Capitolo 4

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...
Dopo quella che mi sembrava essere un interminabile mezz'ora, arrivammo in cima ad una collina come in quei film romantici.
Il sole stava per tramontare per fare spazio ad una stupenda notte di luna piena.
Guardammo il tramonto in silenzio nei sedili posteriori e Justin tenne il suo braccio intorno a me, non so spiegare quella sensazione, ma mi sentivo tipo protetta, al sicuro.

<<Perché non mi racconti qualcosa di te?>> gli chiesi curiosa, non sapevo assolutamente nulla di lui e mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio.

<<Vengo dal Canada, mia madre mi ha avuto quando aveva solo 17 anni>> dice con un velo di tristezza

<<Anche mia madre mi ha avuta a quell'età. E tuo padre?>> avevo paura a fargli quella domanda.

<<non ho voglia di parlarne con te!>>

ecco appunto adesso mi sentivo offesa perché mi aveva urlato contro ma d'altronde anch'io avrei fatto così..
Lui se ne accorse e cercò di rimediare.

<<mi dispiace, ma non sono cose di cui mi piace parlare>>

<<lo so.. Ti capisco>> risposi sinceramente

<<grazie, hai fame?>>mi chiese ed io sentì il mio stomaco brontolare

<<si>>

<<ti va una pizza?>>mi domandò

<<certo, amo la pizza>>

<<anch'io>>rispose

1 ora dopo...

<<mmm... È buonissima>>

Non ero mai stata in quel posto ma devo dire che la pizza era davvero buona, intanto avevamo parlato un po' di quello che ci piaceva e dovevo dire che avevamo abbastanza cose in comune.

<<un tuo hobby?>> gli domandai

<<amo suonare la chitarra e cantare, non l'avresti mai detto vero?>> cominciammo a ridacchiare

<<sinceramente no, comunque amo anch'io cantare>> gli sorrisi

<<hai un sorriso bellissimo>> cominciai ad arrossire

<<un giorno dovresti venire a casa mia, così posso sentire la tua belle voce>>

Casa? Non sapevo avesse una propria casa, credevo che vivesse nel dormitorio del college, ma mi sbagliavo.
...

Quando mi riportò al dormitorio si avvicinò per baciarmi ma invece di baciarmi sulla bocca come mi sarei aspettata mi baciò sulla guancia, mi strinse in un suo bellissimo abbraccio e mi sussurrò all'orecchio:
"Ti concederò tutto il tempo che ti serve, piccola, non temere"
Quelle semplici parole erano così belle dette da lui ed anche così dolci.
Mi dispiaceva lasciarlo ma dovevo tornare in camera.
Non osavo immaginare cosa avrebbe detto Taylor di tutta questa storia, soprattutto dopo che mi ha detto di starci lontana.
...

Nothing like us|| JelenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora