I. OMBRE DI PASSATO, LUCE DI FUTURO

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Negli anni precedenti all'incontro con Simon, avevo imparato cosa significasse avere un legame e sentirsi comunque soli. Avevo costruito amicizie, specialmente online, dove sembrava tutto più semplice, dove potevo raccontare ciò che volevo senza il peso delle apparenze e senza il timore di essere giudicata. Online, la gente non vede chi sei davvero, non ti conosce nelle giornate più difficili, ma a volte era proprio questo a renderle speciali. Con il mio migliore amico, Michael, avevamo trovato una connessione profonda, di quelle che fanno sembrare di aver trovato una parte di sé nell'altro. Eravamo talmente simili da chiamarci "gemelli separati alla nascita," e ci capivamo al volo. Condividevamo gusti musicali, passatempi, modo di vedere il mondo. È incredibile come alcune persone ti sembrino familiari subito, come se le conoscessi da sempre. Tuttavia, anche con Michael le cose non erano perfette, e quella relazione di amicizia ha attraversato tanti alti e bassi, con incomprensioni e litigi.

Ma Michael non era l'unica figura importante in quegli anni. Prima di Simon, ero stata in un'unica relazione sentimentale seria, o almeno, ciò che pensavo fosse seria. Mi sembrava di essere legata a questa persona, anche se col passare del tempo capii che in realtà non era amore, ma solo abitudine. Più il tempo passava, più mi rendevo conto che, accanto a lui, mi sentivo oppressa. Era una relazione che consumava le mie energie e non mi lasciava lo spazio per essere me stessa. Ogni gesto, ogni parola sembrava sbagliata ai suoi occhi, come se fossi sempre sotto esame e dovessi costantemente dimostrare di valere qualcosa.

Questo legame mi faceva sentire come se ogni cosa, anche la più piccola, fosse una sfida continua, un percorso sempre in salita. Mi accorgevo che stare accanto a lui diventava pesante, e la felicità che sognavo era sempre più lontana.

Le pressioni che vivevo non erano solo emotive, ma anche fisiche. Nonostante gli spiegassi chiaramente che non poteva entrare a casa mia, continuava a insistere, a spingermi verso situazioni che non volevo. Diceva che non se ne sarebbe accorto nessuno, ma io sapevo che la verità non era quella. Più di una volta mi seguì fin sotto la porta di casa, facendo di tutto per infilarsi, bloccandomi il passaggio. Non si fermava mai al primo "no," e io non avevo la forza per affrontare quei momenti senza sentirmi sbagliata. Ricordo le discussioni che scoppiavano tra di noi: cercava di spingermi, di ottenere da me quello che voleva, e a volte mi trovavo bloccata, a combattere tra la paura e la voglia di liberarmi.

In tanti momenti mi sono trovata in punizione per colpa sua, ma non sembrava importargli: anche se ero sempre io a pagarne le conseguenze, lui restava indifferente, senza alcuna rimostranza.

Ogni volta che gli chiedevo un piccolo favore, come un prestito di pochi centesimi o una semplice maglia pulita, mi faceva pesare tutto, chiedendomi qualcosa in cambio. Era come se fossi la sua pedina, come se tutto dovesse avere un prezzo da pagare, e quel prezzo ero sempre io.

Quando guardavo film romantici, mi sembrava impossibile trovare qualcuno che fosse davvero premuroso, attento, e capace di amare in modo puro. Ma in fondo al cuore, sognavo. Mi dicevo che forse, da qualche parte, c'era un ragazzo come quelli dei film, qualcuno che mi avrebbe guardato con occhi diversi, come se fossi importante per lui. Un ragazzo che mi avrebbe fatto sentire speciale, amata per quello che ero, e non per quello che potevo fare per lui.

Sognavo un amore che mi facesse sentire sicura, che mi regalasse pace e serenità. In quei momenti bui, immaginavo qualcuno di premuroso, un amore dolce e rispettoso, che sapesse valorizzarmi per la persona che sono e che mi facesse sentire amata e accettata senza bisogno di dimostrare nulla. Guardavo quei film e mi dicevo che, anche se fosse stato difficile trovarlo, un amore così doveva esistere.

Questa convinzione mi ha aiutata a trovare la forza di andare avanti. Anche se mi sembrava difficile immaginare una vita diversa, sentivo dentro di me che c'era qualcosa di più grande, un amore che avrebbe colmato i vuoti e le insicurezze. Con Simon, in un solo mese, ho provato emozioni che non avevo mai sentito in due anni di relazione con il mio ex. Le sue parole, i suoi gesti erano pieni di sincerità e rispetto, qualcosa che non avevo mai conosciuto prima. Mi faceva sentire importante, come se ogni parola che mi diceva fosse speciale. Non c'era più quella pesantezza, quella sensazione di essere sbagliata. Al contrario, mi sentivo apprezzata, accettata, amata per la mia vera essenza.

In fondo, forse l'amore che desideriamo è sempre possibile, anche se non sembra facile. Prima di conoscere Simon, pensavo che il mio ideale di amore fosse un sogno, uno di quelli che non si realizzano mai. Eppure, Simon mi ha dimostrato che anche i sogni più lontani, a volte, possono diventare realtà.

COME MI HAI CAMBIATO LA VITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora