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il giorno dopo mi svegliai con francesco che mi buttava l'acqua addosso, infatti saltai in aria.

"ma sei coglione o cosa?"
dissi alzandomi di botta mentre lui moriva dalle risate.
"non urlare che dormono tutti"
"ma vaffanculo francesco, vai subito via"
"quando dormi sei calma, addirittura carina, poi ti svegli e... ti svegli"
"ci mancherebbe solo che non apro gli occhi... mah, vai via"
"agli ordini capo"

mi alzai tutta bagnata per colpa di quel bastardo, quindi rimediai facendo una doccia e cambiando i vestiti;
infatti misi una felpa nera e un pantaloncino dello stesso colore.

uscii dalla mia stanza ed andai in cucina dove trovai francesco che faceva colazione.

"pure qua mi segui?"
disse per attirare la mia attenzione, mentre io cercavo dei biscotti da poter mangiare.
"fosse per me ti butterei fuori, quindi figurati"
"che cattiva"
"non c'era bisogno che me lo ricordassi"
"se fossi più simpatica mi potrei fare un pensierino comunque"
"per questo continuerò ad essere antipatica, ma solo con te"

"dai ma perché ti comporti così?"
"ma mi vuoi mollare? e fatti anche due domande mentre ci sei"
"perché ti guardo male?"
disse come se fosse fiero di sé.
"esatto, bravissimo"
"non mi stai molto simpatica, già te l'ho detto"
"allora non ti chiedere perché faccio cosi"

mi passò anche la voglia di mangiare, infatti posai i biscotti e mi sdraiai nel divano.
ma non mi liberai così facilmente;

"ancora che scappi? mica ti liberi così"
"ancora che continui? mica avrai la risposta che vuoi da parte mia"
"e che risposta vorrei?"
mi domandò con aria presuntuosa.
"ah boh, io intendo in generale"
e, giustamente per darmi fastidio, mi squadrò dalla testa ai piedi, ricevendo da me la stessa identica cosa.

"la smetti? grazie"
"non smetterò mai"
"quanto ti odio mamma mia"
dissi sbuffando e prendendo il telefono.
mi imitò e stavolta lo fulminai.
"calmati sofiaa, ridi un po'"
"con te non ci tengo tanto"
"come se con gli altri lo facessi"
"se noti come mi comporto con gli altri di sicuro noterai anche come rido e scherzo"
"tranne con me"
"esatto, tranne con te"
"mi dici perché?"
"perché siamo partiti col piede sbagliato e non ho intenzioni di rimediare"
"per ora, giusto?"
"neanche dopo"
"mah"
lo guardai male per l'ultima volta ed andai nella mia stanza, anche se in realtà non era mia.

dopo poco arrivò gaia, che era sveglia da poco.
"amo ma hai litigato con francesco?"
"no amo, ma manca poco"
"era da almeno mezz'ora che vi sentivo quasi urlareee, siete insopportabili"
disse facendomi scappare una risata.
"comunque vi vedo bene insieme"
"mio dio gaia, stai zitta"
"dai amo, sii obiettiva.. è un bel ragazzo secondo te?"
"è bello, si, ma antipatico e indegno fino infondo"
"sai che ogni storia d'amore inizia così?"
neanche finì la frase che le tirai uno schiaffo scherzoso sulla spalla, per poi sbuffare e passarmi la mano fra i capelli.

"non è brutto amo, sinceramente, però è antipatico, assai, e non mi va bene soprattutto purché si vede che è un puttaniere"
dissi giocando con i miei anelli, innervosita dalla situazione.
"ma dai amoo, non si può negare che è puttaniere eh, per carità.. ma anche tony lo era, poi sono arrivata io e tutto è cambiato"
"non sarà la stessa cosa fra me e lui"
dissi alzando lo sguardo per guardarla.
"si vede che sei piena di nervoso addosso, ma calmati amo, se fa così sono problemi suoi, no? a meno che..."
"no gà, stai muta sta volta"
dissi per sdrammatizzare un po', riuscendoci.

"amo io vado a fare colazione, tu hai fame?"
"no no amo, casomai ti raggiungo"
annuì ed andò di là, ma non rimasi sola.

"nessuno mi conosce davvero, se non tu"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora