L'arena era così affollata che le urla entusiaste del pubblico sovrastavano la cronaca di Tourmaline, nonostante il microfono che stava utilizzando per amplificare la sua voce. Peridot aveva fatto un lavoro eccellente, con quello: in qualche modo era riuscita a connettere tutti i cavi in modo che il suono fuoriuscisse da tutti gli altoparlanti che aveva fatto installare lungo l'arena, a prescindere dal microfono che si utilizzava. Aveva progettato una complessa tastiera di leve e pulsanti che le consentiva di scegliere quale accendere o spegnere, e ne aveva costruite di simili anche per le luci, che proiettavano fasci bianchi sul ring e colorati sugli spalti. Realgar doveva aver fatto qualcosa di meraviglioso nella sua vita passata per essersi meritata quella ragazza al suo fianco. Certo, il sistema aveva bisogno sia della combustione di Pietre di Sihir che di quelle a contatto, ma gli affari stavano andando bene e potevano permetterselo, potevano trasformare quell'arena nel paradiso di lotta e spettacolo che aveva sempre sognato.
«Woofer sta accusando il colpo, questo potrebbe essere il momento adatto per... Eccolo! Destroyer Machine non perde tempo e la schianta a terra con una sedia!» urlò Tourmaline, e un boato si sollevò dagli spalti.
Cori di entusiasmo presero vita tra gli spettatori mentre Destroyer Machine, il favorito di quell'incontro, sovrastava un ormai devastata Woofer fino al conteggio di tre che dichiarava la sua vittoria. Realgar si accasciò sul suo scranno sopraelevato, rigirandosi tra le dita una delle treccine twist che non aveva raccolto mentre osservava Destroyer Machine esultare al centro del ring, le braccia alzate che incitavano il pubblico a tifarlo con più vigore.
«L'ho detto che quello arrivava alla fine.»
Kolt, su una sedia al suo fianco, non sbuffò come aveva pensato. Affondò la mano nel sacchetto colorato che reggeva sulle gambe e tirò fuori una manciata di popcorn da schiaffare in bocca. «Non è ancora la fine.»
«Che cazzo dici? Non ci sono altri scontri in programma, scordati che ne improvviso un altro solo per te. Hai perso e basta, perciò—»
«Rea.» Peridot le picchiettò la spalla. Era seduta sul lato opposto e Realgar si girò per guardarla, ma lei indicò il ring. «Era previsto che Destroyer prendesse il microfono?»
Realgar non lo guardò neppure. Afferrò entrambi i braccioli con le mani e fulminò Kolt con lo sguardo, le sopracciglia aggrottate mentre lui continuava a sghignazzare. «Cosa hai fatto?»
«Chi, io? Gli ho solo fatto i complimenti. È un gran lottatore, tanto esperto quanto te, forse persino più di te. Ah, se solo ci fosse un modo per averne conferma...»
Il suono del suo sbuffo fu coperto da quello della grossa mano di Destroyer Machine che batteva contro il microfono. L'uomo prese un respiro profondo che risuonò attraverso gli altoparlanti, muovendo lenti passi all'interno del ring in attesa che gli spettatori si chetassero par lasciarlo libero di parlare.
«Da quando sono arrivato in quest'arena mi sono fatto strada senza mai fermarmi» cominciò a dire, con voce piena e rabbiosa. «Ho sconfitto tutti i pezzi di merda che si sono messi tra me e la vittoria, ho sbattuto al tappeto bestie come Blue Train, l'ex campionessa Glamour, i gemelli Laoi... Sono il miglior lottatore della zona, è per vedere me che riempite gli spalti, è il mio nome che urlate durante i combattimenti, eppure c'è qualcuno che ancora non mi reputa degno di attenzione! Qualcuno che ci guarda dall'alto, dimenticandosi che il proprio valore si dimostra qui, all'interno del ring, giorno dopo giorno.» Destroyer sollevò il braccio e puntò l'indice verso Realgar, lo sguardo furente sotto la fronte aggrottata. Il pubblico rispose battendo le mani e inneggiando nuovi cori, cominciando a urlare vieni giù, vieni giù. «Sei la regina di quest'arena solo di nome, Realgar? Combatti contro me! Dimostrami che meriti il titolo di campionessa!»
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Writober 2024
FantastikRaccolta di scene scritte per il Writober 2024. Una al giorno, tutti i giorni!