domani Sean"-lo saluto prendendo il cappotto e Blake mi segue per modo di dire , essendo che non riesce a tenersi in piedi-"Aspettani gattina"-biascica ed io alzo gli occhi al cielo ma comunque decido di aspettarlo ed entrambi usciamo  dalla porta in lego del locale.
Una volta fuori, l'aria è fresca, il silenzio è pacifico e riparatore , e lo sarebbe ancora di più se non ci fossero dei passi dietro di me così rumorosi-"Dovresti soccorrere chi ha bisogno di una mano"-poi ci fermiamo entrambi al piccolo portone che porta alla nostra palazzina ed estraggo le chiavi dal cappotto-"Sei abbastanza adulto da sapere che se si beve troppo succede questo"-indico il suo stato a dir poco pietoso,e una volta sbloccata la serratura mi fiondo sulle scale.
Non era una situazione sicura per me ritrovarmi con Blake ubriaco alle spalle, anche se lo ritenevo un po' meno pericoloso,  lo avevo comunque visto impugnare una pistola e metterla alla gola di un ragazzo e questo non toglieva l'allerta che percepivo ogni volta che mi era vicino.
Sto per entrare in casa quando lo vedo in evidente difficoltà mentre cerca di inserire le chiavi nella serratura della sua porta ed inciampare qualche volta nei suoi piedi, esasperata allora mi avvicino a lui che mi punta gli occhi addosso e mi sovrasta con la sua altezza, gli prendo la chiave di mano ed apro la porta del suo appartamento.
Sto per voltarmi quando mi trascina dentro con lui.

SOULFULDove le storie prendono vita. Scoprilo ora