18. Diciotto

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11 dicembre |  8:20 a.m.


Ed eccolo lì, il grande giorno. Quando quella mattina Lizzie aprì gli occhi, fu come vedere l'accendersi di una fiamma, con la consapevolezza che di lì a poco si sarebbe spenta, con un solo soffio. Non c'era sensazione peggiore.

Non fece in tempo a sedersi sul letto che Noah entrò nella stanza saltandole addosso.

- BUON COMPLEANNO SORELLAAA! - urlò abbracciandola e riempiendola di baci.

- Oh su, da quando sei così appiccicoso? È solo un compleanno! - disse con scarso entusiasmo la gemella.

- Non mi fai nemmeno gli auguri? Eddai! 18 anni sono una roba grossa, li fai solo una volta nella vita! - esclamò allegro il ragazzo.

- Perché? 19 anni li farai più di una volta? - ridacchiò Lizzie.

- Ma a 18 anni possiamo prendere la patente, la macchina, possiamo partire dove vogliamo e non dobbiamo rendere più conto a nessuno! - rispose di rimando.

- Già - rispose la bionda cercando di mostrarsi quanto più allegra possibile, pur sapendo che non avrebbe mai vissuto i giorni a seguire - Pensi che mamma sarebbe fiera di noi se ci vedesse ora?

Noah abbassò lo sguardo e sorrise.

- Non so se mamma lo sarebbe, ma quello che so per certo è che io sono fiero di te ed è questo quello che conta, no? - disse guardando la sorella.

- Sì, penso di sì - rispose incerta Lizzie, stringendo il fratello in un altro abbraccio.

- Preparati sorella, questa sarà la serata più bella della nostra vita - concluse Noah facendole un occhiolino e uscendo dalla sua stanza.

"E anche l'ultima che passiamo insieme" pensò Elizabeth, cercando di impedire al sorriso che aveva sulle labbra di abbandonarla. Sapere che da quella sera avrebbe dovuto lasciare di nuovo solo suo fratello era peggio che essere trafitti da mille spade, era peggio che cadere dal 50° piano di un edificio, era peggio di annegare ingoiati dalle onde feroci, era peggio della morte.

Scosse la testa, cercando di scacciare via quei pensieri come fossero solo fastidiose zanzare, così indossò un maglione rosso e dei jeans a zampa e uscì con un cappotto e una sciarpa. Di solito a Wellington c'era piuttosto caldo anche in quel periodo, ma quel giorno soffiava un vento terribile.

- SORPRESA! - non appena aprì la porta, trovò tutte le sue amiche fuori ad aspettarla, con un piccolo pacco in mano.

- Non abbiamo saputo resistere fino a stasera - sorrise Crystal porgendole il regalo - Aprilo -.

Noah la raggiunse, mentre stava scartando il pacchetto, e Annabeth gli lanciò un mazzo di chiavi. Appena le afferrò e realizzò quello che la sua ragazza gli aveva appena dato, fece un salto di gioia.

- NON CI CREDO! Dov'è? - chiese guardandosi intorno e premendo ripetutamente il pulsante sul mazzo di chiavi.

- Lo scoprirai stasera! Ho troppa voglia di vederti andare in giro tutto il giorno a controllare ogni macchina che incontri! - ridacchiò Annabeth divertita.

Noah le corse in contro:

- Non ti sopporto e... - la baciò - TI AMO TROPPO -.

Lizzie aprì finalmente la scatolina che aveva spacchettato, rivelando una sottile collana con un ciondolo a forma di cuore. Inizialmente sorrise, meravigliata della semplicità di quel regalo, ma poi notò delle piccole incisioni:

"Ti vogliamo bene, ricordalo sempre ❤ 

Crystal

Annabeth

Moyasamu 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora