Capitolo 14

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La mattina dopo mi svegliai di buonora e piuttosto allegra, ma nel giro di cinque secondi mi tornò tutto in mente ed il mio buon umore svanì.

Scesi a fare una veloce colazione, avevo il turno di mattina in gelateria.

Mi vestii e preparai, ma proprio mentre stavo per uscire di casa mandai un messaggio alle ragazze e trovai un messaggio da parte di Prudence.

Mi chiedeva se potevamo scambiarci i turni. Avrei fatto quello di domani se lei poteva fare quello di oggi. Perché doveva portare suo figlio dal medico.

Ormai ero vestita, mi diede un po' fastidio dirle di si, solo perché avrei dovuto vedere prima il cellulare.

Non c'è problema

Salii in camera per mettermi qualcosa di più comodo. Mi arrivò un messaggio in privato da parte di Hazel.

Era un documento con dei nomi e degli orari. A seguire cera un lungo messaggio e una cartina.

Evita Norma e Klaus sono giovani e attenti ai computer.

Gina è brava, ma è troppo attenta.

John lo puoi corrompere ma ti costa caro e non c'è garanzia.

Rosmary ha problemi con la tecnologia, credo sia adatta.

Malcom è mezzo cieco, ed è malato di caffè, forse puoi ingannarlo.

Ci sono sempre due infermiere alla scrivania e dovrai bypassarle.  Di che sei una parente di Christofer Jonson nella stanza 209. Vanno così tante persone lì che non si accorgeranno di niente.

Se vai nello schedario dei documenti ci sarà Hall, devi riuscire a farlo uscire dalla stanza. È vecchio, ma scaltro, dovrai inventarti qualcosa di ingegnoso.

Questa è la mappa dell'ospedale disegnata da me, quello è il percorso che devi fare.

Buona fortuna.

Aprii il documento. Capendo molto di più. C'erano i turni delle infermiere e degli infermieri dell'ospedale. Avrei dovuto semplicemente controllare meglio e capire quando e dove sarebbe stato il momento perfetto.

Quella mattina c'erano John e Norma, ma nel pomeriggio i turni cambiavano. John restava, ma al posto di lei c'era Gina.

Non dovevo lavorare e avevo tutto il pomeriggio libero.

Scrissi alle ragazze per dirglielo. Poco dopo i loro messaggi furono accompagnati da una serie di auguri e buona fortuna.

Mi cambiai con calma mettendomi una tuta e iniziai a fare un po' di ricerche online, su come passare inosservati e cose del genere.

Studiai anche la piantina dell'edificio per essere sicura. Volevo evitare di trovarmi in situazioni spiacevoli, anche se il mio senso dell'orientamento era sballato.

Continuavo a pensare che quello fosse un lavoro per almeno due persone. Non potevo costringere le ragazze a partecipare, avevano le loro buone regioni e di certo non potevo chiedere aiuto ai miei genitori. Mi sarebbe servito anche del tempo.

Man mano che si avvicinava il pomeriggio ero sempre più ansiosa. Mangiai qualcosa di leggero con i miei.

-tutto apposto? -chiese mia madre porgendomi un piatto di pasta.

-si certo-le sorrisi e poi mio padre iniziò a parlare di ciò che aveva fatto a lavoro.

Mi estraniai completamente dal discorso. Dovevo farmi venire un'idea per ingannare Hall. Non potevo corromperlo... cioè non reputavo una gran cosa rubare una cartella, ma in qualche modo mi sembrava sbagliato farlo.

Lavai i piatti e nel frattempo pensai ad una soluzione, ma non me ne venne in mente nemmeno una. Più ci pensavo, più la mia mente andava su altri argomenti. Come Jordan. Avevo bloccato il suo numero, ma avevo la sensazione che non sarebbe finita lì, anche se lo speravo. Il suo ricordo mi scatenava una marea di emozioni, quasi tutte orribili.

Senti il campanello. Pensai che fosse il corriere, così lasciai andare ad aprire i miei genitori.

-ciao ragazze, che ci fate qui?

Subito lasciai la spugnetta nel lavandino e andai alla porta.

-la siamo venuta a prenderla per una sorpresa- intervenne Jane.

-che bel pensiero- affermò mia madre -forza, Carrie, vai a prepararti.

-si- concordai con mia madre

-sono veramente felice che le abbiate fatto questa sorpresa, dove la portate? -chiese curiosa.

-un giro qui in torno- rispose Jane -sa- disse rivolgendosi più a me che a lei -non potevamo proprio lasciarla sola.

Il cuore mi si scaldò per un secondo e così corsi a prepararmi.

Mi infilai un pantalone comodo, delle scarpe da ginnastica e una maglietta un po' più carina per far credere a mia madre che stessimo andando in un posto più o meno elegante. Infilai il cellulare, le chiavi e altre cose che ci potevano essere utili in uno zainetto e scesi di corsa.

Salutai mia madre di sfuggita. Le ragazze mi aspettavano fuori.

-che ci fate qui? Non voglio che rischiate- gli diedi ancora una possibilità per tirarsi indietro.

-lo abbiamo fatto per te-rispose Jane.

-non potevamo lasciarti sola- aggiunse Alina e vidi Hazel annuire.

-e poi io ti sarei molto utile, la maggior parte degli infermieri mi conoscono, non faranno tanti problemi. Mio padre non è di turno, perciò è perfetto.

-grazie ragazze- le abbracciai velocemente ed entrammo tutte nella macchina di Alina. -dobbiamo sbrigarci, alle sei devo iniziare a lavorare. Posso fare solo 20 minuti di ritardo.

-non preoccuparti, a quel punto avremo già finito- le dissi. Quanto mai ci poteva volere?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02, 2024 ⏰

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