Capitolo 21

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Dovevo sfogarmi con qualcuno, e quel qualcuno era Justin.
Gli raccontai gran parte della mia infanzia: che io e mia madre ci eravamo trasferite, per lasciarci tutto alle spalle.
Avevano litigato perché lui l'aveva tradita, o almeno era quello che pensavo e che mi aveva raccontato fino a pochi minuti fa.
Era tutto inventato, una bugia, un piano architettato dai miei genitori per non ferirmi, anche se sono stata ferita comunque...
In realtà mio padre non era mai stato con nessuna donna, oltre mia mamma, ma aveva una dipendenza per l'alcool, lei voleva aiutarlo, voleva affrontare tutto insieme a lui, ma in un giorno di lucidità lui decise di andarsene.
Non se ne era andato perché lo voleva o perché gli facesse piacere, anzi ha detto che è stata davvero dura lasciarci, ma l'ha fatto per proteggerci, soprattutto per me, non voleva che crescessi con un alcolizzato.
Mia madre era distrutta, ma lo riusciva a capire e per proteggermi ha mentito.
Ora è in un programma di riabilitazione da molti anni, e questo lo ha aiutato molto, quando si è ripreso ha cominciato a chiamare a casa tutte le settimane per sapere come stavo, era come se non fosse mai andato via per davvero.
Per tutto il racconto Justin stava in silenzio e qualche volta annuiva per farmi andare avanti, mi tenne tra le sue braccia tutto il tempo, cercando di consolarmi, ma non è per la bugia che mi hanno raccontato che sono in pezzi, ma per il fatto che mio padre che fino a oggi avevo considerato una persona orribile ha un cancro.
Mi chiedo solo perché? Perché a lui? Perché proprio ora che sapevo la storia, che lo avevo perdonato per tutto, arriva con la storia che ha una malattia che lo farà morire da un giorno all'altro? Perché?

<<ehi, Sel, non piangere, vedrai che si risolverà tutto>> cercò di consolarmi

<<no. Non è così, lui ha un fottutissimo cancro, non puoi dire che andrà tutto bene, perché non è così.>>

Sentì bussare alla porta, non dissi nulla ma mio padre entrò comunque.

<<Posso entrare?>> chiese con voce dolce e tranquilla

Juss si alzò e con sguardo triste, ci lasció da soli.

<<Si vede proprio che ti ama>> disse con fare sicuro

<<perché?>> domandai

<<Beh è semplice, dagli occhi, dai suoi occhi per te. Ha il tuo stesso sguardo triste, come se foste legati, come se la tua storia fosse la sua. Sente le tue emozioni e non resta impassibile a queste.>>

<<È davvero un bravo ragazzo. Lo dice pure tua madre>> continua

Mi sembra impossibile, mio padre che mi parla in questo modo, non era mai successo, e questa cosa mi fa piangere ancora di più, sapere che sta diventando il padre che avrei voluto avere.

<<Ti prego non piangere, adesso sono qui, affronteremo tutto questo insieme come una vera famiglia, non scapperò più, promesso.>> disse con gli occhi lucidi

È chiaro che sta cercando di essere forte, ecco io non ci provo neanche, non ce la faccio.
Volevo solo passare un capodanno tranquillo e felice ma è chiaro che non sarà affatto così.

<<In questo momento desidero soltanto che tu mi perdoni e che iniziassimo un nuovo anno, insieme>>

Cercai di sorridergli in segno di conforto, poi mi buttai nelle sue braccia e lo strinsi forte forte a me, non lo abbracciavo da anni, non ricordò neppure l'ultima volta, ma ora è qui... Qui con me.

...
**autrice**
Vi ho fatto questo capitolo un po' più corto rispetto agli altri, per farvi un altro regalo di Natale, anche se ne avevo già pubblicato uno.
Quindi amatemi hahhahha❤️

A presto.

-Revival

Nothing like us|| JelenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora