Capitolo 9. Il nemico tempo

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Con il cuore ancora palpitante dall'emozione delle scoperte fatte nella Reggia, Ludwig, Klaus e Stella si prepararono a lasciare quel luogo intriso di mistero e oscurità. Mentre il sole faceva capolino all'orizzonte, gettando i primi raggi di luce su di loro, si diressero verso l'uscita, seguendo con attenzione il percorso che avevano tracciato nella loro mente durante la notte.

Con passo deciso, attraversarono i corridoi polverosi e le stanze deserte, avvolti dal silenzio del mattino. Ogni tanto, il miagolio lontano del gatto riecheggiava nel corridoio, ricordando loro l'urgenza di lasciare la Reggia e tornare al mondo esterno.

Giunti all'uscita, si fermarono un istante per scambiarsi uno sguardo, consapevoli che stessero per abbandonare un luogo carico di segreti e pericoli. Con un respiro profondo, oltrepassarono la soglia della Reggia, varcando i confini che separavano le mura dall'oscurità notturna, la quale cedeva il passo ai primi timidi bagliori del sole nascente.

Seguendo le stesse procedure di sempre, si misero in cammino lungo il sentiero che li avrebbe condotti al mondo normale.

Ludwig guardò Klaus e Stella con un'espressione determinata. "Dobbiamo essere pronti per la prossima notte. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo."

Stella annuì, mostrando un segno di accordo. "Hai ragione, dobbiamo agire con prudenza e determinazione."

Klaus si grattò la testa, pensieroso. "Ma cosa possiamo fare di diverso questa volta?"

Ludwig si passò una mano tra i capelli, pensando a una soluzione. "Proporrei di concentrarci sul quadro. Abbiamo visto che c'è qualcosa di importante in esso, ma non abbiamo avuto il tempo di esaminarlo a fondo."

"Ma come possiamo analizzare il quadro in quel corridoio senza il pericolo di essere beccati nel momento cruciale?" Chiese Klaus, preoccupato.

Stella si illuminò improvvisamente. "E se ci incontrassimo all'albero di quercia, l'ultimo della foresta prima che si aprano le lande selvagge? Possiamo fare uno studio approfondito del quadro lì, lontano dagli occhi indiscreti della Reggia."

Ludwig annuì con convinzione. "È un'ottima idea. Dobbiamo assicurarci di avere tutto ciò di cui abbiamo bisogno per analizzare il quadro in dettaglio."

Klaus e Stella concordarono con entusiasmo. "Allora è deciso. L'albero di quercia sarà il nostro punto d'incontro per la prossima notte. L'obiettivo sarà quello di prelevare il quadro e portarlo lì per uno studio approfondito."

Ludwig sorrise, sentendo una nuova ondata di determinazione invaderlo. "Siamo pronti per questa sfida. Non possiamo permettere che nulla ci fermi."

Era chiaro, inoltre, che Klaus e Ludwig non fossero più in grado di sopportare i dolori all'entrata e all'uscita dei confini. Stella era addolorata di non poterli aiutare, quindi, l'idea dell'albero di quercia era un modo per iniziare a ridurre le incursioni alla Reggia.

Con un accordo unanime sulla proposta di Stella, i tre amici si separarono, ognuno deciso a prepararsi al meglio per la notte successiva, consapevoli che stessero per affrontare un compito difficile ma necessario.

Mentre il sole sorgeva all'orizzonte, tingendo il cielo di sfumature di rosa e arancione, i tre amici lasciarono la Reggia alle spalle, varcando con dolore i confini che separavano il loro mondo dall'oscurità della foresta circostante.

Con passo deciso, si addentrarono nel fitto degli alberi, il silenzio della notte cedeva il passo al cinguettio degli uccelli e al fruscio delle foglie mossi dalla brezza mattutina.

Ludwig, Klaus e Stella procedettero con determinazione ognuno verso le loro direzioni, consapevoli che la notte appena trascorsa aveva gettato le basi per ciò che sarebbe stato il loro prossimo passo.

L'Effemeride di CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora