6. Confusion

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Note dell'autrice: Se non ricordate come finiva il capitolo precedente, consiglio di tornare indietro e rileggerlo.

Buona lettura.

6. Confusion

-Oh mio Dio! Stai bene?!- Una voce preoccupata echeggia nell'aria.

Cerco di individuare il mio interlocutore ma improvvisamente mi si offusca la vista e prima che potessi cercare di emettere qualche sillaba, buio totale.

***

Apro gli occhi incontrandone due grigio verdi.

Ancora confusa mi guardo in giro, cercando d'individuare l'ambiente in cui sono finita.

Fisso nuovamente il mio interlocutore con occhi interrogativi.

-Sei caduta dalle scale e sei svenuta.- Chris Stevenson. Uno dei ragazzi più fighi della 5C, la classe con cui andrò in gita. Inoltre membro della squadra di basket della scuola.

Quindi è lui il famoso Chris di cui mi hanno parlato Nami e Liz, dicono che verrà alla festa di capodanno. Guardandolo da vicino non gli manca proprio niente, anzi, devo dire che è veramente figo come dicono molti. Non ci ho mai parlato, mi sono limitata a salutarlo ancora a Settembre, quando la mia classe e la sua sono andati a teatro per vedere la noiosissima commedia teatrale di Romeo e Giulietta... Commedia!? Davvero!? Come cavolo si fa a trasformare Romeo e Giulietta in una commedia teatrale!

Nemmeno con la commedia sono riusciti a farlo diventare interessante: E' stato noiosissimo.

-Ah, dove sono..?- Ho la vista abbastanza chiara adesso, ma ancora non riesco a capire dove sono finita. 

-Sei nell'infermeria della scuola.- Non pensavo ci fossero posti di questa scuola che ancora non conosco... In effetti, non ho mai avuto bisogno dell'infermeria, ora che ci penso.

Ah.

Ora mi ricordo perchè sono svenuta.

Il mio cellulare, quel misero oggetto che mi ha fatta cadere dalle scale.

Mi alzo con l'eleganza di un elefante con l'obbiettivo di andare a recuperare quell'aggeggio.

-Dove vai?- La voce sembra volermi fermare.

-Mi ricordo il motivo per cui sono caduta. Stavo andando a recuperare il mio cellulare prima che inciampassi per scale, vado a prenderlo.-

Una mano pallida e massiccia mi afferra il braccio con delicatezza.

Mi giro alzando lo sguardo per fissare i suoi occhi grigio verdi.

-E' questo?- Me lo porge con la mano destra lasciando la presa al mio braccio.

-Oddio! Dove lo hai trovato?- Sul mio viso mi compare il solito ampio sorriso da clown mentre gli strappo di mano il cellulare.

-Dovevo riprendermi il libro di scienze che ho imprestato ad un tuo compagno, e cercando sotto i banchi ho trovato un cellulare, volevo portarlo al centralino, cosicché se ne occupassero le bidelle, però mi sono dimenticato di portarlo da loro. Andando fuori a fumare una sigaretta, tu sei caduta, ti ho aiutata, e siccome mi hai appena detto che cercavi il tuo cellulare, mi son ricordata di averne una in tasca, probabilmente era la tua e... Ta dan!-

-Se l'avessi perso non so come avrei fatto, grazie di cuore!- Mi butto al suo collo per abbracciarlo, senza accorgermene. 'Che cavolo mi metto ad abbracciare gente che manco conosco?'

Lui rimane fermo, non si muove.. Passano svariati secondi prima che senta quelle stesse mani grandi e massicce sfiorarmi appena la schiena.

Improvvisamente sento un'aria gelida attraversare il mio corpo.

Inevitabile Ossessione (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora