Ad un passo da te 2 |Soukoku

VIII

Pov Chuuya:

Sistemo le nuove bottiglie di vino che ho acquistato stamani,spesa eccessiva ma assolutamente necessaria!
"Cos'è Arabahaki?".
Sussulto "Sakunosuke,non ti ho sentito arrivare"strano.
Annuisce e si poggia contro la cucina "quindi?".
"Ma che modi sono?!"sorrido "come stai tesor-"
"Da quando sai di questa roba?".
Sospiro "é con me da sempre"mormoro.
Sorride in un modo che non conosco o meglio... non da lui,perché è il tuo sorriso,quello strafottente che avevi in passato "quindi è colpa tua sé ho un demone dentro".
Sussulto "...sei crudele con me,perché stai dicendo queste cose?".
"Mia figlia potrebbe avere ripercussioni?".
"Non lo so Saku! ma perché diavolo ti stai comportando così?!".
"Perché penso,che avrei dovuto avere il diritto di sapere cosa avessi no?!"scatta.
"...volevo fossi forte"mormoro "io volevo tu fossi-"
"Come papà?! Per cosa? Per avere una versione di lui che non ti mandava a a fanculo?!".
Lo guardo ferito.
"Tu,con le tue manie mi hai rovinato la vita,lo fai da sempre. Prima Ryu poi papà...-"
"Perché ti agiti tanto per Chiyo? Non è ancora neanche nata eppure... hai già così tanti rimpianti nei suoi confronti" Osamu...
Saku ti guarda "papà...che vuol dire?! Perché so di aver fatto soffrire Tobio perché ho sbagliato!".
"E pensi che noi nella nostra vita non abbiamo mai sbagliato? Se tua madre ha riversato su di te tante aspettative lo ha fatto perché per te ha sempre desiderato il meglio,un meglio che non a tutti è stato concesso... a lui non di sicuro".
Abbasso lo sguardo.
Saku sospira "mi ha tenuto allo scudo di tutto e-"
"Ti ha affiancato a Dostoevskji,ha voluto per te un maestro che sapesse prepararti prima di quello che è successo, sei arrabbiato e ci sta ma non parlare in quel modo,mai più a tua madre,perché anch'io lo sapevo ma l'ho sempre taciuto,perché volevo tenerti distante da tante cose"tossisci.
Saku ti guarda.

Pov Emma:

Rientro a lavoro dopo diversi mesi di riposo a casa,mi mancava questo posto.
Finisco il mio giro di visite,ho il turno notturno e torno nel mio ufficio,trovo la porta aperta.
Entro e sorrido "mi aspettavi?".
Si gira e si toglie il cappello "ho saputo del trambusto,ovunque ci sia tu di mezzo,c'è sempre tempesta".
Sorrido "Be... dicono che il mio mentore sia il portatore di tempesta"mi mordo le labbra.
Sorride.
"Bentornato zio!"corro ad abbracciarlo "mi sei mancato così tanto!".
Non dice nulla,annusa i miei capelli,lo faceva anche quando ero bambina.
Lo guardo "quindi sai tutto?".
Verlaine si siede su una delle sedie disponibili "si"gioca con il suo cappello "non volevo tornare".
Lo guardo.
"Però ero in pensiero per te,mi sei molto cara,lo sai".
Sorrido "lo so zio".
"Hai la sua stessa luce,l'ho sempre vista nei tuoi occhi... la stessa voglia di vivere che aveva Arthur quando lo conobbi,la fame di conoscenza e la stessa voglia,la stessa passione in ciò che fate"sorride abbassando lo sguardo "se avessimo avuto una figlia... l'ho sempre immaginata come te".
"Sai zio? Ti ho sempre detto che avresti dovuto rifarti una vita...tempo fa però ho perso Fyodor,é stato per poco ma... il dolore è ancora così forte".
Paul mi guarda.
Sorrido tristemente "...io però non sono forte come te e anche se ci provo a...mantenere il controllo"deglutisco "spesso è davvero dura".
Sorride "lo so,ma tu non devi mollare".

...

"L'ho trovato nel mio ufficio,sono così felice di riaverlo qui".
"Noto".
Poso l'ultimo bicchiere "mi è mancato così tanto"mi volto e ti guardo "sei infastidito?".
"No"
"I tuoi ferrormoni sono aggressivi".
"Perché è venuto a cercarti dove sei completamente sola?"
Sorrido "perché lui è fatto così,é schivo ma appassionato... lo amo così tanto!".
Alzi le sopracciglia infastidito e giochi con un fazzoletto.
Mi avvicino e ti bacio una guancia "sei geloso Fyo-kun?".
"No"
Ridacchio.
Mi afferri il viso con delicatezza e mi guardi,sorrido poi poggi le labbra sulle mie "cos'è tutta questa dolcezza verso un altro uomo?".
Rido.
"Quanto sei bella mentre sorridi".
Sussulto arrossendo... non mi fai mai dei complimenti così apertamente.
Poso la mano sulla tua "ti amo davvero tanto...grazie per tutto ciò che fai per me da sempre".
Ti siedi sul divano "non so di cosa tu stia parlando".
Sorrido ancora e mi avvicino a te,ti salgo a cavalcioni sulle gambe e ti sfilo la maglia.
Passi una mano sulle mie spalle facendo scivolate piano la vestaglietta,ti sporgi un po' e posi le labbra sul mio collo.
Sorrido e ti accarezzo i capelli.
"Che fate?".
Scendo da te velocemente ricomponendomi saltando neanche fossi un gatto.
Ti rimetti la maglia "...Domi".
La bambina ci guarda curiosa.
"...non dormivi tesoro?"chiedo.
Lei scuote il capo stringendo il suo orsetto e ci osserva "vieni a vedere se c'è il mostro sotto al letto?".
Annuisci "arrivo".
Va via.
Rido.
Ridi anche tu "come fa ad essere così silenziosa?".
Scuoto il capo divertita.