Capitolo 6. Fuga

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Con il passaggio furtivo della presenza ostile, un senso di sollievo invase lo stretto nascondiglio dietro le grandi poltrone. Ludwig si rilassò leggermente, permettendo ai suoi muscoli tesi di distendersi. Stella, al suo fianco, emanava un calore rassicurante, come una fiamma che ardeva nell'oscurità. Tuttavia, il silenzio che seguì non era soltanto rassicurante; era carico di una tensione palpabile, come se l'aria stessa attendesse un respiro profondo prima di esplodere.

Stella, avvertendo il peso dei pensieri di Ludwig, si avvicinò al suo orecchio e sussurrò: "La Reggia è ora dimora di individui malevoli che hanno sfruttato la loro conoscenza per fini nefasti. Del Rettore non vi è alcuna traccia, nemmeno nelle mie visioni, ma numerosi seguaci al suo servizio si aggirano per questi corridoi, e oltre questi. Forse nessuno ci toccherà, nessuno ci farà del male, poiché, ai loro occhi, il nostro destino è già stato segnato. Non costituiamo una minaccia per loro."

A quel punto, Ludwig parò con un filo di voce: "Non credo sia comunque il caso di rischiare. Qualcuno mi ha lasciato entrare dal portone principale e sa che sono qui. Non so a che scopo me lo abbia permesso. In ogni caso, se dovessi avere ragione tu, allora, come dovremmo muoverci?"

Stella rispose con determinazione: "L'unico modo che abbiamo è trovare indizi per capire come purificare l'Effemeride profanata. Non ne ho la certezza, ma il mio sesto senso, influenzato anche dalle strane visioni che mi colpiscono, mi dice che l'Effemeride non si trova più qui. Tuttavia, sono convinta che qui troveremo le tracce che ci condurranno alla soluzione." Il suo tono adesso era risoluto tagliando l'aria tesa intorno a loro. "Nelle mie visioni, vedo frammenti, flash di luoghi che sembrano familiari ma distorti, proprio come i riflessi distorti in uno specchio rotto. Riesco a cogliere pochi dettagli, ma sufficienti per capire che nel piano diabolico degli A.R.C.E., alcune tracce si sono perse durante il tragitto. Proprio qui in queste sale. Toccherà a noi, con pazienza e dedizione, raccogliere questi frammenti e metterli insieme per svelare la verità nascosta."

Ludwig contemplava le labbra di Stella mentre pronunciava quelle parole. Ogni suo lineamento era una perfetta armonia, e la sua attenzione e intelligenza brillavano come sempre. Non era cambiata dall'ultima volta, rimanendo l'incarnazione della perfezione ai suoi occhi.

Dunque, annuì, lasciandosi cullare dalla certezza che insieme avrebbero affrontato qualsiasi avversità. Tuttavia, proprio in quel momento, Klaus irruppe su di loro come un fulmine, col suo viso ansimante egli occhi spalancati dal panico, sussurrò che dovevano urgentemente abbandonare la Reggia. Al più presto. La serenità di prima si dissolse nell'agitazione del momento presente. Non era il caso di indugiare oltre.

Fuggirono lesti da quelle mura, una volta luogo della scuola tra le più rinomate, ora una sorta di castello abbandonato e tetro.

La magnificenza del luogo era offuscata non solo dalla nuova atmosfera cupa, ma anche dalla mancanza di accoglienza e saggezza che un tempo vi regnavano. Ora sembrava infestata dal male, una malvagità che non c'entrava nulla con la sapienza di un tempo.

I pensieri di Ludwig erano una miscela di paura e determinazione mentre fuggivano. Rimuginava a ogni passo su ciò che i due ragazzi gli avevano appena riferito, chiedendosi il perché di tutto questo. Il pensiero di una morte inevitabile, senza speranza di salvezza, era come un vortice oscuro che inghiottiva ogni speranza residua. Era una prospettiva così devastante e innaturale che avrebbe potuto far impazzire persino il più coraggioso tra loro. Erano destinati a morire, imprigionati senza via di fuga, intrappolati in un labirinto di eventi oltre il loro controllo. E il più doloroso, il più ingiusto di tutto, era il fatto che non ci fosse un reale perché, nessuna spiegazione logica o ragione valida per quella condanna. Era come se il destino stesso avesse deciso di giocare con loro, infliggendo una punizione crudele senza alcuna misericordia. Eppure, nonostante la disperazione che li circondava, dovevano trovare la forza di resistere, di lottare fino all'ultimo respiro, nella speranza che anche nel buio più profondo, una luce di salvezza potesse ancora brillare.

L'Effemeride di CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora