22. Back to Vancouver
-Cazzo.- Sussurro, ancora tra le braccia di Mr Skyes e fissando la porta, scioccata.
Chi cazzo è l'idiota che bussa alla porta della gente alle 11.35 di notte!?
Cerco di divincolarmi dalle sue braccia, ovviamente aspettandomi che anche lui si allarmi come ha fatto inizialmente e che si metta a cercarsi un nascondiglio... Ma invece? Mi stringe i fianchi, schiacciandomi al muro ed assumendo un sorriso sbieco.
-Ma che fa!? Si nasconda! La porta non è chiusa a chiave, la prego Mr Skyes!- Continuo, cercando di divincolarmi dalla sua stretta incredbilmente calorosa, in preda al panico.
-E allora? Perchè si agita così tanto? Potrei esser venuta a consolarla, o a parlarle della sua media scolastica.- Calca l'ultima frase, assumendo un espressione ancor più intensa.
Cazzo! Cos'è che gli fa stare così tranquillo quando abbiamo probabilmente un professore dietro alla porta NON chiusa a chiave!?!
-Non penso sia normale che lei mi venga a consolare o a parlarmi della mia media scolastica, a quest'ora di notte! La prego, prof!- In un modo o nell'altro, riesco a staccarmi da lui, voltandogli le spalle e dirigendomi verso il letto per assicurarmi che non ci sia nulla fuori posto.
Improvvisamente, mi arriva dietro aggrappandomi nuovamente i fianchi, sempre lasciandomi di spalle, lo spingo contro l'armadio e di nuovo ci ritroviamo naso contro naso, labbra che si sfiorano, che implorano di attaccarsi.
L'armadio fa rumore, lui fa rumore, io faccio rumore... Ma cazzo!
-Miss Sesay devo comunicarle qualcosa di urgente, posso?-
Improvvisamente sento lo scricchiolio della porta che si apre ed il rumore della porta del bagno della mia stanza che echeggia un tonfo sonoro.
Si è nascosto all'ultimo minuto! Fortuna che non è stato facilmente visibile, dato il buio ed il suo corpo lievemente nascosto dall'armadio.
Mi avvicino alla porta principale, per impedire a Mr Clemens di fare un altro passo in avanti, mi basta già averlo davanti alla porta... Farlo entrare sarebbe una pessima idea!
-B...Buonasera, prof.- Sforzo un sorriso cercando di eliminare o almeno coprire le mille emozioni che mi stanno invadendo.
-Buonasera Miss Sesay, tutto bene? Ho sentito dei rumori.- Il suo sguardo è fisso oltre le mie spalle, probabilmente sta cercando di accertarsi che tutto sia apposto.
Mi volto un attimo per guardare anch'io alle mie spalle, e mi rigiro. -Oh, no no. Tutto apposto è che...- Rimango un attimo in silenzio spiaccicando una sorta di sorriso misto smorfia sulla mia faccia per poi sparare la prima cavolata che mi viene in mente. -Sono caduta dal letto! Bah! E' un abitudine!- Alzo le mani all'altezza delle mie spalle, ridendo, tanto per tentare di risultare convinta... Anche se penso di star apparendo più stupida che convinta.
-Sono stato nella stanza di Miss Foster, mi hanno detto che l'hanno spostata qui. Volevo informarle del fatto che domani mattina, dopo colazione, si dovrà recare dietro all'edificio dell'albergo, giusto dove sono posti gli sci, per ritirare le sue ciaspole. Perchè il pomeriggio andremo ad una breve escursione per conoscere il villaggio di Chamonix.-
-Ah, o..okay. La ringrazio, buonanotte.- Mi affretto a chiudere la porta, appena scorgo Mr Clemens, girare l'angolo.
Mr Skyes sbuca bruscamente fuori dal bagno. Avvicinandosi a me e mantenendo quel sorriso sbieco.
-Perchè l'ha fatto?- Lo ammonisco, riferendomi al fatto che mi abbia quasi messo nei guai.
-Cosa?-
Non ci credo... Mi sta prendendo per il culo. Ora mi dirà che non ha fatto niente.
Alzo un sopracciglio.
-Era uno scherzo.-
-Uno scherzo poco piacevole, Mr Skyes. Penso che debba tornare nella sua stanza...-
Mi avvicino alla porta per aprirgliela e mi afferra per un braccio.
-Non hai ancora detto niente.- Mi ammonisce, passando al tu.
-Su cosa?- Ora faccio io finta di niente.
Metto le braccia conserte.
-Sono serio.-
-Anch'io lo sono, e allora?-
Si porta indietro i capelli.
-Ti voglio.-
Ridacchio ironicamente.
-Certo, ed io voglio diventare la Regina d'Inghilterra, Mr Skyes. Tutti, vogliamo qualcosa nella vita. Qualcosa di dannatamente impossibile.-
-Non è impossibile.-
-Ah no? Lei è un professore, io un'alunna. Lei è un Casanova, ed io cerco una relazione seria. Come fa ad esserci un qualcosa di possibile tra queste combinazioni?-
E' solo dopo aver vociferato i miei pensieri, che mi rendo conto di star affrontando Mr Skyes.
Si tira indietro i capelli. Non dice nulla e prima che me ne potessi accorgere, sparisce oltre le mura della mia stanza.
L'ho offeso? Si è incazzato?
Non capisco cosa me ne dovrebbe comunque fregare, gli ho appena spiegato che tra noi due non può funzionare. Tutto sommato dovrei essere contenta del fatto che non si sia ribellato più di tanto.
Appoggio una mano sulla fronte e raggiungo il letto, entrandoci e tentando di addormentarmi.
Forse, tutto sta finalmente tornando al posto giusto.
***
Delle nocche che sbattono consecutivamente su una porta di legno, mi incitano ad aprire lievemente gli occhi.
Allungo il braccio sinistro per prendere il cellulare posto sul comodino accanto a me.
7.02 a.m.
Non ci credo è già mattino.
Mi alzo a passi lenti dal letto, andando ad aprire la porta che continua ad emettere un rumore assai fastidioso.
-Buongiorno Miss Sesay, si prepari. Alle 8.00 a.m dovrete essere tutti giù per colazione.-
-Buongiorno ahm... Sì va bene.- Chiudo la porta, ricordandomi che questa non è la mia stanza "fissa".
Qui ci dormo solamente. Recupero cellulare e l'occorrente che ho portato qui la sera scorsa, e me ne torno nella stanza duecentotrentasei.
Arrivando davanti alla porta di quella che sarebbe la mia stanza attuale, avverto i brividi inondarmi la schiena, oltre al fatto che la voglia di dire "Buongiorno" a Nami e company, non c'è... I brividi sono dovuti ai pensieri sull'avvenimento della notte scorsa.
'Non è successo niente. Non è successo niente.' Continuo a cantilenare fra me e me, sperando che in questo modo, sarà più semplice rimuovere quelle cavolo di flash back dalla mia testa.
Apro la porta, cercando di mantenere un' espressione indifferente.
La voglia di parlare con loro è andata a farsi fottere, almeno per ora.
Mi sento totalmente stupida ad essere stata spostata dalla mia stanza di gruppo solamente per il fatto che russo. Insomma... Sì, capisco che è fastidioso... Ma delle vere amiche l'avrebbero sopportato ridendoci su, no? Ora come ora, mi sento abbastanza inutile, come se senza di me stiano meglio.
-Ah ciao Maya!- Mi saluta Liz appena m'intravede entrare dalla porta.
E di colpo ricordo anche la discussione che ho avuto con Liz, ieri sera.
Per non far sembrare che non me ne freghi niente, sforzo un sorriso alzando la mano destra in segno di saluto. Infondo a me importa di loro, le voglio ancora bene. Ma ora come ora, la rabbia sta prevalendo su tutto.
-Ma Maya sei arrabbiata?- Tan ha notato la mia espressione.
-No no. Perchè dovrei esserlo.- Fingo indifferenza, sistemando la mia valigia da cui traboccano migliaia di vestiti che ancora non ho indossato.
-Maya non devi arrabbiarti, noi l'abbiamo fatto perchè altrimenti avremmo passato un'altra notte in bianco. E siccome abbiamo giornate abbastanza faticose ed il giorno dopo ci svegliamo presto, abbiamo bisogno di dormire.- Chiarisce Nami, indossandosi un paio di calze bianche.
Dopo esserci vestiti, scendiamo giù in mensa per colazione, e sinceramente, l'unica cosa che momentaneamente riesco a mandar giù è un bicchiere di spremuta d'arancia.
Muoio dalla voglia di raccontare a loro l'accaduto della notte scorsa. Mi trattengo, accorgendomi del fatto che la rabbia non è ancora passata del tutto.
Dopo aver ritirato le nostre ciaspole per l'escursione di oggi pomeriggio, alle 10.30 a.m. cominciamo la lezione mattutina di sci.
Sto facendo la fila, per salire sulla skilift ed improvvisamente, avverto un qualcosa simile ad un bastone, che picchietta di continuo sulle mie cosce. Mi volto incredula.
Walter.
Nonostante io lo stia fulminando con lo sguardo, continua a picchiettarmi quel maledetto bastone da sci sulla mia coscia, mantenendo un sorriso a trentadue denti, con cui penso voglia apparire sensuale, ma invano. Ha le gengiva nere, i denti giallognoli ed uno spazio altamente notevole tra i due denti davanti.
"Questo è un pedofilo."
Ed ecco che la mia paura inizierà ad aumentare d'ora in poi che lo vedrò.
Mi giro del tutto, impedendolo di continuare quello stupido pichiettio del bastone sulla mia coscia. Mi fa l'occhiolino.
-Vieni.- Ma vieni dove?
Oddio.
"Dio salvami tu, ti prego."
Ignoro le sue parole, nascondendomi dietro alla massa dei miei compagni di classe che si sono messi in fila per la skilift.
Oggi è l'ultimo giorno, ce la posso fare.
***
12.30
Finalmente stiamo pranzando ed oggi non sono previsti altre lezioni di sci... Sono salva!
Stiamo sorprendentemente ridendo da dieci minuti, come se ieri sera non fosse successo niente. Ormai ho dimenticato la rabbia, ho messo il tutto dietro alle mie spalle. Ma ancora il fatto di dormire da sola al posto che stare col mio gruppo, mi rattristisce giusto un po'.
Mentre la discussione tra me e Liz, ancora non l'abbiamo ripreso, ma sembriamo essercelo messo alle spalle.
-Maya... Riguardo a ieri sera...- Parlando appunto della discussione.
-No... Liz, non fa nulla. Non parliamone più.-
-No. Voglio parlarne invece. Ammetto i miei errori, avrei dovuto dirtelo prima.-
Sforzo un sorriso, apparentemente spento.
-Ma spero che ciò che hai sentito ieri sera ti abbia convinta a stargli lontana.- Liz mi fissa e so che vuole una risposta. Non qualunque risposta... Quella che sta aspettando di sentire.
-E' venuto nella mia stanza, ieri sera...- Il mio tono si abbassa notevolmente, e mantengo lo sguardo fisso sulla pasta di crema bianca, che io continuo a non toccare per la mia testardaggine. Dicono che è crema ma a me sembra formaggio fuso!
Ed io il formaggio fuso lo odio, anche il formaggio non fuso veramente... Bhè diciamo che mi fa più schifo mangiare il formaggio fuso, infatti quando si parla di pizza... Sono lontana un chilometro dalla conversazione... Che pizza è una pizza senza formaggio? A tutti pare strano, quindi faccio prima a non mangiarla proprio. L'unico formaggio non fuso che riesco a tollerare è il parmigiano.
-E!?-Tan si affretta ad incitarmi a parlare.
-Ve lo racconto dopo dai...-
-Nononono... No! Non puoi dirci che Mr Skyes è entrato nella tua stanza e poi lasciarci sulle spine!- Liz.
Sospiro.
-E mi ha confessato...-Prendo un respiro profondo prima di continuare. -Bhè non so se si possa pensare che sia una confessione. Ha detto di volermi dal primo giorno in cui mi ha vista.- Dico tutto d'un fiato.
-Cosa???- Esclamano tutte e tre, lasciandosi cadere le forchette dalle loro mani, sul piatto e fissandomi ad occhi spalancati. La reazione di Nami è quella che più mi fa quasi ridere. Un misto tra il trattenere di una risata e lo shock.
-Nami, le mosche.- Taglia corto Liz, incitandola a chiudere la bocca e pisciandosi lei stessa dalle risate, facendosi sentire dall'altro capo della mensa.
-Non puoi essere seria.- Nami ancora non ci crede e riprendono tutte a mangiare.
Afferro la forchetta, girando il cibo nel piatto.
-E tu che gli hai detto?- Liz riprende colore, e continua a fissarmi.
-Gli ho detto che è impossibile.- Abbasso la testa e prendo un sorso d'acqua dal bicchiere di vetro.
Nami alza un sopracciglio, finendo l'ultima forchettata di pasta nel piatto, come le altre. Ora bisogna aspettare il secondo piatto che spero sia migliore del primo.
-Mi ha vista piangere e bhè... Mi ha consolata e poi...Mi ha detto questa cosa... E c'era pure un professore dietro alla porta.-
-Che?- Nami è tra lo shock ed il ridere a crepapelle per la rivelazione del professore dietro alla porta.
Tan ha semplicemente la bocca spalancata. Liz anche ma con un certo luccichio di disprezzo negli occhi, sapevo che avrebbe reagito così... Non è affatto contenta della notizia.
Più che altro non ci crede, ecco.
Liz mi prende la mano nella sua, e quando mi guarda negli occhi, la sua espressione è dolce e comprensibile.
-Stai facendo la cosa giusta. So che non è facile, ma credimi... E' la cosa migliore da fare.-
-Oddio non ci posso credere. Se vi beccavano sareste finiti nella merda.- Conclude Nami, riferendosi al discorso del professore, riprendendo colore e sorridendo.
***
Dopo pranzo, il pomeriggio lo trascorriamo in giro a Chamonix.
No, non è stato affatto una bella esperienza.
Faceva così freddo che ogni passo che facevo, rischiavo di svenire.
Nel tardo pomeriggio, rientriamo nell'albergo e ceniamo.
Finalmente, tutti al bar, per riscaldarsi e chiacchierare...
Più che altro io mi ritrovo a fissare il fuoco di quella specie di camino serrato...
Sì, le cose più o meno si sono sistemate, ma la gita si sta trasformando in un disastro totale... Non che non lo sia già dall'inizio, non che non sapessi che sarebbe probabilmente diventata una merda.
Questa non è la gita che sognavo di fare. Volevo divertirmi, ma ho finito per preoccuparmi, piangere, incazzarmi e perdere il controllo su me stessa... Tutto, in soli cinque giorni.
Devo essere sincera? L'unico motivo per la quale ho deciso di partecipare all'ultima gita dell'anno è per merito di Nami e company...Insomma mi hanno convinta loro... Mi hanno convinta con le loro parole: "Staremo insieme, ci divertiremo" e bla bla bla... Però nell'istante che mi giro per parlare a loro anche solo per un secondo, le trovo a flirtare coi maschi dell'altra classe... Parlo specialmente di Nami e Tan che non hanno un ragazzo... Non sento comunque la loro presenza.
Sento solo un proibito Mr Skyes perseguitarmi ovunque... Non che la cosa non mi piaccia ma se devo dimenticarmi di questa storia, la sua persecuzione non sta aiutando affatto...
Insomma ma cosa diamine sta succedendo? Quando è successo tutto questo caos? Quando mai mi sarei anche solo sognata di provare qualcosa per un professore? Io non volevo questo. Non è ciò che mi sono programmata per il futuro. Mi sono iscritta in questa scuola con l'obiettivo di prendermi una laurea linguistica ed una dell'accademia di danza, iniziare una carriera e focalizzarmi su di esso... Ma nulla di questo sta succedendo... Insomma non riesco nemmeno più a concentrarmi sugli studi. E' successo tutto in fretta, troppo in fretta.
E poi c'è Chris che...
Chris.
Ancora non parliamo da tre/quattro giorni.
C'è qualcosa che non va per il verso giusto.
Pensavo necessitasse un po' di tempo per stare con gli amici... Ma questo se non sbaglio è il quarto giorno che non ci parliamo.
(Ti sta evitando, se ancora non l'hai capito.)
Scuoto la testa e rimando al problema, di nuovo.
Mi alzo e mi volto, incamminandomi verso l'uscita del bar e successivamente salendo le scale che portano ai diversi piani delle camere.
D'un tratto, mi rendo conto di esser andata contro qualcosa, o meglio, qualcuno. Apro gli occhi, cercando di intravedere chi o cosa sia.
Scontrarmi contro cose o persone è la mia specialità! Ormai c'ho fatto l'abitudine...
Intravedo una mano e la aggrappo, alzandomi lentamente.
-Scusami.- Chris.
-No, scusami tu. Non...Non ti ho visto.-
Fa per andarsene, ma lo fermo toccandogli il braccio e tentando di incrociare il suo sguardo.
-Chris... Dobbiamo parlare, per favore.-
Se non è ora il momento giusto, non lo sarà mai.
-Di cosa, Maya... Di cosa...- Si tira indietro i capelli e si riporta una mano sul fianco, espressione esasperata.
-Lo...Lo sai.-
-No. Non lo so. Devo andare, c'inizieranno a cercare prima o poi.-
Si volta e faccio lo stesso senza insistere.
Sì, perchè sono una codarda che non affronta i problemi.
E sinceramente, non ho voglia di star male un'altra volta per tutta questa storia. La colpa è mia che l'ho fermato per parlarne quando se ne stava già andando.
Con uno scatto fulmineo, mi sento improvvisamente tirata ed inchiodata sulla parete di questo corridoio.
Ci ha ripensato.
Per un secondo, sento il respiro mancare. Mentre lo fisso dentro quegli occhi grigio verdi glaciali.
-Perchè!?- Domanda, ringhiandomi contro e attaccatissimo a me, quasi volesse entrare a far parte del mio corpo troppo stanco.
-C...Cosa?- Tento di domandargli a mia volta, non capendo il principio della conversazione.
Si stacca da me, portandosi la mano sul viso e poi scivolandola sulla testa per portarsi i capelli indietro. L'altra mano, sul fianco.
-Perchè ce l'hai in testa? Spiegami cosa ci trovi in lui. Non...Non ti capisco! Giuro che ci provo ma non ce la faccio!- Finisce la frase, tentando di placare il tono di voce eccessivamente alto.
-Te l'ho già spiegato Chris. Le cose non...Non sono come pensi che siano.- Tento di spiegargli, mantenendo la mia fermezza.
-Ancora? Ancora menti? Per quanto tempo hai intenzione di continuare?- Il suo sguardo fisso nei miei marroni, quasi neri.
-Non...-
-Vi ho visti, cazzo! Vi ho visti! Ho visto come tu lo guardi tutto il tempo, ho visto lui come ti guarda... Come non ti stacca gli occhi di dosso! Non puoi mentire, l'evidenza sta lì Maya, sta lì! Dannazione!- Si è notevolmente spazientito ed a me il sangue ribolle dentro, perchè nessuno vuole cercare di capirmi, nemmeno una mosca. Nessuno!
-Ma non m'importa sapere cosa hai visto! Io e lui non abbiamo alcun rapporto al di fuori di quello tra insegnante ed alunna. Come devo dirtelo? Sì, avevo una specie di "cotta", ma non è stato niente di serio, rimane il fatto che io con lui non voglio avere alcun rapporto serio! Voglio che tu ti fida di me, ma a quanto pare sembra che tu non ci riesca proprio...- E' vero. Per la prima volta, mentre parlo di Mr Skyes, c'ho che ho detto è vero. Gliel'ho spiegato...E' impossibile che tra me è lui accada qualcosa. Siamo troppo diversi e lui è troppo complicato. Voglio che Chris si fidi di me, che apra gli occhi e cerchi di capire che voglio tentare di costruire una relazione con lui...
Provo una qualche specie di interesse verso Mr Skyes, ma niente di possibilmente tramutabile in un sentimento vero, dal momento che tra di noi non potrà mai esserci nulla e sto cercando di farci l'abitudine.
-Vuoi sapere perchè non riesco a fidarmi di te?- Abbassa il tono di voce, alzando lo sguardo che poco fa sembrava perso a fissare verso il basso.
Tento di ricompormi, staccandomi di poco dal muro.
Vuoi saperlo davvero?
La mia coscienza mi rifà la domanda... Già, lo voglio sapere davvero?
Voglio davvero sentirmi crollare sotto ad altre sue parole di cui forse non ho nessuna colpa?
-Sì.-
-Davvero?-
-Davvero, Chris... Dimmi, ti ascolto.- Continuo, incitandolo con più decisione.
-Perchè sei una troia! Questo è il perchè non mi fido! Io non mi fido delle troie! Sei troia ed anche bugiarda... Pensi che io sia talmente tonto da credere alle tue menzogne? Al fatto che la tua è solamente una "cotta"? Neghi me ma alle mie spalle ti becchi un cazzo ovunque no?-
Cosa? Come? Quando!?
Quando è arrivato a queste conclusioni!?
Mi ha appena chiamata troia e mi ha appena accusata di star avendo un rapporto con...
-Come ti permetti!- Sbraito, trattenendo delle lacrime che minacciano da un momento all'altro di scendere. -Come cazzo. Ti permetti!- Gli ringhio contro, alla distanza di qualche centimetro dal suo viso. -Accetto tutto... Ma che tu mi chiami troia o che mi accusi di avere un rapporto con lui...Quando non è così, no! Non te lo permetto, Chris!- Ho gli occhi ormai pieni, e quelle lacrime potrebbero realmente incominciare a scendere nell'arco di qualche secondo.
-Non sapevo fossi anche una brava attrice...Le tue lacrime non mi toccano, Maya. Sai una cosa? Sono stanca... Di noi, di... Questo!- Indica prima me poi sè stesso. -Di fingere di non vedere mentre sto vedendo tutto...Dimmi, com'è a letto? Scommetto che quando te lo metteva dentro urlavi, troia come sei. No? Vai da lui, goditi il suo cazzo! Vattene!- Fronte corrugata ed il braccio destro alzato oltre il mio capo.
-Non...Non ci posso credere! Il tuo problema è il sesso no? Ti da fastidio stare con me perchè non te la do, vero? Che peccato! Ma ti voglio informare che non sono fatta solo per il sesso, ho dei sentimenti! E non preoccuparti nemmeno di dirmi di andarmene perchè non starei un secondo di più assieme ad un tale coglione che sta con me solo...Solo per il mio corpo! Stronzo!- Con queste ultime parole, le lacrime ormai stanno rigando il mio viso. Senza pensarci due volte, mi volto e comincio a correre. Stando lì, il mio cuore non reggerebbe un secondo di più.
Correndo, sento le sue urla rimbombarmi nelle orecchie... Non ci faccio caso.
In questo momento, tra questi corridoi, so solamente che le mie gambe hanno voglia di correre il più lontano possibile, dove, non so.
***
Pov Liz
Un po' di tempo è passato da quando io, Nami e Tan ci troviamo in compagnia di questi bei ragazzi dell'altra classe, da cui Nami e Tan stanno notevolmente sbavando.
Sì, lo ammetto anch'io. Sono carini, anzi di più. Ma non me ne curo molto, mi limito a pensare a Gabriel, il mio ragazzo. Non vedo l'ora che la gita finisca così da poterlo rivedere. Oggi è l'ultimo giorno, non potrei esserne più felice. E' una bella esperienza, ma mi sento male fin troppo spesso... Tra la pressione che mi cala ogni secondo, ed il non sentirmi più il corpo dal freddo.
Di fronte a me, riesco ad intravedere Josh, ovvero quello che pare essere il ragazzo di Erick, sbacciucchiarsi Evelyn la bruna più figa dell'altra classe. Li ignoro, schifata dalla loro spudoratezza, o meglio dire, schifata dalla perfettina che pensa di essere chissà chi... Pensandoci, lei ed il trio delle streghe della nostra classe, combacerebbero alla perfezione.
Strega + strega= Vipere
Anche se non so come delle streghe possano dar vita a delle vipere...Penso possa andar bene come un "detto".
Persa tra il sottofondo delle chiacchiere attorno a me e dai miei pensieri, la presenza di Chris mi risveglia dal mio stato di trance, riportandomi "in vita".
-Hey Chris.- Lo saluto, notando la sua espressione strana ed esasperata. -Ti è morto il gatto?- Sdrammatizzo, tentando di strappargli un sorriso, quasi invano dal momento che anche se per poco, intravedo un sorriso sfrecciargli il volto.
-Magari fosse solo quello.- Sospira, sedendosi sul divanetto viola scuro di fronte al mio e portando la testa indietro e successivamente le mani su di essa.
-Non ti seguo. Seriamente, stai bene?- Mi ripongo in posizione eretta, in attesa di una qualche spiegazione.
-Io alla grande.- Mi fa un "okay" col pollice. -Ma... Tu che conosci la tua amica Maya, parlale. Perchè io ti giuro che più cerco di capirla, più non la capisco.-
Maya!
Dopo l'escursione io e le altre l'abbiamo persa di vista... O meglio, ci stava raccontando qualcosa ma non stavamo prestando attenzione e da allora non ricordo che fine abbia fatto.
Guardo in giro, speranzosa di trovarla da qualche parte nel bar, ma invano.
-Che...Che è successo?- Gli chiedo, distratta, ancora tentando di avvistare Maya tra le mura del bar.
-Per quanto mi riguarda, nulla. Le ho detto la verità. Ovvero, che sono stanco di far funzionare una relazione che lei stessa sta distruggendo con le sue stesse mani.- Le parole di Chris, iniziano ad allarmarmi. Cosa intende con "relazione che lei sta distruggendo con le sue stesse mani"?
-Cioè?- Hanno litigato? -Cosa diamine le hai detto, Chris.- La mia non è più una domanda. Maya sembra forte all'apparenza ma interiormente, è più fragile di quanto si possa pensare. Bastano anche solo parole non dette intenzionalmente, per buttarla giù. E questo mi preoccupa, dal momento che ancora non capisco ciò che mi sta cercando di spiegare Chris.
-Non guardarmi così!- Alza gli occhi al cielo prima di procedere. -Le ho semplicemente detto che sono stanca della nostra relazione. Almeno ora può godersi i cazzi altrui senza intrusi.
Godersi i cazzi altrui!?
Cosa mi sono persa?
-Aspetta. Non c'ho più capito un accidente. Di che cavolo stai parlando, Chris. Cosa...- Tento di domandargli, portandomi una mano tra i capelli.
-Lo sai benissimo che si sta vedendo con un invertebrato da cui il cognome comincia con la S... Che altro vuoi che ti dica?-
S...?
Maya sta uscendo con uno e non ce l'ha detto?
Oh no...
Qualcuno mi dica che il nome a cui sto pensando non è... Mr Sk..
-Chee?? Chris ti è andato di volta il cervello? Chi cazzo te lo ha detto?-
-Chi me l'ha detto? Ma se quelli non hanno nemmeno un minimo di contegno! Nemmeno la dignità di nascondersi hanno... Si rivolgono occhiatacce tutto il giorno e siccome io non sono cieco e sono stanco di fingere di non vederli... Che vivano felici e contenti.-
-Dov'è Maya?- Chiedo cercando d'intravedere il suo sguardo che da un momento all'altro ha smesso di prestarmi attenzione.
Silenzio.
-Chris.Dov'è.Maya.-
-Non lo so! E' corsa via. Vattela a cercare da sola la tua amica troia. Non. Lo.So.-
Sbaglio o ha appena chiamato troia, Maya?
Che diavolo sta succedendo qui?
-Non pensi di star esagerando? Hai evidentemente frainteso. Anche perchè Maya non è una persona del genere. Lei non ha mai...-
-Non mi sto sbagliando. So cosa ho visto e so cosa mi ha raccontato quando ho ritenuto necessario che mi dicesse la verità: Un mucchio di frottole.-
Mi alzo di filato, senza prestare troppa attenzione alle parole di Chris e mi volto per intrufolarmi al tavolo di compagnia a cui stavo partecipando poco fa. Richiamando l'attenzione di Nami e Tan con uno schiocco.
-Dobbiamo andare.- Sussurro al loro orecchio facendomi udire come risposta l'eco delle loro risate che non cessano.
Le trascino via dal tavolo, tirandole per il braccio ed arrivando all'uscio del bar.
-Che cavolo hai Liz!? Jason mi stava dando il suo numero di telefono!- Brontola Nami, con fare arrabbiato.
Ritengo comunque ci sia qualcosa di più importante oltre al numero di telefono di uno sconosciuto.
-Ma se manco lo conosci!-
-Appunto lo stavo conoscendo e proprio quando stava per darmi il suo numero mi hai tirata via come se fossi un peluche!- Continua a brontolare, squadrandomi nervosamente.
-Lascia perdere il numero ed ascoltami. Dobbiamo andare a cercare Maya.-
-Che succede?- Mi chiede, ora con più serietà.
-Pare che Chris e lei abbiano litigato. E non so precisamente cosa cavolo le ha detto Chris ma qui al bar è sparita. E sai com'è... Ho paura che magari l'abbia presa male...-
-Non sarà in camera?- Deduce Tan, lanciandoci sguardi perplessi.
-Forse. Andiamo a vedere.-
Attraversiamo il corridoio del piano terra, ovvero quello dove è presente il bar. Prendiamo le scale ed arriviamo al primo piano, ovvero il piano dove è presente la nostra camera. Inseriamo le chiavi ed entriamo.
-May...- Pronuncio il suo nome, aspettandomi di trovarla in camera. Evidentemente mi sono sbagliata.
Cerchiamo il bagno ed anche se sembra abbastanza strano, sotto il letto.
Di lei, non c'è traccia.
-La sua camera. Se vi ricordate lei ha anche una camera personale, dove dorme da sola perchè russa...-
-Che numero è la stanza?-
-Duecentodieci...Penso.- Nami-
Ci rechiamo ai piani di tutte le stanze alla ricerca della camera duecentodieci e dopo esser andati su e giù inutilmente, la troviamo.
Busso alla porta dal legno di abete bianco.
-Apri- Nessuna risposta.
-Maya, apri o butto giù la porta.- Nami.
Ancora nessuna risposta.
Giustamente, lasciamo fare a Nami che dietro a sè, ha anni d'esperienza di karatè, infatti, cintura nera. Forse riuscirà a far qualcosa con la porta.
Afferra la maniglia lo tira giù e lo spinge in avanti con una forza notevolmente alta, lasciando morire me e Tan dalle risate. Infatti, ci è stato un equivoco.
-Ahia!- Esclama sventolando in aria le dita della mano destra. -Era aperta!-
E se prima di entrare in qualunque stanza provassimo ad abbassare la maniglia per vedere se è già aperta o no? Mm sì, buona idea.
Nella camera, come ben posso vedere non c'è...
Decidiamo di passare a vedere in bagno e stavolta, abbassiamo prima la maniglia ma effettivamente questa sembra realmente chiusa a chiave.
Busso.
-Maya, apri per favore.- Nessuna risposta.
-Maya apri o butto già la porta.- Nami. -Ancora.- Precisa bisbigliando a sè stessa.
Ancora niente.
Poi la maniglia si abbassa lentamente.
E preparati per accogliere la nostra amica...
-Erick?- l'amico di Maya, nonchè ora anche nostro amico, sta seduto vicino al water col viso pallido.
-Josh non mi considera più...-Singhiozza.
Dio, ma qui succede di tutto e di più!
-Tirati su!- Mi avvicino, prendendolo per le ascelle, con l'aiuto di Nami e Tan.
-No, lasciatemi! Voglio restar qui a morire nel mio vomito di nutella.- Dice, con tono lamentoso.
-Ma non eri allergico alla nutella!?-
-Se ne mangio troppa sì.- Continua, infilando le dita nel barattolo e successivamente in bocca, sporcandosi ulteriormente quasi metà viso.
-Ne stai divorando a quintali.
-Bhè? Almeno la Nutella non delude mai.-
Nami e Tan stanno nascondendo un ghigno.
Le guardo, ammonendole con lo sguardo.
-Occupatevi di lui, vado a cercare Maya.-
Annuiscono, ed io faccio lo stesso, prima di guardare un'ultima volta Erick e sparire oltre la soglia.
Prenderei a calci in culo Evelyn.
Godo già a pensarci. Voglio farlo da molto, e questa è l'occasione giusta per umil...
Mi blocco, respirando con calma e superando tutti.
Sono nuovamente entrata nel bar. Magari è qui ma non l'ho vista?
Le urla si stanno placando, dal momento che ci stiamo avvicinando alle 10.00 p.m.
La cosa peggiore è che tra un'oretta dobbiamo partire.
Dove potrà essere Maya?
Dove potrà essere andata?
Insomma, sì l'albergo è abbastanza grande ma non così grande da non ritrovarsi! Non è un labirinto!
Risalgo sui diversi piani delle stanze delle due classi.
Entro in tantissime camere, interrompendo chiacchiere, coppiette o litigi, seppur non troppo rumorosi, e le porte sono a volte socchiuse ed altre volte completamente spalancate.
-Maya!?- Urlo, disperata, scendendo per l'ennesima volta, le scale.
Dove potrà essere?
Il secondo piano l'ho esplorato da cima a fondo.
Ritorno al primo.
-Maya? Maya se mi senti esci, cavolo!- Urlo, a momenti, quasi in preda al panico.
Non è possibile che sia sparita di punto in bianco!
Se fossimo in un luogo deserto potrei anche prendere in considerazione un suo possibile rapimento, da parte degli alieni.
Ma qui, in un hotel della piccola Chamonix... Come si fa a perdersi o addirittura, non trovar qualcuno?
-Foster?- La voce di Mr Clemens risuona tra le pareti. Quasi, pensavo di starmela immaginando. Dovuta alla stanchezza del mio girovagare per il nulla intorno a questo hotel. Quasi mi sembra di conoscerla quanto casa mia.
Deduco il fatto che Mr Clemens si trova dall'altra parte del corridoio, che, dimenticavo, esiste.
-Buonasera. Ha visto Sesay? Maya...- Domando, ingenuamente. Ricordandomi troppo tardi, che forse non avrei dovuto porgli quella domanda. Dal momento che è compito suo e dei rimanenti professori, occuparsi dei propri alunni.
-No.- Ammette tranquillamente.
-Okay, grazie.- Mi volto, per continuare ad esplorare il primo piano.
-Foster!- Il tono di una voce che riconosco solamente pochi secondi dopo, è duro.
Mr Skyes.
Il solo udire la sua voce, mi irrita. Lo odio, lo odio profondamente, troppo. Ed il fatto che sia il mio professore, mi da più motivi per odiarlo.
Al solo ricordo dell'avvenimento successo qualche mese fà, mi fa ribollire il sangue di rabbia.
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Inevitabile Ossessione (In revisione)
ChickLit@TeaserBookTrailer: https://www.youtube.com/watch?v=UHQm_CZ3QLw Dopo una lunghissima vacanza estiva, Amaya Sesay, una studentessea universitaria di ventun anni, torna alla Washington State university di Vancouver ritrovandosi una sorpresa: Marcus S...