Capitolo 3. La notte dei ricordi

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Ludwig si diresse in camera dopo la cena, richiudendo freneticamente la porta dietro di sé. Sospirò pesantemente, lasciando che il suono del chiavistello si dissolvesse nell'aria silenziosa. Con passi nervosi cominciò a girare per la stanza con le mani che afferravano e rilasciavano convulsamente i lembi della sua maglietta grigia.

Poi, come se una decisione improvvisa avesse preso forma nella sua mente, si diresse verso il vasto armadio che occupava un'intera parete della stanza. Tra i vestiti appesi e le pile di libri ormai dismessi, si nascondeva un vecchio scatolone, un reliquario dei suoi giorni d'avventura, molti dei quali insieme ad Artax, il suo compagno di giochi d'infanzia.

Ludwig impiegò un po' di tempo per ritrovarlo, scavando tra i ricordi sepolti nel passato dentro il grande armadio. Alla fine, con un misto di emozione e ansia, estrasse il suo vecchio zaino, ancora intonso nonostante il tempo trascorso. Era un testamento dei giorni passati, dei segreti condivisi e delle avventure che avevano segnato quei momenti... e ora, era pronto a rivivere quegli istanti di coraggio e scoperta, mentre si preparava ad affrontare ciò che lo attendeva.

Con un senso di nostalgia, Ludwig aprì lo zaino e si immerse nel suo contenuto. C'erano ancora i taccuini pieni di appunti e disegni, i vecchi attrezzi di calcolo che una volta avevano fatto parte delle avventure notturne nella sapienza. Tra le pieghe della memoria, riscoprì i vecchi libri dalla copertina sgualcita, quegli stessi che aveva sfogliato insieme al suo Artax sotto il caldo sole del pomeriggio. Ogni oggetto raccontava una storia, un frammento del passato che risuonava con dolcezza e malinconia nel cuore di Ludwig.

Tra le vecchie reliquie, le sue dita inciamparono su strane pietre che avevano raccolto durante le loro escursioni, mappe ormai illeggibili consumate dal tempo e, infine, il collare. Il collare di Artax.

Ludwig lo prese tra le mani, sentendo il peso del ricordo stringersi nel petto. Era l'ultimo legame tangibile con il suo fedele compagno, il suo vero amico con cui aveva condiviso ogni momento della sua giovinezza, anche i segreti più profondi.

Fu esattamente un anno prima che Artax venne a mancare, lasciando un vuoto insostituibile nel cuore di Ludwig. Il ricordo di quel giorno continuava a bruciare vivido nella sua memoria, come un dolore acuto che non accennava ad attenuarsi. Ogni istante di quel doloroso evento era impresso nella sua mente, come se il tempo si fosse fermato per permettergli di rivivere quella perdita in ogni suo dettaglio.

Con un sospiro, portò il collare al petto, sentendo la presenza del suo cane vicino a lui come un'ombra silenziosa. Si asciugò le lacrime con il braccio, cercando di riportare la calma nel suo cuore tumultuoso.

Guardò l'orologio da polso con occhi sfocati, sentendo il ticchettio del tempo che gli scorreva tra le dita come sabbia inafferrabile. Erano solo le 21.30, ma ogni minuto che passava sembrava un'eternità, un'eternità che lo separava dal momento in cui avrebbe finalmente potuto iniziare il suo viaggio verso la Foresta Nera, proprio come un tempo.

Sentiva il bisogno di muoversi, di agire, di prepararsi per ciò che lo attendeva, ma al tempo stesso una parte di lui era trattenuta da una sorta di incertezza, una sensazione di inquietudine che gli serrava il petto. Doveva sbrigarsi a sistemare e riempire lo zaino con tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno quella notte, ma il suo cuore batteva così forte che sembrava sovrastare il ticchettio dell'orologio.

L'apprensione e il desiderio misto alla paura sembravano dilatare il tempo, trasformandolo in una sorta di fiume lento e inesorabile che lo trascinavano verso un destino incerto. Tuttavia, anche quelle sensazioni, anche quelle emozioni tumultuose, pian piano cominciarono a placarsi, a cedere il passo a una calma determinazione.

Era già quasi mezzanotte quando Ludwig, con mano sicura, estrasse dall'armadio l'ultima cosa di cui aveva bisogno: la sua giacca blu, fedele compagna di molte avventure, con il cappuccio removibile e dalle grandi tasche.

L'Effemeride di CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora