14. Andrà tutto bene

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Mi baciò allungo, sommersa nella dolce morsa delle sue braccia

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Mi baciò allungo, sommersa nella dolce morsa delle sue braccia. All'ennesima carezza lo sentii allontanarsi, forse per riprendere fiato dato che, subito dopo, avvertii il suo respiro solleticare dolcemente le mie labbra. Percepii la sua mano stringermi teneramente a sé, mentre l'altra sosteneva il mio viso verso il suo. Fu a quel punto che aprii gli occhi, constatando che le sue lab­bra erano ancora lì, esattamente a pochi centimetri dalle mie. I suoi occhi, un attimo prima chiusi, incontrarono i miei: erano così belli! Le pupille erano più dilatate del solito, ma i riflessi grigio-verde dell'iride erano ugual­mente visibili. Mi guardò, sorrise e distolse lo sguardo.

«Che c'è?», chiesi ricambiando il sorriso.

«Nulla», disse continuando a ridere.

«Non è vero, stai mentendo».

«Non ho nulla, davvero».

Lo guardai incrociando le braccia. Qualche secondo dopo alzò lo sguardo verso di me, scoppiando a ridere nuovamente.

«Vedi che hai qualcosa! Perché ridi?».

Lui mi ignorò, portò una mano sul mio viso, fece scivolare le dita sulle guance, poi sul mento tirandolo lievemente. Subito dopo prese fiato e mi guardò per l'ennesima volta, «vuoi sapere perché rido?»

Annuii.

«Va bene», si avvicinò, appoggiò le mani sul mio viso per far scontrare i nostri sguardi, «perché ho un'erezione e non riesco a

farmela passare. Ecco!».

A quelle parole lo guardai scettica e scoppiai a ridere.

«Ah! E così ti fa ridere?! Io ho un problemino lì sotto e tu ridi?!»

«No, è solo che non me lo aspettavo...», dissi cercando di tratte­nere le risate.

«Non ti aspettavi cosa?».

«Non mi aspettavo di farti...questo effetto».

«Tu non ti aspettavi... cielo Katie ma ti sei vista? Se non mi fai tu questo effetto chi mai potrebbe farlo? L'Uomo Ragno?».

A quelle parole il mio cuore sussultò e, forse stupita per quello che aveva detto, involontariamente, smisi di ridere.

«Ehi! Che hai? Ho detto qualcosa che...»

«No! Non hai detto nulla di sbagliato», dissi tornando a sorridere.

«Sicura?», chiese accarezzandomi il braccio.

«Assolutamente sì».

Continuò a guardarmi. «Ah! Cosa devo fare con te?», dopodiché sorrise anche lui, portò la mano sulla mia nuca e mi spinse verso di sé per abbracciarmi.

La mia esistenza (IN REVISIONE✍🏻🗒️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora