XII

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La notte l'aveva passata quasi insonne, reprimendo l'impulso di scoppiare in un pianto rumoroso anche in stanza, per evitare di svegliare il povero Han

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La notte l'aveva passata quasi insonne, reprimendo l'impulso di scoppiare in un pianto rumoroso anche in stanza, per evitare di svegliare il povero Han.
La situazione assurda che si era creata con Hyunjin lo innervosiva.
E quando il sole sorse, la sua voglia di vivere quella nuova giornata era prossima allo zero.

"Hey Lix, devi alzarti" gli ricordò in modo premuroso lo scoiattolo, il quale era troppo preso dal sistemare i propri appunti per accorgersi della brutta cera dell'amico
"Non ho voglia Jis..."
"Dai su, non essere pigro, oggi abbiamo anche una bellissima lezione di filosofia"
In risposta il biondo si diede una sberla in pieno volto, come tentativo estremo di prendere lucidità.
Quel rumore fece finalmente voltare l'amico, il quale poté così notare le condizioni del suo compagno.
"Felix, ma hai dormito?" Chiese preoccupato
"Non tanto" sbuffò
"Come mai? Qualche sogno particolarmente fastidioso?"
"Nono, tranquillo... è una situazione completamente diversa..." rispose pensieroso.

Han lo scrutava con attenzione; probabilmente aveva anche intuito chi fosse la causa del malumore del biondo, non era affatto stupido.
Era impossibile non notare quanto fosse altalenante la stabilità emotiva del ragazzo con le lentiggini quando aveva a che fare con una persona specifica.
Ma non parlava.
Forse temeva di litigare come l'ultima volta.

Dopo qualche istante di silenzio, finalmente smise di tacere:
"Ti va se me ne parli un po'?
Anche a grandi linee..." propose dubbioso, mettendo subito le mani avanti per non far sentire Felix a disagio.
E il biondo gli fu grato per questo; inoltre, aveva la necessità di parlare un minimo con qualcuno dei mali che lo affliggevano e Jisung gli sembrava la persona adatta.

"Hai presente la sensazione che si ha quando si va sulle montagne russe?"
Han alzò un sopracciglio, invitando l'altro a continuare il proprio discorso
"É un susseguirsi di sali-scendi più o meno ripidi.
Quando sei su, se la giostra é abbastanza alta, ti sembra di poter toccare il cielo con un dito.
Resti fermo a contemplare lo spazio intorno e sei sereno.
Poi di punto in bianco precipiti verso il basso.
Non ti aspetti di cadere proprio in quel momento, sei preso alla sprovvista, quindi urli per la paura.
Ti senti cadere nel vuoto"
Felix fece una piccola pausa e fissò i propri occhi in quelli dell'amico
"E io mi sento proprio così, come se fossi su una dannata montagna russa.
Peccato che la bellezza della salita non abbia ripagato la discesa vertiginosa che sto vivendo."

Han non sapeva bene cosa rispondere.
Il discorso del biondo lo aveva colpito in pieno volto, ma aveva compreso.
Intanto il ragazzo con le lentiggini aveva abbassato lo sguardo sbuffando
"So che sembro scemo in questo momento, ma non saprei come altro descrivere questa situazione che mi sta distruggendo"

"Sei stato molto chiaro in realtà...." parlò finalmente Jisung, sorprendendo il biondo
"... adesso ti sembrerò io stupido, come al solito, però Lix alle giostre non ci si va praticamente mai da soli, soprattutto su quelle che ci fanno un po' paura.
Vi si sale accompagnati e ci si fa forza a vicenda, soprattutto nei momenti più paurosi.

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