Capitolo 2. Una visita inattesa

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Dal giorno della proclamazione, Ludwig era in fermento crescente nonostante fosse passata più di una settimana. La notizia della borsa di studio per Praga lo aveva riempito di eccitazione e ansia per l'avventura imminente. Mentre sua madre si occupava freneticamente di preparativi e dettagli pratici per il viaggio, lui trascorreva sempre più tempo nella sua camera, avvolto nei suoi pensieri e nei ricordi.

Le sue giornate fluivano con la calma di un ruscello di pianura, mentre per la madre ogni istante era travolto dall'impeto di un fiume in piena. Per lei, ogni momento era permeato da un'attesa febbrile. Rileggeva il biglietto aereo più volte al giorno, fissando la data del volo e l'orario, con una concentrazione che confinava con l'ossessione. Temeva di dimenticare qualcosa di importante o di sbagliare qualcosa che avrebbe potuto compromettere il futuro del suo ragazzo. E mentre lei affrontava la preparazione del viaggio con zelo e determinazione, Ludwig si trovava immerso nelle distrazioni della sua testa in tumulto.

Rivedeva le giornate trascorse a Schwarzwald, esplorando i boschi e i sentieri in solitudine o con il suo amico di allora, le risate e le avventure che avevano condiviso insieme.

Ma, soprattutto, non poteva fare a meno di essere trasportato indietro nel tempo, al segreto nel profondo della Foresta Nera, che custodiva gelosamente nel suo cuore.

Era lì, in quel luogo misterioso e avvolto da leggende millenarie, che Ludwig aveva trascorso ogni notte fino a esattamente due anni prima di quel momento. Quello era stato un rifugio di conoscenza e saggezza, un luogo che aveva plasmato la sua intelligenza e la sua comprensione del mondo. E anche adesso, mentre si preparava a intraprendere la nuova fase della sua vita, quei ricordi risvegliarono in lui una sensazione di profonda gratitudine e nostalgia.

Ludwig sentiva che il suo cuore era diviso tra l'entusiasmo per l'avventura che lo attendeva e la nostalgia per il passato che stava per lasciarsi alle spalle. Ma una cosa era certa: il viaggio a Praga avrebbe segnato l'inizio di una nuova e straordinaria fase della sua vita.

Ma, mentre i suoi pensieri lo portavano indietro nel tempo, dentro le lussuose sale della Reggia degli Arcane Realm of Concealed Enlightenment, nascoste al resto del mondo comune, Ludwig sapeva che doveva concentrarsi sul presente e prepararsi per ciò che lo attendeva nell'immediato futuro. Il problema era uno: non ci riusciva!

Nel momento in cui tutto sembrava statico, un suono improvviso interruppe il silenzio: il campanello.

La madre si alzò dalla sedia del soggiorno, dove si era appena appoggiata per riposarsi un momento con lo sguardo perso tra i pensieri sulle cose ancora da fare, e con un movimento leggero si affrettò verso la porta, quasi saltellando come una gazzella.

Aprì la porta e si trovò di fronte a un ragazzo che non aveva mai visto prima. Con un sorriso cordiale, il giovane si presentò.

"Salve signora, sono Klaus, un amico di Ludwig. Ero passato per salutarlo. So che partirà presto!"

La signora Müller, non conoscendo nessun amico di Ludwig con quel nome, fu colta dalla curiosità mista a una piacevole sorpresa per la visita inaspettata. Con gentilezza, dunque, si rivolse al giovane appena arrivato

"Oh, piacere di conoscerti! Ludwig è su, in camera sua. Prego, entra pure. Accomodati."

Klaus sorrise entrando: "Grazie mille. Sono qui per salutarlo prima della partenza. Lascerò Schwarzwald tra qualche giorno."

La signora Müller, stupita per quell'annuncio riguardo alla partenza di Klaus, esclamò: "Oh! Parti anche tu per una nuova scuola?"

"Sì, signora!" Rispose Klaus, senza dare ulteriori spiegazioni.

"Oh, perbacco! Congratulazioni" rispose, sentendo l'imbarazzo di essere apparsa indiscreta "Ludwig sarà felice di vederti, è al piano disopra, puoi raggiungerlo. Vai pure a salutarlo."

L'Effemeride di CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora