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durante il concerto devo ammettere che non mi annoiai, anzi, tutto il contrario soprattutto perché conoscevo la maggior parte delle canzone che cantò, ma lui continuava a non andarmi giù.

mentre cattava, a volte, mi lanciava occhiatacce e sta cosa mi infastidii perché non capivo il motivo.
"ma amo solo io l'ho notato?"
chiesi a gaia a bassa voce.
"che continua a guardarti male? no"
"ma perché??"
"boh, non l'ho mai visto fare l'antipatico in questo modo"

lasciai stare questi comportamenti e continuai a godermi la serata fino a quando non finì il concerto.
torno nel dietro le quinte, ma evitai di avvicinarmi perché sapevo che l'avrei preso a parole.
però tony mi costrinse, e quindi lo seguii.

continuò a squadrarmi e mi diede fastidio, tanto che chiesi a gaia di accompagnarmi in bagno, solo per scappare da lui che mi stava urtando.

"ma tu lo vedi?"
chiesi a gaia chiudendo la porta del bagno.
"amo lascialo stare, non darci peso"
"amo potrei pure non darci importanza, il problema è che la serata non è finita qua e se continua mi fa innervosire ancora di più"
"amo stai con me, così eviti di farci caso"

tornammo dagli altri e finalmente andammo. via da là, e cercammo un lido dove andare.
quando arrivammo feci il possibile per stare lontana da francesco, ma a quanto pare non ci riuscì perché si sedette di fianco a me visto che non c'erano altri posti liberi.
però mantenemmo sempre una certa distanza poiché già ci stavamo sul cazzo a vicenda.

dopo una lunga serata tornammo ognuno nelle proprie casa, ed io anche, dopo due lunghi giorni passati da gaia.

2 giorni dopo*

mi svegliai alle 11 e la prima cosa che feci fu pulire tutta casa, poi pranzare e infine rinfrescarmi.
ma ad interrompermi mentre piastravo i capelli fu una notifica proveniente dal mio telefono: era gaia.

"amo"
le risposi.
"amo, dimmi"
"che fai?"
"piastro i capelli, tu?"
"mi trucco.. stasera vuoi cenare da me?"
"si ovvio"
"ci sono i soliti dell'altra sera, compreso francesco per tua sfortuna😬"
"no amo dai, non puoi deludermi così"
"amo non l'ho deciso io giurooo, poi si fermano a dormire qua (non ero d'accordo, l'ha deciso tony) ma vabbè"
"allora dormo anche io là, così almeno hai compagnia"
"perfetto, ti amo"
"anche io🙄"

terminai di sistemare i capelli e poi preparai il solito borse che porto quando vado a dormire da gaia.
alle 19 iniziai a dirigermi a piedi a casa sua, tanto è molto vicina alla mia, infatti arrivai subito.

ad aprirmi fu un amico di francesco, che avevo riconosciuto solo perché era presente la scorsa sera.
"ciaooo"
ricambiai il saluto ed entrai.
proprio mentre mi voltai a destra vidi francesco che aveva già cominciato a guardarmi male.
neanche lo salutai e scappai da gaia.

"amoreee"
"amore mio, già iniziamo male"
"con francesco?"
disse ridendo.
"no amo credimi che non ne posso più già.. continua a guardarmi male"
"evitalo amo, fidati di me"

dopo che gaia finì di prepararsi tornammo dagli altri che stavano chiamando la pizzeria per ordinare, ma io feci proprio come mi consigliò gaia, cioè provai in tutti i modi ad evitarlo.

ad aiutarmi in questa cosa fu pure la chiamata che mi arrivò da parte di un'altra mia amica, quindi andai nell'altra stanza per rispondere.

"amore"
"asiettaa, amore mio dimmi"
"come stai?"
"bene dai, te?"
"bene, dove stai?"
"a casa di gaia"
"salutamelaa... che fai là?"
"mi ha invitata a cena per sentirsi meno sola dato che ci sono amici di tony, di cui che evito"
"ma daii, perché?"
"mi guarda male ed odio questa cosa"
"senza motivo?"
"esatto"
"ma lo conosco per caso?"
"boh amo, si chiama tipo kid yagi, yogi.. che ne so va"

alla fine della frase sentii la porta aprirsi quindi mi girai di corsa.
solo in quel momento capii che avevo appena fatto una figura di merda;
mi trovai francesco davanti che se la rideva.

"comunque kid yugi, per tua informazione"
"si bussa"
dissi provando ad evitare il discorso.
"pensavo fosse questa la stanza dove avevo messo le mie cose"
"hai sbagliato stanza, ora vai"
"sì, ora vado, ma comunque puoi evitare di parlare sempre di me? è dalla scorsa sera che continui"

lo guardai con una faccia stranita e poi gli chiusi leggermente la porta in faccia, essendo infastidita.

"ASIA"
dissi in preda al panico, riprendendo il telefono visto che ero ancora in chiamata.
"SOFIA HO SENTITO TUTTO"
"porca puttana, che vergogna amo"
"amo direi che è meglio se ne parliamo
quando torni a casa"
"si, anche io lo penso, così mi evito un'altra figura del cazzo"
"esatto amo, quindi ci sentiamo domani"
"a domani amore"
"a domani sofii"

staccai ed andai da gaia, mentre francesco mi fissava e rideva da solo, probabilmente per quello che era successo.

"nessuno mi conosce davvero, se non tu"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora