Capitolo 13

1.8K 100 5
                                    

<< Oggi devo andare a giocare a basket con la mia squadra>> mi disse velocemente come se fosse preoccupato dalla mia reazione, ma era ovvio che non potevamo stare insieme sempre.

<<non sapevo che giocassi in una squadra>>

Non sapevamo molto l'uno dell'altro, dovremmo provare a conoscerci meglio

<<posso venire a vederti giocare?>> gli domandai sperando che accettasse

<<ci vorresti venire davvero?>> sorrise

<<certo, poi io amo il basket>>

<<non ho mai conosciuto nessuna come te, sei diversa e questo mi piace molto>> si avvicinò e mi diede un bacio sulla fronte

<<sono solo me stessa>> gli ricordai mentre lui continuò a fissarmi dritto negli occhi e a sorridermi
...
Ero da sola nella mia stanza, lui doveva allenarsi perciò mi aveva riportata qui al dormitorio, dove avevo avuto il tempo di farmi una doccia e cambiarmi.
Io avevo sempre amato il basket, lo conoscevo benissimo perciò non vedo l'ora di vedere come se la cavava.
Gli avevo proposto di vederci là, visto che la palestra si trovava qui vicino al college, ma non aveva voluto sentire ragioni, perciò andremo insieme.
Pochi minuti dopo vidi la porta aprirsi e intravidi i capelli biondi di Taylor, ero sicura che non mi avrebbe rivolto parola, come sempre, invece..

<<Sel, senti mi dispiace tantissimo, per tutto quello che ti ho detto riguardo a Justin ma io volevo solo proteggerti e sono sicura che ti farà soffrire di nuovo, ma mi dispiace>> si scusò

<<okay, se vuoi fare pace va bene, ma devi smetterla di dire che mi farà soffrire e tutto il resto perché lo so, so che succederà prima o poi ma io in questo momento ho bisogno di lui e sta a te decidere se vuoi sopportarmi o no>> dissi chiaro e tondo in modo che capisca

<<okay>> rispose semplicemente, mi abbracciò e io sorrisi

Mentre ci abbracciavamo entrò Justin, rimasi paralizzata appena lo vidi, era stupendo, quell' abbigliamento sportivo gli stava davvero bene.
Quando mi chiese se ero pronta, io annuì e uscimmo dalla mia stanza.

<<vedo che avete fatto pace>> disse serio

<<Si, ha promesso di non intromettersi  più e di lasciarci in pace, c'è qualcosa che non va?>> gli domandai vedendolo strano

<<no niente sono solo concentrato e forse un po' nervoso>>

<<perché? Non è la tua prima partita>> gli chiesi

<<si lo so, ma oggi ci sarai tu a vedermi, questo mi rende felicissimo ma anche nervoso>> appena finì la frase eravamo già arrivati davanti allo spogliatoio

<<non ti devi preoccupare>> mi misi a ridere

Lo salutai e cominciai a incamminarmi verso le tribune ma lui mi prese per il polso e mi fece girare in modo che potesse guardarmi

<<non me lo dai un bacio?>> fece la faccia da cucciolo io sorrisi divertita e lo baciai

<<buona fortuna>> lo salutai e andai a sedermi

Poi entrarono tutti in campo e appena lo vidi mi si scaldò il cuore, lui mi guardò e mi mandò un bacio.
...
La squadra di Justin aveva vinto e lui aveva fatto tantissimi canestri, non lo credevo così bravo. Quando gli altri spettatori cominciarono ad andare verso l'uscita, io raggiunsi Justin che era rimasto giù da solo ad aspettare che lo raggiungessi.

<<vuoi fare un tiro?>> mi chiese sapendo già che avrei fatto schifo ma si sbagliava.

Presi la palla che aveva in mano, mi avvicinai al canestro e feci canestro al primo colpo, poi ne feci altri 3 uguali. Lui mi guardò stupefatto e poi mi chiese:

<<dove hai imparato a giocare così bene?>> domandò ancora sorpreso

<<da piccola mio papà mi ha insegnato a giocare>> dissi fredda pensando a lui

<<capisco e adesso lui che fine a fatto?>> mi guardò con aria di aver già capito tutto

<<come fai a sapere che non è a casa con mia madre?>>

<<Lo ti si legge in faccia>> disse sincero con una espressione abbattuta

<<nessuno se ne era mai accorto...>> dissi ferma cercando di capire

<<io si, perché quell'espressione delusa ce l'avevo anch'io>> si mise seduto e abbassò la testa, andai a sedermi accanto a lui e lo guardai confusa

<<avevi?>> chiesi cercando di capire perché usasse il passato

<<sto cercato di lasciarlo alle spalle>>

Mi piaceva questo tipo di conversazione spontaneo e sincero, è proprio quello di cui avevo bisogno. Volevo chiedergli di raccontarmi più dettagli, ma meglio non correre troppo.

<<okay forse è abbastanza per oggi>>

Ci allenammo un altro po' e poi Justin tornò nello spogliatoio a cambiarsi mentre io lo aspettai fuori, fino a quando lo sentì urlare:

<<se lei non potrà venire con me neanche io ci verrò>> disse urlando a qualcuno dentro con lui

Mi avvicinai per sentire meglio e riuscì a sentire il capitano della squadra che stava parlando di me

<<che cosa ci trovi in lei, tranne un grande fisico? È per come fa sesso?>> disse irritato

Non sentì nessuna risposta perciò provai ad entrare per capire cosa stava succedendo e trovai Justin che stava prendendo a pugni l'altro.
Cominciai a correre verso di loro e a mettermi in mezzo, appena mi vide si calmò un po', diede un ultimo sguardo al ragazzo con un occhio nero, mi prese per mano e poi mi portò via da li.

<<perché stavate litigando?>> chiesi quando eravamo fuori, nel giardino

<<ti aveva dato della troia>>

<<non quello, la conversazione prima di quello?>> dissi spiegandomi meglio

<<volevo farti venire con me alla cena con la squadra, ma lui non ha accettato, poi ha cominciato ad insultarti e non ho resistito>>

<<grazie>> dico semplicemente

<<non sei arrabbiata?>> mi chiese  confuso

<<un po' ma lo hai fatto per me quindi sei perdonato, comunque devi smetterla di prendere a pugni tutti>> dissi seria

Lui annuì e mi baciò, sentì la sua disperazione e la paura che aveva di perdermi per aver picchiato quel tipo, ma non avevo intenzione di lasciarlo per questo motivo, ci deve essere una ragione giusta.

<<se ti creo così tanti problemi forse è meglio che non venga a quella cena>> ripresi il discorso

<<non dirlo neanche per scherzo. Tu ci verrai a meno che tu non voglia>> abbassò la testa preoccupato della mia risposta

<<no certo che voglio venire, ma non voglio crearti problemi con la squadra.>> dissi seria

<<Shh...>> sussurra e mi poggia un dito davanti alla bocca per zittirmi, io sorrisi e poi cominciai a ridere.
...
Finalmente ero in camera mia senza tutta quella tensione che si era creata tra me e Taylor.
Avevamo parlato per tutta la notte, mi ero divertita tantissimo con lei, mi era mancata molto.
Mi aveva rivelato che Indiana se ne andrà presto a Seattle, per realizzare il suo sogno e che lei e Calvin avevano rotto.
Tay adesso era tristissima gliene stavano capitando di tutti i colori, proprio per questo aveva bisogno di fare pace con me, aveva bisogno di un'amica che le stesse accanto.
Durante il nostro "pigiama party" si era sfogata, si era messa a piangere ma ero riuscita a consolarla e poco dopo mi aveva mostrato un grandissimo sorriso.
Eravamo rimaste abbracciate non so per quanto ma ne avevamo entrambe bisogno, prima di staccarci per andare a dormire mi aveva sussurrato all'orecchio:

<<grazie di tutto Selly, sei la migliore amica che si possa avere, ti voglio bene>>
...

Nothing like us|| JelenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora