XXXII

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La festa è finita da poco, e il castello sembra avvolto da un silenzio denso, rotto solo dal vento che fischia fuori dalle finestre della Torre di Astronomia. Ho bisogno di un po' di pace, così esco all'aperto, dirigendomi verso la torre con una sigaretta accesa tra le dita. L'aria è fresca, e per un attimo mi lascio avvolgere dalla calma che mi trasmette.

Mentre fumo, rilassata, improvvisamente sento una stretta forte e inaspettata attorno al mio corpo. Qualcuno mi afferra da dietro, e prima che io possa urlare, un fazzoletto viene premuto sulla mia bocca. Sento un odore pungente, e il mondo intorno a me diventa buio.

Quando mi sveglio, la luce tremolante di una candela è l'unica cosa che riesco a distinguere. La stanza è piccola, spoglia, e le ombre si allungano in modo sinistro. Non ci vuole molto perché io riconosca la sagoma davanti a me: Mattheo.

Il mio cuore accelera, un misto di rabbia e paura mi travolge, ma cerco di mantenere la calma. Mi accorgo di essere legata a una sedia, e tiro i polsi, inutilmente.

"Figlio di puttana lasciami andare ora!" grido, la voce spezzata dalla rabbia. "Sei un lurido verme schifoso, Mattheo!"

Lui sorride, un'espressione divertita e crudele che mi fa gelare il sangue nelle vene. "E chi pensi che tu sia, Malfoy? Non hai ancora capito con chi ti sei messa contro."

"Siamo a Hogwarts, non puoi fare quello che vuoi," ribatto, cercando di sembrare più sicura di quanto io mi senta.

"Oh, credimi, posso fare molto più di quello che pensi," risponde, avanzando verso di me con passo lento, quasi predatorio.

La tensione è tangibile, ogni parola tra noi è carica di rancore e risentimento. Inizio a insultarlo, a lanciargli accuse, ma lui sembra divertirsi sempre di più. Mi guarda come un predatore osserva una preda in trappola, con un ghigno soddisfatto che non fa che accrescere la mia rabbia.

"Ti libererò solo se pregherai," sussurra all'orecchio, la voce bassa e perversa. "Sai già come funziona, no?"

Mi rifiuto, sputo le parole con rabbia. "Mi fai schifo, Mattheo. Non lo farò mai."

Mattheo si avvicina, mi libera dai legacci, ma non appena mi alzo in piedi, sento il freddo della sua bacchetta puntata contro il collo. Mi guarda con un'espressione perversa, e il sorriso che affiora sulle sue labbra mi fa temere il peggio.

"Crucio," mormora, e un'ondata di dolore mi attraversa il corpo. Mi sento come se mille coltelli mi stessero trapassando, ogni fibra di me sembra gridare, e l'unico suono che riesco a emettere è un urlo soffocato. Mattheo mi osserva, sorseggiando un bicchiere di whisky, senza mai distogliere lo sguardo.

Quando decide che è abbastanza, smette, e il dolore si allenta. Apre la porta, si gira a guardarmi con indifferenza e sussurra, "Hai fatto la scelta sbagliata, piccola cagna."

Rimango lì, distrutta, mentre lui si allontana lasciandomi nella penombra, il cuore che batte furiosamente nel petto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 06 ⏰

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Perso nei tuoi occhi - Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora