Capitolo 14 - Tu mi hai cambiato

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«Coma.»

Roberto stava giocando ai videogiochi con Matteo sul divano di casa, quando Andrea, appena entrato, gli vomitò addosso quella parola.

«Cioè?»

«La risposta alla tua domanda. Non ha fatto uso di droghe pesanti, andava in coma.» Si infilò nella sua camera e chiuse la porta, sbattendola.

Robi e Matte si guardarono, senza capire.

Ripresero a giocare.

Andrea si buttò sul letto, stremato. Abbracciò il cuscino, come se fosse un pelouches.

Non mi sono mai sentito così solo e in colpa allo stesso tempo. Insomma, se Lorenzo era malato, di certo non era colpa mia. Però. Però forse ho contribuito a farlo stare peggio. Genetica e cause ambientali, è sempre così, alla fine della fiera.

Mi aveva dato il numero, non l'avevo mai contattato, nemmeno con un messaggio, nemmeno un "ciao come va". E Lori era sempre stato carino con me.

Carino, ehi, carino carino mica sempre...

Però anche io avevo le mie ragioni, forse avrei dovuto respingerlo in modo più esplicito... Perché non l'ho fatto?

Non lo so.

O forse non lo vuoi sapere, questa frase la sentì nella sua testa con la voce di Matteo

Sono sempre stato tappezzeria, per la prima volta mi sento al centro dell'attenzione di qualcuno.

È egoismo.

Altro che buon ragazzo, sono una merdaccia.

Strinse forte il cuscino, affondando il viso.

Oh, Lorenzo, ma che cazzo mi combini?

Mi manchi. Sento la mancanza delle tue molestie.

Assurdo.

Prese il telefono, riguardò la lista chiamate, riguardò il suo numero.

Devo memorizzarlo?

Non fece nulla, chiuse il cellulare.

Lo riaccese.

Restò pensoso sulla schermata di blocco, si annerì lo schermo. Lo riaccese.

Bip, notifica. Silvia aveva postato una nuova foto su Instagram.

La toccò. La coinquilina si era fotografata alla macchina per cucire, avvisava i suoi followers che aveva terminato il cosplay di Anya Forger. Sorrise.
È proprio brava, se li confeziona sempre tutti da sola, a partire dal bozzetto a matita. Scorse qualche foto, ecco il disegno del costume. Cliccò sui commenti. Uno attirò la sua attenzione, era di Lorenzo!

Sto diventando uno stalker anche io.

Entrò nel suo profilo.

Non gli volle molto a scorrerlo tutto, c'erano solo tre foto, sue, la più recente di due anni prima, in cui indossava un felpone con il cappuccio con le orecchie da gatto.

È carino.

Sorrise, mesto.

Non ha davvero nessun amico, nemmeno virtuale.

Guardò i commenti, confermarono il suo pensiero.

Strano, in fondo è un ragazzo molto estroverso e socievole.
Sembra che abbia passato la sua esistenza osservando gli altri mentre erano impegnati a vivere.

Annerì il telefono e chiuse gli occhi.

§

Suono molesto del cellulare.

Sarai il mio ragazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora