Capitolo 14. Dieci anni dopo

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New York, anno 2034

Ludwig e Klaus non si erano mai separati da quel tragico 10 agosto del 2024. Erano passati esattamente dieci lunghi e dolorosi anni da quando le loro vite erano state sconvolte dalla morte di Stella. Da quella lontana notte, dopo essersi giurati di onorare il sacrificio della persona a cui tenevano più di ogni altra cosa, fecero tutto ciò che ritennero necessario per mantenere vivo il suo ricordo.

Ora, nel 2034, erano diventati due uomini straordinari e di talento. Avevano trasformato il loro dolore in una missione di amore e conoscenza.

Ludwig e Klaus erano i fondatori della Scuola Internazionale di Sapienza "Vega e Altair", con sedi in tutte le principali capitali del mondo. La scuola era diventata un faro di speranza e sapere, un luogo dove le menti più brillanti venivano coltivate e dove il potenziale umano veniva esaltato.

I due amici avevano trasformato la perdita in un'opportunità per diffondere la conoscenza e l'empatia nel mondo. La loro determinazione e il loro impegno avevano ispirato generazioni di studenti e insegnanti, creando un legame che superava il tempo stesso.

Quel giorno, Ludwig e Klaus, dopo un'importante riunione, si incontrarono nel loro ufficio, nell'atmosfera solenne della Scuola Internazionale di Sapienza "Vega e Altair" a New York, situata in uno dei quartieri più rinomati della città.

Era un giorno particolarmente significativo per entrambi, sebbene cercassero di non darlo a vedere agli altri: il 10 agosto, l'anniversario della scomparsa di Stella. In ogni sede della scuola, una piccola sala era stata dedicata in suo onore, permettendo loro di commemorarla ovunque si trovassero nel mondo.

Di Stella, non restava loro che il vuoto, senza nemmeno una tomba a cui portare il loro dolore.

La notte della tragedia, Stella si era dissolta tra i cocci di vetro, tra le pietre e le ombre dell'Abbazia in Toscana. Anche se Klaus e Ludwig avevano provato a tornare sul luogo, non avevano trovato nessuna traccia dell'accaduto, come se la vita e la morte di Stella fossero state ingoiate da un sogno.


"Hey, Lud, tutto bene? Vuoi un caffè?" Chiese Klaus sottovoce, alla fine della riunione, notando la tensione palpabile nel suo amico.

"Oggi è il suo giorno..." Sussurrò Ludwig, con il peso del ricordo che gravava sulle sue spalle mentre cercava di allentare il nodo della cravatta, lasciandosi andare sulla poltrona della sua scrivania.

Klaus non riuscì a trattenere il suo dolore, ancora vivo nonostante gli anni trascorsi. "Sì, come posso dimenticare..."

"Tu puoi rifarti una vita, Kla. Hai milioni di ragazze che non sperano in altro che un tuo sì!" Tentò di incoraggiare Ludwig.

Klaus bevve il suo caffè, gettando uno sguardo malinconico sui palazzi di New York.

"Si, forse dovrei. La vicinanza con Deborah, beh... Mi sta facendo capire molte cose."

"Mi fa piacere per te. Trovo sia una ragazza deliziosa. Kla, devi lasciarti andare. Sei diventato un grande uomo e meriti di vivere una vita felice. Io, sarò sempre con te, fratello!" Disse Ludwig, cercando di infondere conforto.

"Potrei dire lo stesso di te, Lud!" Rispose Klaus, alzando un sopracciglio.

Ludwig si alzò avvicinandosi a lui, il suo sguardo ora perso nei pensieri mentre contemplava la frenetica vita della città fuori dalla finestra. "No, Kla, nel mio cuore non ci sarà mai pace... Non ci sarà mai posto..."

A quel punto, un lieve bussare alla porta interruppe il momento di confidenza. Era il segretario, che chiedeva di Klaus.

"D'accordo! Arrivo subito!" Rispose Klaus con un sorriso rapido prima di rivolgersi a Ludwig.

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