Io e le mie amiche ci vedemmo due giorni dopo. Volevo la loro opinione. Non avrei mai pensato di dover fare un discorso simile con loro, ancora non ci credevo.
Mi sedetti al tavolo, al solito posto mentre aspettavo le ragazze. Jane arrivò per prima si sedette accanto a me.
-che succede?
Ma prima che potessi davvero pensare a cosa dire –nulla di che- risposi.
Non so perchè dalla mia bocca erano uscite quelle parole.
-sembrava che fosse accaduto qualcosa di importante- rispose preoccupata.
Ma anche in quel momento, scossi la testa, era come se non dicendolo ad alta voce, rimaneva un'idea nella mia testa, non era reale.
Magari avevo immaginato tutto, magari l'avevo sognato. Era quello che mi continuavo a ripetere da ormai due giorni. Se non lo dico non è vero. Giusto?
-stanno arrivando le altre? - chiedo impaziente
-faranno un po' di ritardo- afferma guardando il cellulare.
Annuisco mentre Margaret si avvicina –di nuovo qui?
-si, aspettiamo le altre per ordinare.
-come stai? - chiese -novità? -
-ho iniziato a lavorare in quella gelateria ma lo sai già-
Sentii un rumore dietro di me- ciao- urlarono Hazel e Alina
-come state?
-bene- dissi rispondendo con un gran sorriso.
Era come se dalla mia bocca non uscissero altro che menzogne.
-ordiniamo?
Subito chiamammo Margaret.
-allora come va?- chiese Alina –dal tuo messaggio sembrava che fosse accaduto chissà che cosa. Ero preoccupata
-mi mancavate- dissi solo.
Non era totalmente lontano dalla realtà, ma era come se con loro volessi mostrare a tratti la parte più divertente di me, e nascondere almeno per un po' ciò che mi faceva soffrire, come ciò che mi aveva detto la nonna. O ciò che aveva fatto Jordan.
Non ero pronta per parlare, pensavo di sì, ma se dalla mia bocca non esce nulla cosa dovrei fare?
-sono stati giorni difficili- affermai, ma quando loro cambiarono faccia, aggiunsi –odio Stacy, sul serio. Giovedì stavo facendo il gelato e lei ha messo il latte con il lattosio nel gelato senza lattosio. Abbiamo dovuto buttare tutto, e ha dato la colpa a me.
-che stronza- affermò Hazel
-hai provato a parlare con il padre? -chiese Jane
Annuì -mi ha detto solo che sa com'è sua figlia
-almeno questo- disse Alina.
Chiudemmo il discorso lì. Jane iniziò a parlare del nuovo libro che stava leggendo e in pochi secondi tutto sembrò sparire. Sentivo però una pesantezza nel cuore. Più parlavano e più mi estraniavo.
Volevo davvero parlare con loro, ma in fondo a cosa sarebbe servito?
Avrebbero detto che Jordan era un idiota, non volevo confermare ciò che credevano, tanto meno con il comportamento che aveva avuto. Non ero ancora sicura di voler lasciare Jordan, insomma con l'amore arrivavano anche le difficoltà. Aveva detto di amarmi, ma era amore? Era davvero innamorato di me? Loro avrebbero detto di no. Ma io sapevo com'era quando stavano i suoi amici e sapevo anche com'era quando stavamo io e lui da soli. Loro non potevano capire.
Invece sulla nonna avrebbero detto qualcosa di diverso. Forse che qualcosa le aveva dato alla testa. C'era qualcosa infondo al mio cuore, come un segnale, che mi diceva che non stava mentendo. Forse la sua mente l'aveva tradita davvero, ma la collana della mamma era molto strana. Era tutto molto strano.
Volevo prima indagare. Se ci fosse stato qualcosa di vero da dire, l'avrei fatto. Non aveva senso avanzare ipotesi. Poteva essersi sbagliata.
Avevo letto che uno degli effetti collaterali dei farmaci poteva essere la confusione.
Non sapevo cosa fare, nemmeno da dove cominciare.
-carrie- mi richiamò- tu e Jordan?
-cosa, Alina?
-vi siete visti?
Annui -è andato benissimo l'appuntamento, siamo andati al cinema e...- era come se il mio cervello non smettesse di fantasticare e la mia bocca di parlare. Ma che stavo dicendo? Da quando mentivo? Men che meno che a loro?
Era tutto così semplice. Inventare una fantasia e dirla. Non mi sentivo in colpa, avevo più paura di cosa avrebbero potuto dire e non avevo il coraggio di affrontarle.
Bevvi il mio caffè freddo in silenzio mentre Hazel ci raccontava del suo cane –mi ha mangiato il divano, capite?
-il divano? - chiese Alina
-gli abbiamo messo la museruola
-non è un po' eccessivo? -chiese Jane
-mio padre è incazzato- affermò
Cercai di seguire i loro discorsi buttando una parola ogni tanto, per non far sembrare di essere altrove. Il peso sullo stomaco si faceva sempre maggiore, stavo odiando quella situazione.
Guardai l'orario sul cellulare, ma trovai dieci chiamate da mia madre.
-scusate- dissi alle ragazze, me alzai dal tavolo prima che potessero rispondere.
Dopo due squilli mia madre rispose –mamma, tutto ok?
- tesoro- mi chiamò con una voce strana –vieni a casa è importante.
-mamma stai bene?- le domandai preoccupata, ma poi mi venne un'intuizione- mamma, come sta la nonna
Lei ci mise qualche secondo a rispondere- Carrie- sospirò -torna a casa-

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Illicit Affairs
RomanceCarrie White è una ragazza solare, bella e costantemente indecisa. Ha appena finito il liceo e non sa cosa fare nella sua vita. Vede le sue amiche andare avanti, avere successo e le sembra di rimanere sempre indietro. Si ritroverà ad affrontare mol...