Capitolo 13

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Era ormai pomeriggio. Come i miei avevano già messo in conto, non sarei andata a lavoro. Così mangiammo tutti insieme vedendo un film e poi tornai in camera mia.

Era come se non fosse cambiato nulla, ma era cambiato tutto. Avevo fiducia nei miei genitori, ma non mi sarei arresa. Così chiamai le ragazze per raccontarle tutto.

-non mi aiuteranno- affermai vedendo le ragazze sul cellulare.

Eravamo in videochiamata da ormai un'ora. Le avevo raccontato tutto e dopo aver divagare eravamo tornate ancora sul discorso genitori biologici.

Hazel affermava che non gli avrei dovuti cercare. Potevano che essere persone orribili e rovinarmi l'esistenza, ma che se avessi bisogno di aiuto me l'avrebbe dato.

-dobbiamo mettere in atto il piano- affermai.

Hazel scosse la testa.

-credo che sia l'unico modo- intervenne Jane. Parlò con la bocca piena, stava mangiando un cornetto alla nutella, ci misi un secondo in più per capirla.

-voi siete pazze- scosse la testa Alina -rischiamo di trovarci in guai seri.

-dobbiamo solo aiutarla e non farci scoprire-

-Hazel, se ci beccano, siamo nei guai, io sono gracile, se vado in prigione rimango sotto terra.

-ragazze siete libere di aiutarmi o no, è rischioso, se non siete sicure lo faccio da sola.

Tutte tacquero. -ok andrò da sola non preoccupatevi, potrete aiutarmi dopo che avrò scoperto il nome, se c'è qualcuno che può rischiare sono io.

-mi dispiace tanto, ma se ci beccano mi ritirano la borsa di studio per l'università- spiega Jane. Potevo sentire il suo tono sconsolato, ma non potevo fare a meno di dispiacermi, perché se avessi avuto un po' di aiuto sarebbe stato tutto più facile.

-stessa cosa- affermò Hazel -ma posso aiutarti in maniera diversa. Aspetta qui- si discollegò dalla videochiamata.

-Jane come sta andando la ricerca della casa?

Jane si mise subito sull'attenti e smise di mangiare. -è la cosa più tragica che esista- sospirò- tutti gli alloggi disponibili sembrano al completo, immagino dovrò trovarmi un appartamento con delle coinquiline.

-ma non sono super costosi?

-si, Carrie, sono estremamente costosi.

-è veramente dispendioso andare a vivere da soli.

-anche io sto cercando qualcosa- intervenne Alina -ma sembra essere tutto un casino.

-con la borsa si studio pensavo di coprire la maggior parte dei costi, invece riesco a pagare solo l'università, il che è già tanto perché Stanford costa parecchio

-e tutti i tuoi risparmi?

-sono pochi persino quelli.

- ragazze, io devo andare, stasera devo lavorare e devo preparami. – ci salutò, ma prima di agganciare chiese -Carrie domani lavori?

-si, domani ho il turno con Stacy

-quindi niente uscita tutte insieme...- affermò sconsolata Alina. Poi chiuse davvero la chiamata. Rimanemmo solo io e Jane che continuammo a parlare di libri per un'altra oretta.

-cosa pensi di fare quindi?

-come? -chiesi non capendo la domanda.

-si insomma, dopo l'estate... continuerai a lavorare per la gelateria?

-credo di sì, oppure inizierò l'università pubblica-

In realtà quell'idea mi era venuta in mente nel momento esatto che l'avevo detto ad alta voce. Anche se mi fossi iscritta ad una università pubblica non sapevo cosa avrei potuto studiare.

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