Capitolo 2

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Era passata una settima da quando avevano iniziato il loro lavoro, e i ragazzi non pensavano che sarebbe stato cosí tranquillo.

I clienti la maggior parte delle volte cercavano di allungare le mani, ma non esageravano, bastava sorridere e scuotere la testa e loro tornavano al loro posto.

Spesso Lisa passava a controllare, e li aspettava per chiudere il locale.

Era una persona fantastica, e nonostante non fosse ancora finito il periodo di prova aveva permesso a Luke e Calum di andare nel loro nuovo appartamento.

Il loro stipendio era diminuito di 300 sterline, ma non gli interessava perché ricompensavano in mance.

Sopratutto Luke, che aveva attuato la tecnica di Mandy, la bionda che li accolse il primo giorno.

Quando portava le ordinazioni sorrideva e faceva l'occhiolino ai clienti in modo civettuolo, poi quando si girava lasciava che la gonna si alzasse piú del dovuto, e puuf: Trenta sterline di mancia assicurate!

Quella ragazza era un genio.

E Luke con quella tecnica era diventato il preferito di tutti i clienti.

Anche Calum non sfigurava, ma lui preferiva non essere troppo civettuolo.

Dopo tutto lui era etero, e quella situazione lo imbarazzava da morire.

Anche se i clienti apprezzavano, e nemmeno poco il suo sedere, facendogli guadagnare anche cinquanta sterline senza fare niente.

Quel lavoro gli permetteva di vivere normalmente come ogni ragazzo di vent'anni e li rendeva liberi dalle brighe dei genitori.

Ma quando tutto sembrava andare liscio, qualcosa distrusse quell'equilibrio.

Michael Clifford.

Professore di filosofia del corso D e H, varcò la soglia del Maid Coffee alle 23:10.

Luke era intento a prendere delle ordinazioni, quando il professore dai capelli rosso fuoco attirò la sua attenzione.

Cosa ci faceva lui lí?!

Non poteva farsi vedere conciato in quel modo dal suo professore.

Luke sbiancò, e Calum lo raggiunse velocemente.

-Che succede?- chiese preoccupato vedendo il colorito scarno dell'amico.

-Clifford- sussurrò solamente con le mani che gli tremavano.

-Oh cazzo.- sibilò Calum accorgendosi del professore.

-Vado io, tu servi gli altri.. Non so cerca di non farti notare, tra cinque minuti abbassano le luci e sará più difficile riconoscerti- lo rassicurò il moro.

Luke annuí tremante e raggiunse velocemente la cucina, con il cuore in gola.

Cosa sarebbe successo se lo avesse scoperto.

Calum poco dopo lo raggiunse, e lo guardò mortificato.

-Chiede di te..- mormorò mordendosi il labbro.

-Sono fottuto.- sussurrò cercando di allungarsi la gonna, cosa impossibile dato che riusciva a coprire mala pena il sedere.

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