Epilogo

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Leggete la nota autrice alla fine del capitolo, per cortesia.

2 mesi dopo

"Questo era l'ultimo?" chiedo a Baylee, chiudendomi la porta alle spalle ed entrando in salotto.
Lei, in risposta, si lancia a pancia in giù sul divano.
"Ricordami perché abbiamo deciso di andare ad abitare insieme" sbuffa, sebbene ci sia una nota di divertimento nel suo tono.
Scoppio a ridere. "Perché mi ami alla follia e non puoi stare senza di me" dico, posando a terra il mio pacco.
"Sei tu quello che non può stare senza di me" ridacchia.
"Chi è quello che ti ha salvata da un matrimonio combinato, mh?"
"Non mi ci far pensare" si lamenta.
"Pensa piuttosto a quando ci sposeremo noi" dico, sedendomi al suo fianco.
"Noi non ci sposeremo" afferma sicura.
"Che palle che fai venire" sbuffo. "Allora pensa ai nostri bambini" ritento.
"Non avremo dei bambini" afferma nuovamente.
"No. Posso accettare il non sposarsi, ma io voglio dei bambini. Voglio tantissimi bambini" ribatto.
Baylee si alza e si sistema a sedere al mio fianco. Mi bacia una spalla e poi mi guarda.
"Pensa andare da mia madre e dirle che sono incinta. Come la mettiamo?" chiede.
"Tua mamma mi adora, non provarci. Piuttosto, mi preoccupa la reazione di tuo padre. Ma ormai anche lui è fuori combattimento" dico, passandole un braccio intorno alle spalle.
"Già. Da quando la mamma ha avviato le pratiche del divorzio, è come se avesse messo la coda tra le gambe. Spera ancora che mia mamma lo perdoni" sospira.
"Tua mamma fa sempre la cosa giusta. Magari era così che doveva andare"  le dico, cercando di calmarla un poco.
Questa storia dei suoi genitori, l'ha scossa molto di più di quanto abbia fatto tutta la storia del matrimonio.
"Comunque, mia mamma mi ha detto che Thomas voleva sporgere denuncia, sai, per il setto nasale che gli hai rotto"
A questa affermazione scoppio a ridere.
"Sai cosa me ne frega di quel pallone gonfiato. Ormai l'ho surclassato. Se si presentasse qui, ora, non farei una piega. Io ho vinto, lui ha perso" dico, sicuro più che mai delle mie parole.
Questa volta è Baylee a ridere. "Davvero non faresti una piega? Wow, il mio ometto sta crescendo!" dice, strizzandomi le guance.
"Smettila!" urlo. "Sembri mia nonna"
"Non l'ho mai conosciuta tua nonna" dice, staccandosi.
"Te la farò conoscere molto presto" dico.
Qualcuno suona al campanello, così mi alzo contro voglia e mi avvicino alla porta.
"È tua nonna?" ridacchia Baylee.
Guardo dallo spioncino, ma non vedo nessuno.
"Non ne ho idea" rispondo.
Apro la porta e la persona che vi si celava dietro poco prima, mi fa restare di stucco.
"Che cazzo ci fai qui?" sbotto, senza nemmeno preoccuparmi di salutare.
Thomas mi fa un mezzo sorriso, prima di guardare alle mie spalle.
"Ciao, Baylee" dice.
Lo guardo in cagnesco, ma lui non fa una piega.
"Calmati, Justin. Sono qui solo per scusarmi. Non voglio provocare altri casini" dice invece. Non l'avevo mai visto così serio.
"Bene" acconsento "ma scusati fuori da casa mia" continuo.
Sento Baylee ridacchiare alle mie spalle e trattengo a stento una risata.
Thomas si dondola da un piede all'altro, incerto su cosa dire. Non l'avevo mai visto così impacciato.
"Che c'è, il gatto ti ha finalmente mangiato la lingua?" chiedo, ridacchiando.
Baylee viene al mio fianco e mi prende il bicipite tra le mani.
"Fai a modo" mi sussurra all'orecchio.
Thomas mi guarda trucemente. "Zitto, coglione" ribatte.
Alzo un sopracciglio, preso alla sprovvista da quel suo cambio di umore.
Lui si scusa immediatamente. "Scusa, è l'abitudine"
"Anche io ho l'abitudine di prenderti a pugni, ma non lo sto facendo. Per ora" ringhio.
"Basta" dice Baylee, stringendomi maggiormente il braccio.
Sospiro, cercando di calmarmi.
"Okay, dato che sei qui per scusarti, allora fallo." dico, staccando il mio braccio dalla presa di Baylee e portandoglielo intorno alle spalle per attirarla a me.
Thomas sospira e si passa una mano tra i capelli, prima di iniziare a parlare: "Okay, ehm, non sono molto pratico di queste cose. Innanzitutto, mi scuso con te, Baylee, per averti rovinato la vita, in certo senso. Sopratutto per il fatto del matrimonio e della combutta con tuo padre. Mi devo anche scusare con te, Justin, per averti messo i bastoni tra le ruote e aver cercato di metterti sempre in cattiva luce agli occhi degli altri. E poi mi scuso con voi due per non avervi lasciato vivere la vostra vita come meritavate. Quindi, scusatemi, per tutto" dice tutto d'un fiato.
Baylee ha gli occhi sbarrati, sicuramente non si aspettava un discorso così complicato da lui. Come me, del resto.
"Dove sono le telecamere? Perché se è uno scherzo di spacco di nuovo il naso" dico.
Thomas scoppia in una risata amara. "Non l'ho fatto per voi, tutto questo. L'ho fatto per me" dice.
"Che vuoi dire?" chiede Baylee, molto, forse troppo gentilmente.
"Ho conosciuto una ragazza, qualche settimana fa. Ci stiamo...frequentando, tipo. E non voglio avere alcun tipo di rimorso o senso di colpa stando con lei. Voglio essere pulito. Quindi sono venuto qui per scusarmi e liberarmi da un peso. Non l'ho fatto per far star meglio voi" risponde. È tornato la solita faccia da culo di un tempo.
"Io stavo meglio prima di vedere il tuo brutto muso davanti alla porta di casa mia" ribatto. È inutile, questo tipo sa sempre e solo rovinare tutto.
"Piantala di fare il cazzone, Justin. Io ho chiuso con tutta questa storia. Dovresti farlo anche te" dice, tornando serio. Che cazzo è, bipolare?
"Io la pianto di fare il cazzone se te la pianti di essere una testa di cazzo. E per la cronaca, non sono io quello che è venuto da te per chiedere scusa. Tutta questa storia l'ho superata nel momento in cui ti ho rotto il naso"  ribatto, sentendomi, parola dopo parola, più sicuro di me.
"Piantatela entrambi di fare i bambini" interviene Baylee. "Thomas, grazie per le scuse. Ora puoi andare" dice, guardando Thomas.
Lui annuisce e, dopo un cenno ad entrambi, si eclissa.
"Finalmente!" urlo, chiudendo forte la porta.
Baylee scoppia a ridere.
"Che c'è?" domando, tornando a sedermi sul divano.
"Dovevi vedere la tua faccia mentre ti battibeccavi con Thomas. Eri tutto rosso come un peperone" risponde, continuando a ridere.
L'attiro a me, facendola cadere sul divano. In poche mosse sono a cavalcioni su di lei.
"Non farlo" mi implora.
"Ora non ridi più, eh?" chiedo, ridacchiando.
"Sai che lo soffro un sacco" piagnucola.
"Ti farò urlare così tanto, che ti sentirà anche Thomas da Douglas" ammicco.
Baylee mi tira uno schiaffo sul braccio.
"Fai schifo" ride.
Le faccio un occhiolino. "Sempre a pensare male tu, eh?"
"Che stro-" non la lascio finire di parlare ed inizio a farle il solletico ai fianchi, dove lo soffre maggiormente.
Lei inizia a ridere talmente tanto, che le vengono le lacrime agli occhi. E mentre lei urla, ride, si dimena e mi insulta, io le ripeto che la amo, mentre rido a mia volta con le lacrime agli occhi.
E nel contempo ripenso a tutta la nostra storia, che in questi anni ha subito tantissimi cambiamenti, e non posso essere più felice di così: sto con la ragazza che amo ormai da 4 anni, e se dovessi pensare al futuro, non vedo vita dove lei non ci sia. Semplicemente perché non ci sarebbe vita senza di lei, non più, a questo punto.

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N.A//
Come vedete non è successo chi sa cosa, nell'epilogo.
Thomas è tornato per scusarsi, Justin e Baylee abitano insieme e finalmente sono felici.
Vorrei fare una cosa carina, un finale alternativo: ciò che mi piacerebbe voi faceste, sprecando qualche minuto del vostro tempo, è lasciare nei commenti una possibile variante a questo finale, se vi va, ed io scriverò un altro capitolo su ciò che mi direte voi. Naturalmente, scriverò sull'idea che mi alletta di più.
Altrimenti, la storia si conclude così e niente, spero vi sia piaciuta.
Ultima cosa, se volete che pubblicizzi una vostra storia, scrivetemelo, perché non riesco a trovare i messaggi di coloro che me l'hanno domandato.
Detto ciò, ciao e grazie mille per aver seguito l'intero sviluppo di questa storia.
Come sempre, scusate per gli errori.

Camilla

I would || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora