Luke quella sera corse senza sapere nemmeno dove stesse andando.
Le lacrime gli annebbiavano la vista, e le gambe gli dolevano.
Non sapeva nemmeno più da quanto stava correndo.
Non ce la faceva più, tutte le forze lo avevano abbandonato, così cadde in ginocchio sul marciapiede.
Alzò gli occhi al cielo e cacciò un urlo liberatorio.
Non stava accadendo veramente, non si trovava in quelle condizioni.
Era tutto un sogno, vero?
Luke non riusciva nemmeno più a respirare, e non capiva perché si sentiva così male.
Lo amava così tanto?
Sapeva i rischi eppure aveva accettato.
Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo.
-Perché proprio a me? Perché io?- mormorò come in trans.
Naturalmente nessuno rispose a quelle domande, che lo stavano torturando, che lo stavano uccidendo dall'intero.
-Perché io?- sussurrò alzandosi lentamente.
-PERCHÉ PROPRIO ME?- urlò a vuoto.
Sapeva di sembrare un pazzo, ma sinceramente non gli interessava.
Voleva solo capire cosa aveva fatto di male per meritarsi questo.
-Luke?- sentì una voce chiamarlo alle sue spalle.
Si girò, cercando di asciugarsi le lacrime, e quando riconobbe Calum si gettò fra le sue braccia, tornando a singhiozzare.
-Cosa è successo?- chiese Calum preoccupato.
-È finita Cal, è finita- rispose stringendo maggiormente l'amico.
Calum capì al volo di cosa si trattava, per questo non aggiunse altro e ricambiò semplicemente l'abbraccio.
~•~
Dopo quella notte i giorni di Luke scorrevano più lentamente, ora niente aveva più un senso.
Si sentiva così stupido per aver creduto che per lui e Michael ci potesse essere un domani.
Tutto era bruciato dopo quella notte.
Era tutto svanito, come un bel sogno al risveglio.
E per Luke quel risveglio era stato uno dei peggiori.
Non che Michael si sentisse meglio.
Aveva preso un periodo di distacco dal lavoro, e aveva fatto richiesta di trasferimento, perché sapeva che se sarebbe tornato in quell'università avrebbe rivisto il suo angelo.
Sentiva di aver fatto la cosa giusta, perché così Luke poteva vivere la sua vita, senza soffrire a causa di un mostro.
La sua borsa era ancora a casa, con le sue cose dove le aveva lasciate.
Michael non se la sentiva di spostarle, erano perfette come le aveva lasciate lui.
Era quello il loro problema secondo Michael.
Luke era perfetto, un angelo, mentre Michael era un casino e lo avrebbe solo rovinato.
Ma non capiva che allontanandolo avrebbe solo peggiorato le cose per entrambi.
Ormai erano troppo legati per riuscire ad uscire da quella situazione senza rimanerne feriti a vita.
Era quello che Michael non capiva.
Dopo quasi una settimana dall'assenza di Luke, Michael ricevette una lettera.
"Le comunichiamo che la sua richiesta di trasferimento è stata rifiutata, per questo continuerà a lavorare presso la nostra sede."
Il professore si sentì sconfitto a quella notizia, perché sapeva che ora non aveva via di scampo, prima o poi lo avrebbe rivisto.
E questo lo colpì come una secchiata d'acqua ghiacciata.
Era un segno, lui doveva rimanere e non scappare, per questo si fece una domanda: Riuscirei a stare senza di lui per sempre?
E la prima cosa che gli passò per la mente fu "mai".

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Maid.
Teen Fiction"Benvenuti al Maid Caffè, qui potrete trovare delle fantastiche ragazze dalle 9:00 alle 20:00 e dei speciali ragazzi dalle 22:00 alle 2:30. Spero che il servizio sará di vostro gradimento. Cordiali saluti -la direttrice." Crediti per la copertina:...