9. Kai's pov

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*Guardo giù dal dirupo.
Il suo corpo steso tra i fiori e cespugli.
Dalla casa del nonno venivano delle urla.
Di dolore.
Mia madre.
Le lacrime mi oscurano la vista. Perché?
Perché mi hai abbandonato?
-Perché cazzo!-
Mi giro verso casa e inizio a correre.
Apro la porta,mamma è a terra che piange straziata dal dolore. Sposto lo sguardo e salgo sopra correndo,diretto nella stanza che condividevamo. La spalanco e sul suo letto c'è una piccola lettera.
"Per Kai,la luce nel mio tunnel"
La stringo forte al petto. Non se lo meritava. Per niente. La apro e la inizio a leggere.*
-Kai!tutto bene?- sento la voce di Romeo che mi sveglia. Sono sudato,lo strato leggero di sudore mi ricopre la schiena. Respiro affannoso.
-amico,segui il mio respiro- dice Romeo mettendosi davanti a me. Dopo pochi minuiti riesco a calmarmi.
-hai sognato qualcosa di brutto?-mi chiede dolcemente.
-ho visto un ricordo-
-pure tu? Pure Coco soffre di questa cosa-
Sentire il suo nome mi provoca brividi in tutto il corpo. La ragazzina dagli occhioni blu e capelli rossi mi brucia tutti gli organi interni.
-e...e come li passa?-chiedo incerto. I gemelli non parlano mai della loro sorella con me,però ho chiesto così da fare pure io come lei.
-li fa ogni notte da tanti anni. Io e Gab andiamo da lei e la stringiamo tra di noi,facendola riaddormentare-
I fratelli.
Sì dice che un fratello è una metà del cuore.La vita vi dividerà prima o poi, se non sarà questo sarà qualcos'altro. Ma anche se sarete distanti, anche se sarete lontani, sarete sempre fratelli.
I fratelli sono una parte essenziale. Non si riesce a vivere senza.
-è tardi Kai,dobbiamo andare a scuola-
Che merda. Mi alzo dal letto,prendo dall'armadio una felpa azzurra e un jeans chiaro. Vado in bagno e mi lavo molto velocemente. Esco dalla stanza vestito e profumato,prendo lo zaino al volo giusto per far vedere che ce l'ho,anche se è vuoto, prendo il casco e raggiungo Rom giù in cucina che parla con mia madre.
-signora Davis,noi andiamo- dice Rom vedendomi.
-ciao ragazzi,fate i bravi e state lontani dalle ragazze-dice lei facendo ridere me e Rom.
Prende il suo casco e si dirige alla porta.
Usciamo e ci diteggiamo alla mia moto. La accendo,Rom sale e partiamo. Corro come un pazzo,ma so che sia a me che a Rom piace da morire,infatti lo sento ridere alle mie spalle.
Arriviamo alla Sundays e parcheggio la moto. Vedo anche la Maserati di Gabs,segno che lui è qui. E se c'è lui c'è anche Coco. O almeno penso.
-andiamo?-dico dando una pacca sulla spalla di Rom accigliato a fissare le due ragazze che ci stanno guardando. Una delle due mi sta fissando insistentemente. La riconosco,è Millie Bufestar,la ragazza che mi scopo ogni tanto senza provare niente,ma questo lei non lo capisce. Pensa di essere la mia fidanzata. Noto che ci sta venendo contro e alzo gli occhi al celo.
-sono tre giorni che non ti fai vedere,non mi mandi un messaggio o non mi chiami. Che cazzo di problemi hai Kai!- dice urlandomi vicinissimo al mio viso.
-per prima cosa allontanati. Seconda cosa,non sono il tuo ragazzo e tu non sei la mia,sono sette fottuti mesi che te lo ripeto,e a quanto pare non lo vuoi fare entrare in quella merda di testa che ti trovi- dico senza pazienza.
Prova a tirarmi uno schiaffo ma io le fermo il  polso,-non ti permettere mai più altrimenti ti trovi senza mano- lasciandola bruscamente.
-andiamo Rom- lasciandola lì.
-sei un fottuto pezzo di merda Kai!-
Alzo il dito medio alle mie spalle,senza nemmeno girarmi.
-fratello,quella puttana ti sta azzeccata al culo.Che cazzo fai quando scopi?- dice Rom facendomi ridere. Davanti a noi c'è Gabriel che sta parlando con Sandy,la sorella di Huggs. So che ha una cotta per lei,secondo me se la vuole solo sbattere un po'.
-amico- dico battendogli il cinque.
-ragazzi-dice lui innervosito dal fatto che avessimo interrotto la sua conversazione.
-io devo andare in classe De Santos,ci vediamo- dice lei allontanandosi.
-me l'avete fatta scappare-dice Gab facendo ridere a me e Rom.
-ti chiama per cognome,non è ancora pronta a scopare- dice Rom beccandosi una spinta dal fratello.
-amico oggi stai in classe con Coco?- mi chiede Gab.
-mmh....si,se mi ricordo bene-
-cerca di tenerla d'occhio,non stava molto bene stamattina. Se c'è qualche problema,chiamami. Ora dobbiamo entrare nelle classi,già è passata mezz'ora dall'inizio della lezione-
-ciao ragazzi, a dopo- dico imboccando il corridoio inverso al loro.
Arrivo all'aula e apro la porta beccandomi un occhiataccia della professoressa.
-Davis,è passata già mezz'ora-
-si professoressa,lo so-
Lei alza gli occhi al celo appena mi vede entrare e sedermi al fianco di Coco che,poiché era tanto impegnata a scrivere qualcosa,non mi ha notato.
-non parlare e segui- dice la professoressa riprendendo a spiegare.
La piccola rossa al mio fianco alza gli occhi su di me notandomi ma non sembrava stare molto bene.
-Coco,tutto bene?- le chiedo avvicinandomi.
Lei annuisce e riprende a scrivere. Non ho mai capito cosa c'è nella testa di questa ragazza,ma so che è maledettamente intrecciato. Però questa cosa mi incuriosisce ancora di più,oltre il fatto che è davvero bella.
Una pallina di carta lanciata sul mio banco mi fa togliere lo sguardo dalla ragazza rossa. La prendo e la apro.
"perché non ti sei messo vicino a me? Ti ho lasciato il posto libero. Quella rossa non potrà mai eccitarti come lo faccio io"
Che merda,ancora lei. Giro lo sguardo verso la proprietaria e già mi sta guardando. Millie è una cazzo di zecca al culo.
-la devi finire-le dico duro.
-mmh,non fare così,mi fai bagnare-
La guardo disgustato. Che cosa cringe da dire. Preferisco non risponderla,altrimenti la insulterei solo,e sposto di nuovo lo sguardo su Coco. Sul suo piccolo quaderno sta scrivendo tutti gli appunti in maniera ordinata,anche se so che non le piace stare e venire a scuola. Forse starà tenendo occupata la mente.
La campanella mi risveglia dai miei pensieri. Tutti si alzano ed escono,compresa la professoressa,mentre io aspetto Coco notando che Millie mi guarda arrabbiata. La piccoletta mette tutto nel suo zaino e con movimenti lenti,esce dalla stanza,con me alle spalle. Appena esco,due labbra incontrano le mie,in un movimento brusco. Coco non si gira a guardare Millie che mi bacia,ma continua a camminare lentamente verso l'altra aula. La lingua di Millie tocca le mie labbra e io solo allora realizzo.
-non qui. Se devi farlo andiamo in bagno- dico. Volevo solo sfogare la mia frustrazione per la piccola dai capelli rossi che mi fotte i pensieri. La campanella risuona per avvertire che le lezioni iniziano,infatti gli studenti si precipitano nelle classi,mentre Millie mi trascina con sé nel bagno privato. Chiude la porta a chiave e si fionda sulle mie labbra. Però ora si fa come dico io. Le afferro le gambe e la poso sul lavandino approfondendo il bacio. La gonna le si alza sulle cosce e asima sulla mia bocca. Le tiro i capelli staccandola dalle mie labbra e le bacio il collo,avvicinando la mano sempre più vicino alla sua intimità.
-Kai...cazzo-asima nel mio orecchio.
-zitta puttana,o ci sentono- per infilarle un dito dentro e muovendolo velocemente. Le sue unghie si conficcano nella mia schiena mentre appoggia la testa sulla mia spalla baciandomi il collo. Con la mano libera,le apro la camicia sul seno e ne prendo uno con la bocca,mentre infilo un secondo dito.
-cazzo si- asima.
Questa situazione mi ha altamente scocciato,così sfilo le dita,le lavo e me ne esco dal bagno, lasciandola insoddisfatta.
-Stronzo!-
Ma non mi interessa,nella mia testa c'è solo una piccoletta riccia rossa con due occhi come il mare. Infatti mi dirigo nell'aula.Apro e il professor Barker mi guarda.
-che c'è professore? Buongiorno- dico sedendomi sempre vicino a Coco che ha la testa poggiata sul banco dal lato opposto al mio. Mi rattrista vederla così,vorrei tanto capire cosa le gira per la testa. Il professore non risponde alla mia domanda ma continua a spiegare. La piccola De Santos è in quella posizione da venti minuti senza muoversi per un secondo.
-Coco,stai bene? vuoi andare a casa?-le chiedo sussurrandoglielo. Gira il capo verso di me,ha gli occhi stanchi e gonfi,segno che ieri,quando me ne sono andato,abbia continuato a piangere.
-si,sto bene Davis- dice sussurrando.
Indossa una felpa con un pantalone lungo e per essere ottobre,fa ancora caldo,ma lei trema. Prendo la giacca della Formula 1 regalata da Gab e gliela poggio sulle spalle.
-grazie-
-prego piccola rossa-
-De Santos,stai seguendo?- la chiama il professor Barker. Lei non risponde.
-De Santos?De Santos!-
-professore,gentilmente gradirei non essere rotta le palle,continui a spiegare- dice lei tenendo sempre la testa sul banco.
-che problema le dà,professore?- chiedo io sfidandolo.
-De Santos esca immediatamente fuori dall'aula e lei,Davis, si stia al suo posto-
Coco si alza sbuffando prende lo zaino ed esce con ancora la mia giacca sulle spalle.
-andate a fare in culo,non seguirò più il suo corso- prima di uscire e sbattere la porta.
Mi alzo scocciato della situazione e dico -stessa cosa per me,arrivederci Barker- uscendo dalla classe. Mi giro verso la finestra dove spesso si appoggia per vedere il panorama,ma non la vedo. Mi dirigo verso i bagni,e sento conati di vomito. Entro,fregandomene che sia delle donne, e trovo il suo zaino e la mia giacca posati sul lavandino mentre dal bagno sento i rumori. Apro la porta e la vedo accovacciata vicino alla tazza del bagno. Mi fiondo subito vicino a lei,le tengo i capelli mentre le accarezzo la schiena. Povera piccola.
-starai meglio,te lo assicuro- le sussurro. Piccole lacrime scendevano dai suoi occhi.Dopo ieri sera tra le braccia di Mitch e dopo che mi ha picchiato,non l'ho mai vista così vulnerabile.
Pochi secondi,e ormai nel suo stomaco non c'è più nulla.
-è solo acqua,non hai niente più- dico accarezzandole i capelli. Lei si stringe nelle spalle.
-scusami io-io-
-calmati Coco,è tutto apposto. Forza ti accompagno a casa- dico provandola ad alzare.
-nono,Davis,ce la faccio,lasciami qui,torna in classe- dice staccandosi dalla mia presa.
-Coco,voglio solo aiutarti-
Mi guarda curiosa,chissà cosa starà mai pensando.
-okey,andiamo prima che suoni la campana- dice alzandosi e usciamo dal bagno,prendendo il suo zaino e la mia giacca.Due dei miei passi equivalgono a sette dei suoi e poiché cammina molto lentamente,probabilmente le faranno male le gambe,devo andare molto ma molto piano.
Ci dirigiamo in silenzio all'uscita e ogni tanto barcolla ma io la tengo.
-e dimmi una cosa Davis-
Mi chiama ancora per cognome,e a me questa cosa non piace per niente.
-dimmi Cochita-
-non chiamarmi così-
-e tu non chiamarmi per cognome-
-okey Kai..-
-dimmi tutto Coco-
-sei fidanzato con Bufestar? Millie Bufestar?-
Scoppio in una risata. Come poteva mai dire ciò?
-nono piccoletta,no. Non siamo fidanzati,ma me la scopo ogni tanto-
-beh,lei ti sta tanto attaccata al culo- disse con una nota di disprezzo.
-che c'è piccoletta,sei gelosa?-
-assolutamente no,ma puoi avere di meglio-
-infatti non siamo fidanzati,ma mi piace scoparla-
Arriviamo alla moto.
-prendi il mio casco-
-e tu?-
-mettitelo tu,io sono abituato-
-anche io,vado in moto senza casco con Rom-
-mettitelo e sali-
Sbuffa ma fa come dico io. Sale dietro e aspetta che io mi metto avanti. Sorrido a quella visione.
-perché ti piace così tanto scopare con Bufestar?-
Avrei risposto a tutte le sue dannate domane senza mai stancarmi.
-tutto questo interesse,perché questo interrogatorio?- dico facendola ridere.
Salgo sulla moto e noto che lei non si stringe,forse è già abituata alla velocità di Rom.
Prima di partire però,il mio telefono squilla,lo prendo e noto che è mia madre e rispondo.
-mamma? che succede?-
-Kai,vai un attimo da tua zia,il suo gatto non sta bene-
-cazzo mamma non sono un veterinario!-
-Kai Almond Davis,non dire parolacce e vai!-
-che merda,okey vado-
-bravo,a casa ti aspetta il tuo piatto preferito-
-una bella fighetta calda pronta per me?- dico meritandomi uno schiaffetto sul braccio da Coco.
-KAI! Smettila sei disgustoso- dice attaccando.
-dobbiamo fare una deviazione,ma se non stai bene posso accompagnare prima te a casa-
-va bene così,andiamo alla deviazione-
Dopo ciò metto in moto. Sfreccio ad alta velocità sulla strada deserta in direzione della casa di mia zia. Coco ride alle mie spalle senza mai stringersi o avvicinarsi,però è molto divertita. Arrivo davanti a una casetta nera su il viale principale e parcheggio la moto lì davanti. Vedo Coco sfilarsi il casco e,finalmente, la vedo sorridere. Quanto mi fa bene al cuore questa ragazza,non si spiega.
-Tu vai,io ti aspetto qui-dice posandosi il casco sulle gambe,facendo muovere i ricci.
-ma assolutamente no,entri con me.È mia zia e ha bisogno di un aiuto con il suo gattino. Forza vieni-
-okey aspettami-
Scende dalla moto,che a differenza sua è molto più alta,mettendosi prima a pancia in giù e poi mettendo i piedi a terra. Scoppio in una risata.
-non ridere! È alta e non riesco a scendere- dice ridendo anche lei.
-anche dalla moto di Rom scendi cosi?-
-qualche problema?-
-nessuno-
Le prendo il casco da mano e mi avvio alla porta con lei dietro. Busso e aspetto qualche minuto prima che mia zia apre.
-ohhh,Kai,nipotino mio!Come stai?- dice stringendomi in un abbraccio.
-tutto bene zia Pepa-
Poi posa lo sguardo alle mie spalle.
-oh,e questa bella ragazza rossa chi è?-
-piacere signora,mi chiamo Coco,sono un'amica di suo nipote-
-aaah si,mi ricordo molto bene di te. Sai,Mitch era mio alunno quando andava a scuola e ora che si è fatto più grande,mi parla sempre di te. Chiamami Pepa-
Lei la guarda stupita.
-Mitch era alunno suo?-
-forza entrare! Vi offro qualcosa da bere?- dice andando in cucina. Mi avvicino a Coco e le sussurro -è un po' pazza,ma molto divertente- facendola ridere. Entriamo e si chiude la porta alle spalle.

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