-Mierda, para, mi cabeza está explotando!- dico lanciando il quadernino lontano. È passata solo un'ora e mezza ma non sto seguendo più. Kai sorride -ma non siamo nemmeno a metà-
-no,para,ho bisogno di aria- dico alzandomi diretta alla finestra. Il mio telefono squilla nella felpa,Romeo.
-ehi Rom,che succede?-
-piccola,dove sei?-
-da Kai perché?-
-che cazzo significa da Kai!-
-l'ho detto già a Gabriel,mi sono fermata a mangiare qui con Amanda-
-Uuh,e voglio venire pure io-
-coglione vieni- urla Kai seduto ancora sul letto.
Metto il viva voce così che Kai senta ciò che Rom dice.
-si pezzo di merda,sto venendo-. Stacco il viva voce e poggio di nuovo il telefono sull'orecchio.
-Coco,però vengo, dieci minuti e ce ne andiamo-
-va bene-
-Gabriel sta sera non c'è,va a scopare con Sandy Huggs-
-ma che cazzo dici?!- dico urlando al telefono.
-il mio timpano! Chiamalo e chiediglielo. Sto arrivando- stacco velocemente e chiamo Gabriel.
-Che cazzo significa che stasera vai a scopare con Sandy Huggs?!- dico urlando dopo due squilli. Kai se la ride alle mie spalle ma il citofono lo fa scendere giù.
-ehi ehi, doberman,calmati. Voglio scopare con Sandy,qualche problema?-
-si,tantissimi!-
-dai Coco,non fare la gelosa-
-per che ora torni?-
-non lo so-
-vaffanculo stronzo- e stacco la chiamata. Esco dalla stanza per arrivare al piano di sotto. Romeo è appena entrato dalla porta d'ingresso.
-Piccola mia!- dice aprendo le braccia. Io gli salgo addosso stingendolo a me. Amanda è uscita dalla cucina per vedere chi è e,riconoscendo Rom,si è fermata sulla porta. Rom mi riempie di baci sulle labbra e poi mi mette giù.
-Romeo,mio caro! come stai?- dice Amanda avvicinandosi
-tutto alla grande Amanda-
-Coco è molto simpatica,ha cucinato delle tortillas ottime!-
Rom mi guarda sorridente -si è davvero brava a cucinarle- mettendomi una mano sulla testa e tirandomi a se.
-vuoi qualcosa da bere? Un te,caffè?-
Lui scuote il capo -nono grazie Amanda,sono venuto solo a salutare e prende Coco. Dobbiamo andare a fare dei servizi-
-oh,okay,prendo lo zaino da sopra e arrivo-
dico salendo le scale. Kai mi segue sopra,lasciando Rom e Amanda parlare.
Entro nella sua camera,mi metto le scarpe e prendo lo zaino.
-grazie Davis per quel poco che mi hai insegnato-
-siamo passati al cognome?- dice ridendo.
-rimani sempre un grande rompipalle- dirigendomi alla porta.
-maddai,sotto sotto ti piaccio-
-si quando stai con la testa nel cesso-
Lui ride di gusto -questa è davvero bella,complimenti- dice prima di sparire nella cabina. Riesce tenendo in mano un casco con le orecchie e una giacca nera in pelle.
-fa freddo,prendi queste cose poiché so che Rom ne ha solo per lui-
-tienitele,non mi servono-
-zitta e prenditele- dice mettendomele in mano. Sbuffo alzando gli occhi al celo,però non nego che sono divertita dalla situazione.
-aspetta però-dice prendendomi il polso per non farmi andare ancora via.
-cosa c'è?- chiedo
-cosa avevi stamattina? I tuoi occhi sono ancora gonfi e rossi. Ieri quando me ne sono andato,hai pianto?-
-non ti riguardano Davis,ora lasciami andare-.
Lascia il mio polso,facendomi uscire. Lo tengo ancora alle spalle quando arrivo giù. La parte fredda di me sta ricominciando ad uscire fuori,nonostante io sia stata bene oggi pomeriggio. Prima di chiamare Rom,mi porge il mio telefono.
