12. Relax

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"Sei ancora in punizione?" chiedo, tenendo il cellulare tra l'orecchio e la spalla.
"Justin, hai sentito anche tu che devo rimanere in punizione per un mese" risponde Baylee,scocciata.
"Sono passate tre settimane Baylee, magari tua madre ha cambiato idea,che ne so" dico, cercando di fare i compiti di matematica,invano. Dio, quanto odio questa materia. "Non ti ho nemmeno dato il tuo regalo di compleanno"
"Amore, ringrazia il cielo che mia madre mi abbia lasciato qualche minuto per salutarti a dovere" sorrido al nomignolo affibbiatomi, ma torno triste al pensiero di non poterla vedere ancora per una settimana.
"Oggi è il 17, tra un settimana precisa potremo stare insieme tutto il tempo che vogliamo, chiaro? A proposito, sarà la vigilia di Natale:che ti va di fare?" domanda.
Porca vacca, non ci avevo pensato. Devo prenderle un regalo..o magari le dò quello del suo compleanno.
"E non provare a darmi il regalo che dovevi darmi il giorno del mio compleanno. Ti conosco" continua Baylee, prima che possa dire qualunque cosa.
"Non sai nemmeno che regalo è" ribatto. Chiudo il libro con forza e lo lancio contro il muro,facendolo cadere nel cestino della spazzatura. Yay!
"Hai fatto canestro? Comunque Caileigh me lo ha detto" risponde.
Certo, Caileigh, dovevo sospettarlo.
"Spiegami che razza di problemi ha quella ragazza con me" dico, buttandomi sul letto.
"Non me l'ha mai spiegato, in realtà, ma penso sia perché mi trattavi male" risponde. Corrugò la fronte, non capendo la risposta.
"Sono confusa quanto te" dice Baylee.
"Ma mi leggi nel pensiero, oggi?" chiedo sorridendo.
"A quanto pare" dice ridendo.
"I tuoi sono in casa?" chiedo,sperando in una risposta negativa.
"No, sono usciti dieci minuti fa e non tornano prima delle otto di sera" risponde.
"Dammi un quarto d'ora e sono da te" dico scattando in piedi.
"Porta il libro di matematica, almeno facciamo qualcosa di utile" dice. Scoppio a ridere.
"Amore mio, io ti amo tanto, sul serio, ma secondo te, nell'unico giorno in cui riesco a vederti in tre settimane devo fare matematica? No grazie. Anzi, avevo in mente ben altro, per oggi." concludo con voce maliziosa.
"Amore mio, io ti amo tanto, sul serio e mi piacerebbe fare cose sconce con te oggi, ma purtroppo la natura dell'essere donna non me lo permette. Sono spiacente" dice divertita.
"Hai in tempismo di merda, donna" la riprendo "va bene, porto aritmetica, ma è la prima ed ultima volta".
"Okay, ti aspetto" dice, prima di chiudere la chiamata.
Sospiro e urlo a mia madre che vado da Baylee. In men che non si dica è già davanti alla mia porta, quella donna è peggio di The Flash.
"Ma non era in punizione?" mi domanda, appoggiandosi allo stipite della porta.
"Lo è ancora, ma i suoi non sono in casa" rispondo, mentre indosso velocemente le scarpe. Infilo libro e quaderno di aritmetica nello zaino e recupero la giacca.
"Mi raccomando, usate precauzioni" sbotta dopo un po'. La guardo shoccato.
"Per che cosa andresti là,altrimenti?" continua.
"Vado là per passare un po' di tempo con la mia ragazza che con vedo da tre settimane,mamma. E comunque non sono affari tuoi questi" rispondo.
"Sono affari miei: non voglio che Justin Junior in giro per casa,per ora. E non voglio nemmeno che i suoi genitori ci dichiarino guerra perché un cretino ha messo incinta la loro bambina" ribatte.
"Primo, non sono cretino, o almeno non fino a quel punto. Secondo, ha 19 anni,la loro bambina, mamma" mi avvicino a lei e le bacio una guancia prima di correre giù per le scale.
"Torno prima delle otto, promesso" urlo, prima di uscire di casa.
Dopo 10 minuti sono davanti alla casa di Baylee. Sono anni che non ci metto piede, di solito è lei a venire da me.
Suono leggermente il clacson ed esco velocemente, quasi scordandomi lo zaino nei sedili posteriori.
Attraverso il vialetto di casa e la porta si spalanca lentamente, mostrando la testa di Baylee.
Mi sorride appena riconosce.
"Dài, entra" mi incita. "C'è molto freddo oggi" constata osservando la neve che costeggia le strade.
"Nah, si sta bene" dico, entrando.
"Tu hai sempre caldo, Justin,non fai testo" dice, ridacchiando.
Appendo la giacca all'attaccapanni e stringo Baylee in un grande abbraccio.
"Mi sei mancata un sacco" mormoro.
"Anche tu" dice, affondando il volto nella mia felpa.
Mi stacco e le lascio un lungo a bacio.
"Dài, sfaticato, andiamo a fare matematica" dice Baylee, allontanandosi.
"Perché non andiamo a fare un giro? Tanto mi bocciano comunque, quindi perché sprecare tempo facendo una materia di merda?" domando, sbattendo i piedi a terra. Alla mia reazione, Baylee scoppia a ridere.
"Giochiamo con la Play di Nick" dice, avviandosi lungo le scale.
"È tornato a casa?" chiedo sorpreso.
Scuote la testa e sospira. "L'ho sentito l'altro giorno, ma ha ripetuto che non tornerà finché papà non accetterà il fatto che è gay. Non l'ha ancora mandata giù" dice triste.
"Certo che per tuo padre, deve essere triste avere un figlio gay e una figlia che sta con un ex drogato. Chissà che disonore" commento. Aumento il passo per raggiungere Baylee lungo le scale.
Non mi è mai piaciuto il padre di Baylee. È omofobo da far schifo, odia tutto ciò che non è perfetto e sopratutto odia tutti coloro che non sono come lui.
"Lascia perdere. Almeno Nick ha trovato un ragazzo che lo merita e per adesso sta da lui. Vuole che io e la mamma lo conosciamo" dice, aprendo la porta di camera sua.
"Lascia la tua roba qui, io ti aspetto in camera di Nick". Dice, allontanandosi.
Acconsento e lancio lo zaino per terra, vicino al letto. Sì, non ho una grande considerazione delle mie cose, ma almeno di Baylee ce l'ho.
Mi guardo un attimo intorno, ricordando i pochi momenti passati in questa stanza.
L'occhio mi cade su una fotografia, scattata qualche mese dopo che io e Baylee stavamo assieme. C'eravamo io, lei e Nick, che all'epoca aveva 18 anni. Me lo ricordo come se fosse ieri, quel giorno. Perché era il giorno prima che Nick confessasse al padre di essere omosessuale. Io e Baylee lo sapevamo, e lo avevamo sempre sostenuto. Cosa che il padre non ha fatto.
Prima di andarsene di casa, Nick aveva lasciato un biglietto sul comodino a Baylee dove le diceva che l'amava e che si sarebbero sentiti presto, ma che non poteva rimanere ad abitare in una casa dove il padre,ogni volta che lo vedeva, lo guardava come se fosse stato la più grande delusione della sua vita.
Baylee era distrutta, non l'avevo mai vista così triste.
Io non riuscivo a mettermi in contatto con Nick perché aveva cambiato numero e quello nuovo l'aveva solo Baylee.
"Lo vedrai presto" dice Baylee, entrando in camera.
"Scusa,mi ero perso a guardarmi intorno" dico, avvicinandomi a lei.
"Nessun problema" mi sorride "Ho appena parlato con Nick e mi ha detto che verrà il 24, ma che il 25 ripartirà" dice.
"Davvero? Sono felicissimo" dico, abbracciando Baylee e respirando il suo profumo.
"Anche io. Dài, andiamo a giocare alla play. Poi però ripassi prima che tornino i miei" mi avverte, andando in corridoio.
"Okay" sbuffo.

"Fai cagare" prendo in giro Baylee, dopo la mia ennesima vittoria.
"Sono troppo brava per te. Non so giocare con i dilettanti, per questo perdo" dice, guardandomi con aria superiore.
"Come no, l'importante è esserne convinti" dico, ridendo.
Baylee si alza dal pavimento e mi tende una mano,invitandomi a salire.
"Devi studiare, Justin!" dice. Sembra mia madre certe volte.
Sbuffo e prendo la sua mano, tenendola saldamente, per poi tirarla giù con me.
Baylee urla, ma scoppia subito a ridere.
La adagio al pavimento e mi siedo su di lei, attento a non farle male.
"Dì che sono io il migliore alla play" dico, cercando di far apparire la mia voce il più minacciosa possibile.
"Per quale arcano motivo dovrei farlo, sentiamo?" chiede, con un lieve sorriso.
"Sò che soffri il solletico al collo" dico.
"Lo soffro alla pancia, non al coll- porca puttana!" dice,portandosi le mani al volto,per poi allungarle velocemente più in basso, coprendosi la pancia.
"Spostati di lì, Justin, o mi metto urlare" dice.
"È una minaccia?" rido. "Comunque puoi urlare quanto vuoi, luce dei miei occhi, non ti può sentire nessuno" continuo.
"Lecca culo" sbuffa,ma poi sorride.
"Lecco altro,normalmente, ma anche quello va bene" la prendo in giro.
"Vaffanculo" dice, tirandomi uno schiaffo al braccio.
Ne approfitto per portare le mie mani sulla sua pancia e iniziarle a fare il solletico.
Baylee inizia a ridere e a dimenarsi sotto il mio tocco.
"Amore, nemmeno quando facciamo l'amore fai così" commento, unendomi alla sua risata.
"Sei un porco pervertito" urla, cercando di togliere,invano, le mie mani dalla sua vita.
"Pausa, ti prego" mi prega.
Acconsento, sentendomi stanco anche io, nonostante non abbia fatto poi chissà che.
Mi sdraio al suo fianco e riprendo fiato.
"Studia matematica" sbotta Baylee,dopo attimi di silenzio.
"Mi fa schifo" dico, incrociando le braccia al petto.
"Pensavo fosse la tua materia preferita" scherza.
"Pf, sei tu la mia materia preferita" dico, cercando di distoglierla dal suo intento di farmi studiare.
"Tanto non mi freghi" dice. Si alza e si piega leggermente per darmi un bacio sul naso, ma io mi sporgo e,afferrandola per le spalle, incollo le mie labbra alle sue.
Col passare dei secondi, il bacio si fa sempre più bollente, finché Baylee si stacca quasi violentemente.
"Che c'è?" domando.
"C'è qualcuno in casa, nasconditi" dice, gesticolando verso l'armadio.
Guardo velocemente l'orologio appeso al muro e noto che non sono ancora le otto.
"I tuoi non dovrebbero tornare per le otto?" domando,alzandomi.
"Sì, ma tu nasconditi, per precauzione"
Già, mia mamma aveva detto di usarle, le precauzioni. Beata sia la mamma.
Mi nascondo nell'armadio giusto in tempo prima che la porta della camera di Nick si spalancasse.
"Ciao,mamma" dice nervosa, Baylee.
"Che ci fai in camera di Nick?" domanda la madre.
"Ehm, cercavo una sua maglietta, per stare in casa. Le mie sono tutte a lavare" risponde.
La madre di Baylee scoppia a ridere.
"Puoi uscire, Justin" dice.
Porca puttana, questa donna è peggio della signora Fletcher.
"Non c'è Justin, mamma" cerca di negare Baylee.
"Ti sentivo ridere dalla strada, e poi c'è la sua auto in strada" dice, con tono amichevole sua madre.
Baylee sospira ed io esco lentamente.
"Salve, signora Cooper" saluto, grattandomi la nuca imbarazzato.
"Tranquilli, ragazzi, ho detto a Nathan che quella parcheggiata, era l'auto del figlio della vicina. È molto credulone quando vuole, tuo padre" dice la mamma di Baylee, rivolgendosi a quest'ultima.
"Grazie, mamma" dice Baylee.
"Me ne devo andare?" domando, sentendomi di troppo.
"Puoi restare finché non torniamo,caro. Ormai sei qui, ma che non ricapiti più, altrimenti sarò costretta a prolungare la punizione a Baylee" risponde.
"Ricevuto" sorrido, imitando il saluto militare. Sua madre ci sorride ed esce dalla stanza,lasciandoci soli.
"Cazzo" dico, sospirando.
"Hai detto bene" dice Baylee,sdraiandosi sul letto.
"Ho i nervi al massimo" dico "in questi giorni sono stressato" dico.
Baylee mi sorride maliziosa. "Ti disistresso io" dice.
"Esiste questa parola?" domando.
"Da oggi sì" ride. "Sdraiati qui" mi indica il posto accanto a sé.
"Che vuoi fare?" domando innocentemente.
"Come se non lo sapessi" risponde, mettendosi in ginocchio.
"Touchè" dico. Mi sdraio a suo fianco e porto le braccia sotto alla nuca.
Baylee inizia a slacciarmi la cintura con estrema lentezza e a me sembra quasi di morire.
"Perché porti la cintura se poi tieni sempre i pantaloni sotto il culo?" domanda,abbassandomi i pantaloni.
"Per bellezza" rispondo.
Gemo quanto sento le sue candide mani posarsi sul mio membro.
"Ehm, Justin, vuoi che-"si schiarisce la voce "ingoi?" domanda, arrossendo.
"Amore, l'ultima volta che ci hai provato sei quasi morta soffocata, non lo farei se fossi in te, sai, per la tua incolumità" ridacchio.
Baylee annuisce e torna all'opera.
"Poi però studi, eh" dice.
Rispondo con un verso non ben definito, e mi lascio "disistressare" dalla mia bellissima e abile ragazza.
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Hallo!
Diciamo che questo capitolo è molto, come dire, blando...circa.
Spero lo abbiate gradito e vi chiedo se, gentilmente, potete dare un'occhiata alla storia di TittiJbPernice "Facebook with Justin".
Grazie mille a chi lo farà.
P.S. Scusatemi per gli errori!

I would || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora