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«... Sei riuscita in quello in cui tutte le altre hanno fallito: tu... mi hai insegnato ad amare»
Katie Smith é una giovane ragazza di origini inglesi trasfer...
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Il rumore dei loro passi, ormai vicini, mi fece voltare verso di loro.
«Dai, bambolina, non fuggire, non vogliamo farti nulla», disse il più alto tra di loro.
Okay! Niente panico. Avevo una voce abbastanza forte quindi, per prima cosa, iniziai ad accumulare aria nei polmoni, pronta ad urlare se ce ne fosse stato bisogno. Misi in conto però che a quell'ora della notte, al buio, in quel vicolo completamente deserto, nessuno sarebbe riuscito a sentirmi. Quindi sfilai la borsa facendola passare da sopra la testa e impugnai l'arco di pelle morbido, pronta ad usarla come arma di difesa. Tuttavia l'animo da pessimista non tardò a farsi sentire e il pensiero che fossero in quattro, e io una, mi spaventò e non poco. Ma non potevo mollare proprio ora. Le gambe mi tremavano e temevo che smettessero di reggermi da un momento all'altro. Così iniziai a dare dei lievi colpetti per darmi coraggio. Inoltre il pensiero che fossero ubriachi mi dava una speranza in più di potercela fare. Mi voltai in attesa che si avvicinassero per sferrare il mio colpo da pseudo ninja improvvisata.
«Dai, piccola vogliamo solo divertirci un po'», disse un altro ridendo.
«Ah! Volete divertirvi? Divertitevi con me se proprio dovete», un ragazzo alle loro spalle comparve all'entrata del vicolo.
«Grazie a Dio, qualcuno ha ascoltato le mie preghiere», pensai. Non mi importava chi fosse, l'importante era che fosse lì.
Il ragazzo si avvicinò piano.
«Dai, amico siamo arrivati prima noi. Dopo, se vuoi, te la lasciamo», disse uno dai capelli biondi.
Cavolo no! È se il nuovo arrivato era uno stupratore? Sarei passata dalla padella alla brace. Forse voleva farli a fette per farmi qualcosa di peggiore.
«Me la lasciate? Davvero?», disse ridendo, per poi tirargli un pugno. Il fascio di luce del lampione illuminò il suo volto. Alla vista del suo viso plumbeo e marmoreo, levigato dalla luce artificiale dell'asta in ferro nera, e dei suoi occhi color ghiaccio, il mio cuore batté più forte che mai, ma allo tempo si assopì per il sollievo di vederlo: era William.
«Lei è già mia», disse massaggiandosi la mano con la quale l'aveva colpito.
A quel punto il più alto si fece avanti per ferirlo, ma William gli tirò un calcio nello stomaco, facendolo cadere a terra. Gli altri due ragazzi lo guardarono, «che c'è?! Volete anche voi una lezione?!». A quelle parole i due recuperarono a fatica i loro amici e andarono via.
Fu allora che i suoi occhi si posarono dolcemente sui miei, delicati come il sottile petalo di un fiore che sfiora la soffice superfice del più ampio degli oceani.