-ho salvato il mio numero,così quando vuoi,mi scrivi- facendo l'occhiolino.
-Rom!sono qua-dico e lui esce dalla stanza.
-grazie mille Amanda per avermi tenuto qui- dico
-Quando vuoi tu,Coco. La mia casa è sempre aperta a voi- dice stringendomi in un abbraccio.
-ciao Rom,ciao Coco-
Rom apre la porta d'ingresso dirigendosi alla sua moto,e Kai continua a seguirci.
-Rom,vai piano,c'è tua sorella dietro.- lo avverte Kai.
-si amico,tranquillo,non te la rompo- dice ridendo. Mi metto il suo casco e poi la giacca e salgo dietro Rom.Kai mi da una botta sul casco e sussurra -e tu,piccola rossa,scrivimi-. Rom mette in moto e usciamo dalla villa. Noto che sta uscendo fuori paese per dirigersi a Manhattan.
-mi porti in libreria?-
-va bene,però prima dobbiamo andare a fare un momento la spesa per casa-dice dirigendosi al supermercato. Prendiamo la pasta,carne e pesce ma anche le schifezze,patatine e cereali. Risaliamo sulla moto e mantengo le due buste grandi in mano,mentre si dirige alla libreria.
-ci metto due secondi,già so che prendere-
-tieni- porgendomi 10€. Gli lascio il bacio sulle labbra e dico -Grazie-
Entro e l'odore di libri invade le mie narici. Vado diretta allo scaffale "Disney" e prendo Peter Pan. Arrivo alla cassa,pago ed esco con il mio libro.
-che hai preso?- mi chiede Rom.
-Peter Pan-
-che bello! Forza sali così andiamo a casa- dice. Menomale,sono distrutta. Mi fanno male tutte le ossa del corpo.
Dopo mezz'ora entriamo nel viale di casa nostra,Rom parcheggia la moto e scendiamo;lui prende le due buste e apre la porta.Mitch sta parlando al telefono nel salone,noi lo sorpassiamo e posiamo la spesa sul tavolo. La iniziamo a sistemare nei vari mobili.
-cazzo Coco! Abbiamo dimenticato la nutella e le robe dolci-
-scendiamo di nuovo. Andiamo nel supermercato qui vicino- consiglio anche se sono dolorante. So che Rom senza del dolce non vive.
-andiamo- riprende le chiavi,i due caschi lasciati alla porta e le giacche. Arriviamo alla moto e ripartiamo. Chissà con chi stava parlando Mitch
Mitchell's pov
-Mitch,ho cattivissime notizie-
-dimmi tutto Simon-
Sono appena tornato a casa e il mio telefono ha iniziato a vibrare. Simon,il psichiatra dei ragazzi da quando sono piccoli,è un mio grandissimo amico.
-Mitch,tieni d'occhio i ragazzi. La signora De Santos è viva-
Aspetta che?
-Simon che cazzo significa che è viva? Belen Dolores Bernandez non è morta?-mi passo una mano nei capelli. Cazzo ci mancava solo questa.
Mi siedo sul divano frustato aspettando che mi dica di più.
-si,non è mai morta.Era scappata in Portogallo e da allora le sue tracce sono sparite,ma ora è tornata,ed è qui. A New York-
Cazzo,cazzo,cazzo.
-Cazzo!- e butto a terra i libri sul tavolino.
-Mitch,calmati. Dobbiamo tenere sotto controllo i ragazzi,potrebbe farli del male.Specialmente alla piccolina. Rimani calmo e tranquillo e non far capire niente-
-come posso rimanere calmo e tranquillo sé quella pazza è qui di nuovo!- urlo alzando i libri da terra e sistemandomi. Potrebbero venire i ragazzi da un momento all'altro. Appena mi siedo,il ronzio della moto di Rom,mi fa capire che sono qui. Entrando vedono che sto parlando a telefono e non mi dicono niente. Vanno in cucina ma dopo cinque minuti riescono,prendono i caschi e le giacche e si dirigono alla moto.I miei occhi si fermano su Coco, è stanca,non ce la fa più,lo sento e lo vedo. Le sorrido dolcemente e quando chiude la porta torno a parlare con Simon.
-ora dov'é?-
-in un carcere a New York,ma tra poco esce. Mitch,vai in ufficio e vedi che cosa riesci a trovare-
-Simon,Coco non sta bene,di nuovo. Si era ripresa dall'ultima volta che ci hai parlato,ma ora è ricaduta di nuovo-
-Mitch falla venire domani da me. Non la forzare a mangiare e fare cose che non vuole-
-non vuole andare a scuola,risponde male ai professori,mi hanno chiamato già tre volte e la scuola non è iniziata nemmeno due giorni fa!-
-va bene,cerco di parlare e vedere. Tieni la calma,ha tanti nodi nella sua testa. Trattala come l'hai sempre trattata,altrimenti le fai capire che ti stai scocciando di lei-
-mai. Grazie amico,vedo un attimo sulla madre-
-ti dico l'orario per domani. Buona giornata- dice staccando.
Merda,ci mancava solo questa. Quella pazza è tornata,ma i ragazzi non devono saperlo per niente. Salgo nella mia stanza e mi siedo al computer. Faccio varie ricerche su Belen Dolores,ma tutte mi dicono che sia morta. Nervoso,chiamo Gary,un mio amico poliziotto.
-Mitch,come stai amico?-
-ciao Gary. Tutto bene,solo un po' stressato. Senti mi serve il tuo aiuto-
-dimmi tutto-
-ti ricordi i ragazzetti che abbiamo salvato tanto tempo fa in Spagna?-
-si,i De Santos,che abitano con te ora-
-esatto. Puoi indagare per vedere se la madre,Belen Dolores Bernandez,sia viva e sia in un carcere a New York?-
-vedo subito-
Passano svariati minuti e Gary,rimanendo a telefono,cerca qualcosa sulla donna.
-cazzo Mitch,si è viva-
Merda -dove sta carcerata?-
-nel carcere di New York.quello principale-
-se dovessi andare a parlare,mi accompagneresti?-
-si Mitch,solo che non dovresti farlo ora. Aspettiamo un po' di tempo. Da poche settimane sta qui. La tengo sotto controllo. Ti consiglio di farlo con i ragazzi-
-va bene,grazie Gary-
-ciao amico-
Che merda. Non poteva rimanere in Portogallo?
Scendo giù e noto che Rom e Coco sono di nuovo in cucina.
-ragazzi! come va? siete andati a fare la spesa?-
-si Mitch,stasera pizza!-mi risponde Rom. Coco è silenziosa mentre sistema la spesa nei mobili
-la fate voi?-
-noi? No,la ordiniamo da Ferry's pizza-
-ottimo-
Mi siedo all'isola,davanti a Rom. Lui mi guarda negli occhi e con lo sguardo mi indica Coco.
-sono preoccupato. Non sta bene da stamattina- mi sussurra vicino all'orecchio.
Mi alzo e vado vicino a lei. Le poggio una mano sulla spalla e lei sussulta.
-Coco,tutto bene?-
Lei annuisce senza incrociare mai il mio sguardo. Finisce di sistemare ed esce dalla stanza. Rom crolla sullo sgabello con la testa tra le mani.
-cazzo,cazzo,cazzo!- urla piangendo.Mi fiondo subito da lui stringendolo tra le mie braccia.
-perché!- continua -perché proprio a lei cazzo!- dice agitandosi tra le mie braccia.
-Rom,lo so,sono d'accordo con te,ma dobbiamo aiutarla okey?-
Lui sembra calmarsi e riprende a parlare -Kai l'ha portata a casa sua dopo che ha vomitato nel bagno di scuola.Ha mandato a fanculo Barker e ha detto che non frequenterà più il suo corso-
Eccolo di nuovo. Solo le 17,e sicuro alle 18 mi avrebbe chiamato.
-non sarebbe dovuta andare a scuola- continua lui -falle fare dei corsi privati,come faceva prima-
Annuisco,già ci stavo pensando.
-io l'ho iscritta a scuola per farla socializzare con altri ragazzi. Non voglio che stia solo lei- dico io.
-falle seguire la metà dei corsi. Quelli che vuole lei. E le lezioni private a casa- mi consiglia.
-va bene Rom,vedo che posso fare. Domani intanto, Simon mi ha chiamato e ha detto che le vuole parlare. Glielo dici tu o lo faccio io?- gli chiedo guardandolo negli occhi piegato sulle ginocchia davanti a lui.
-non ci riesco a farlo io-
-va bene ragazzo mio,lo faccio io-
Lui si alza,e con lui anche io,e si avvia alla porta.
-Mitch?-
-dimmi-
Mi corre contro e mi abbraccia.
-grazie di tutto. Sei fondamentale per me-
Sorrido e lo stringo ancora di più.
-anche voi lo siete per me- dico
Si stacca e si dirige sopra. Io esco dalla cucina e vado diretto allo studio di Coco,sicuro di trovarla lì,dove infatti sta.
È seduta sullo sgabello davanti alla tela con solo la canottiera e il pantalone. Si vedono tutte le cicatrici e anche la brutta bruciatura alla base della schiena. La rabbia mi ribolle nelle vene pensando che quel mostro è vivo. Ha le cuffie quindi non mi sente entrare,ma io le vado vicino. Gli occhi blu sono gonfi e rossi,le mani tremano e il nasino all'insù è rosso. Non gira lo sguardo verso di me,ma due lacrime le scendono dagli occhi. Gliele asciugo con il pollice,gli sposto una cuffia e parlo
-amore,perché non parli?-
Nessuna risposta.
-che bello quel dipinto- dico indicando la tela sul tavolo. È una stella cadente.
Nessuna reazione.
Vado dritto al punto.
-Coco,domani Simon vuole parlarti-
-non vado- dice con voce flebile. Mi stringe il cuore vederla così.
-perché?-
-non voglio andare a scuola- dice. Sta delirando.
-va bene amore,non vai a scuola. Vuoi parlare con Simon?- ha gli occhi lucidissimi. Le poggio una mano sulla fronte e mi accorgo che scotta da morire.
-amore,hai la febbre. Vieni con me,andiamo su- dico cercandola di tirare giù dallo sgabello.
-sto bene- sussurra. La prendo in braccio stretta al mio petto e lei me lo lascia fare. Le tolgo le cuffie ed esco dalla porta e la chiudo. Salgo le scale,arrivando al salone. Vado in cucina,prendo una bottiglia di acqua e un antidolorifico e salgo le scale per andare in camera sua. Romeo ha la porta aperta e quando vede che ho in braccio la sorella,si catapulta fuori.
-che è successo?-chiede allarmato
-ha la febbre alta. Prendi il termometro dallo stanzino- gli dico mentre entro nella camera di Coco posandola sul letto. Le poso la bottiglia e la medicina sul comodino vicino al letto e le prendo,dall'armadio,il pigiama. La aiuto a spogliarsi mentre Rom viene nella stanza. Mi porge il termometro e mi aiuta a vestirla. Coco ha lo sguardo assente mentre si fa fare tutto senza dire niente. Messo il pigiama,le rimbocco le coperte e le passo in termometro. Io e Rom ci sediamo sul letto e dopo cinque minuti vediamo la temperatura.
-39.8- dice Rom guardandomi preoccupato
-merda. Va bene amore,prenditi la medicina e riposati- dico passandogli la pastiglia. Se la ingoia senza dire niente,stendendosi di nuovo nel letto. Mi avvicino a Rom.
-non dirlo a Gab, so che doveva vedersi con una ragazza sta sera-
Lui annuisce e si stende vicino alla sorella stringendola a se. Io esco dalla stanza e scendo in salone. Prima,prendo una birra dal frigo e la bevo,sedendomi sul divano.
Che giornata di merda oggi.
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𝑳𝒂 𝒆𝒔𝒕𝒓𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒖𝒈𝒂𝒛
RomanceÈ difficile andare avanti con un peso sulle spalle. Non sempre ci riusciamo,ma se lo dovessimo fare saremo felici,giusto? Beh questo non chiedetelo ai fratelli De Santos,figli di una boss del quartiere spagnolo Raval. L'unica loro forza? Dove ce n...