Capitolo 11

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4 giorno.

Luke era tornato dal suo turno ormai a tarda notte.

Michael era rimasto ad osservarlo, e tutto quello che aveva visto lo aveva straziato.

Odiava che tutti potessero vederlo o toccarlo, lui era suo.

Solo suo.

Il biondo rincasò silenziosamente, per non svegliare l'insegnate, che si sarebbe di sicuro infuriato per l'orario.

Ma lui non sapeva che Michael lo aveva seguito, e controllato, e che aveva per lui in mente una punizione perfetta.

Luke si svestì, posando il suo completo da Maid nella biancheria sporca, e indossando quello che gli aveva regalato il professore.

-Lucas- disse con tono duro il maggiore apparendo alle sue spalle.

Luke sussultò e si morse il labbro consapevole.

-Hai ben mezz'ora di ritardo- aggiunse iniziando a girare intorno a lui.

Il minore annuì lentamente osservando i passi del professore che si facevano sempre più vicini.

-Quindi ora dovrò punirti- sussurrò vicino al suo orecchio.

-Sir la prego, ho dovuto chiudere il locale, non è colp-

Un dito si posò sulle sue labbra zittendolo.

-Non dire altro, ormai ho deciso-

Detto ciò Michael prese per mano il biondino e lo portò nella camera degli ospiti.

-Perché qui?- chiese confuso il minore.

Michael non rispose e lo accompagnò sul letto.

-Michael ti scongiuro sono troppo stanco, solo per questa volta..- tentò nuovamente.

Il maggiore sentì il cuore stringersi a quella supplica, i suoi occhioni blu si scontrarono con i propri e per la prima volta gli si smosse qualcosa.

Lasciò la presa dal piccolo ragazzo biondo ed indietreggiò lentamente fino ad arrivare allo stipite della porta.

Perché lo aveva chiamato Michael?

Aveva rovinato tutto, ma non riusciva ad infuriarsi con lui.

Scivolò lungo la parete e cadde seduto a terra.

Luke lo osservò confuso, e provò ad avvicinarsi, ma Michael sembrava in trans.

-Stai bene?- gli chiese preoccupato inginocchiandosi difronte a lui.

L'altro non alzò nemmeno lo sguardo e continuò a fissare il nulla.

-Michael, rispondimi, mi stai preoccupando.- sussurrò prima di posare una mano sulla sua guancia.

Uno sguardo ghiacciato attraversò gli occhi del maggiore e fece spaventare Luke che spostò la mano quasi scottato.

Ma Michael la riacciuffò e fece sdraiare il biondo a terra sistemandosi sopra di lui.

-Non chiamarmi più Michael.- disse duramente prima di lasciare la presa, troppo stretta sul polso, ed uscire senza una spiegazione dalla stanza.

Luke portò una mano sul suo polso dolorante e lo accarezzò cercando di alleviare inutilmente il dolore.

Perché aveva reagito così?

Voleva scoprirlo, anche se sapeva che di tempo non ne aveva.

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