16. Futuro

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Attenzione🚨⚠️ presenza di linguaggio esplicito!
PS: nulla di troppo estremo ragazzi, é solo per avvisare coloro che non tollerano proprio certi elementi all'interno delle storie.

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Una luce accecante costrinse le ciglia sottili a chiudersi fortemente

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Una luce accecante costrinse le ciglia sottili a chiudersi fortemente. Gli occhi così poco propensi a sgusciare fuori, cercarono di coprirsi con le palpebre morbide che strizzarono tra di loro. Leggere pieghe turbarono il sottile lembo di pelle che via, via fu costretto a lasciare il posto alle sue iridi azzurre. Una smorfia di disapprovazione colpì le sue labbra rosee e gonfie. Con una mano sfiorò le tempie per proteggersi da quel bagliore bianco tanto invadente, mentre con l'altra mi spinse via.

«Katie che cazzo fai!», esclamò contrariato.

Risi divertita mentre continuavo ad infastidirlo con la torcia bianca del telefono. Provò ad afferrarmi il braccio, ma era così intontito dal fastidioso risveglio che non riusciva neanche a ribellarsi.

«Katie! Dai piantala. VOGLIO DORMIRE!».

«Non puoi», dissi senza fermarmi.

«Katie sono le...», si interruppe osservando l'orologio sul suo polso ossuto e bronzeo, «... le 8:37. È presto! Non rompere le palle».

«Dai, volevo divertirmi un po' io».

Spalancò gli occhi sollevando di poco il sopracciglio sinistro.

«Che c'è?», chiesi fermando il movimento ondulatorio della mano.

«Volevi divertirti un po'?».

Annuii.

«Bene, allora ci divertiamo», disse afferrando il mio bacino con le sue mani.

«William no...», ma era troppo tardi e poi infondo me l'ero cercata.

Era trascorsa più o meno una settimana dal mio malore e dopo una notte in osservazione mi avevano dimessa. Mia madre seppe dell'accaduto da Jeremy e Kristal, ma nonostante i loro tentavi di tranquil­liz­zarla, nessuno le impedì di rimproverarmi per il mio scarso autocon­trollo delle emozioni.

Per il resto la mia vita andava abbastanza bene. Tra me e William le cose proseguivano lisce come l'olio. Mia sorella e Stacy erano felici per me e, naturalmente, anche Lara non poté evitare di esprimere la sua gioia quando le raccontai della relazione tra me e suo fratello. Più che un racconto fu una scoperta per lei.

Ci vide avvinghiati in un bacio, tutt'altro che casto, durante la mia convalescenza in ospedale. Non la sentii nemmeno arrivare da tanto che ero presa dalla "passione" (oserei definirla). E poi era entrata senza neanche bussare. Spalancò la porta con un tonfo da elefante e, prima che potesse iniziare a parlare, restò a bocca aperta di fronte a quello che le si parò davanti. Io e William non dicemmo una parola e restammo lì a fissarla in attesa che dicesse qualcosa. Poco dopo Lara iniziò ad urlare, ma erano le nove di sera quindi William le si avvicinò rapidamente cercando di zittirla tappandole la bocca con una mano.

La mia esistenza (IN REVISIONE✍🏻🗒️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora