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lasciai stare questo piccolo dettaglio e proseguii mangiando la mia colazione.

quando tornammo ognuno nelle proprie stanze
gli chiesi di parlare.

"possiamo parlare?"
"di cosa?"
"di ieri"
"ah si, certo, dimmi"
"volevo solo dei chiarimenti"
"vai al punto babba"
"cosa siamo?"

non sapeva neanche lui cosa rispondere, era confuso proprio come me e non potevo dargli torto visto che era successo tutto così velocemente.

"tu cosa provi?"
ribatté una domanda a sua volta.
"vorrei conoscerti meglio, ma so già che sei un bel ragazzo sia dentro che fuori"
mi sorrise e il mio cuore iniziò a battere sempre più forte.
"per me lo stesso"
rispose.
"allora ci conosciamo meglio?"
"si concordo"
"perfetto, ma hai già detto qualcosa a qualcuno?"
"può essere"
dissi facendo spallucce.

"immaginavo tranquilla"
"eh gaia e ginko mi hanno costretta a parlare"
"che bastardi"
risi e poi mi alzai per fare una doccia.

dopo la doccia passai alla skincare, immancabile eh, e infine asciugai i capelli.
indossai una maglietta bianca con sotto un pantalone di tuta marrone.

quel giorno non avevo voglia di sistemare i capelli quindi pensai di domandarlo a francesco.

"non è che, per caso eh, mi piastri i capelli?"
"io? sarei capace di ustionarti"
"provaci"
"l'ho fatto una sola volta con la mia ex e le ho bruciato un orecchio"
"vabbè ho capito, faccio da sola"
dissi rientrando nel bagno, ma a quanto pare capii che ci rimasi male quindi si alzò dal letto e venne da me.

"attacca la piastra va"
sorrisi e feci come mi disse.
"allora, devo passare prima la spazzola e poi la piastra?"
"ma sei proprio incapace"
dissi sbuffando e mostrandogli come doveva fare.
"ok tutto chiaro capo, dammi"
gli diedi la piastra e devo dire che li piastrò benissimo.

"quanto mi dai?"
disse spegnendola dopo aver terminato.
"ti devo pure pagare dopo che ti ho istruito?"
"ovvio"
"sicuramente lo farò"
"ah si?"
"no"
"fanculo bastardaa"
ma in compenso mi lasciò un bacio sulla fronte.

nel pomeriggio andammo a fare shopping, passeggiate e tant altro in giro per roma.

quando tornammo la sera crollammo, essendo stanchi e sfiniti, ma il giorno dopo ci aspettava una giornata ancora più pesante.

"nessuno mi conosce davvero, se non tu"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora