POV READER
"Minho portami del tè caldo, e dopo di questo, lasciami qui per un paio di ore, non voglio essere interrotta fino al momento di cena" Lo guardai, avvicinandomi ad una delle poltrone del salotto, posando i due libri che mi aveva portato il mio vecchio amico, Seungmin, adagiandoli su un piccolo tavolino a lato della poltrona. Mi sedetti sospirando e guardando il maggiordomo, che era fermo a osservare ogni mia movenza. L'uomo esitò prima di andare via, sembrava turbato come se questi libri fossero il male del mondo e non volesse che gli aprissi, provando magari a temporeggiare per non farmeli leggere. Purtroppo non avrebbe funzionato, volente o nolente io oggi avrei iniziato a leggere quei libri, dovevo assolutamente comprendere e scoprire cose che ancora non riuscivo a spiegarmi. Sia chiaro, ho visto molte cose che non si possono spiegare su questa terra, primi tra tutti alcuni dei miei amici; in fin dei conti sono amica di un Lupo Mannaro, un mago e dio solo sa chi diavolo sia Seungmin, ma nonostante le mie conoscenze più che uniche, ancora ero restia a credere a quella stupida idea di credere che mio marito fosse morto per via di un Vampiro. Non ero incline a credere a certe cose, a meno che non abbia delle prove vere e proprie, insomma ero una specie di San Tommaso: -se non vedo non ci credo-.
"Che succede Minho?" chiesi guardandolo negli occhi e tenendo le mani sul ventre, assumendo una posa comoda per poter ascoltare quello che aveva da dirmi; vedere quella faccia così preoccupata mi stava facendo esitare a mia volta, come se quei libri fossero fatti di lava, rendendomi impossibile il poter maneggiar maneggiarli. "Signorina, io... Che tè desiderate?" sembrava volesse dire qualcosa, ma la sua voce venne meno, le parole morirono sulla gola e la bocca fece uscire una frase completamente diversa da quella che avrebbe voluto dire. Lo osservai con attenzione, sapevo perfettamente che stava mentendo e che non voleva davvero dirmi quale dannato tè avrei desiderato per quel pomeriggio. l'uomo abbassò il capo, bastò un mio sguardo per comprendere che lo avevo preso con le mani nel sacco e a quanto pare la cosa non era di suo gradimento "Per favore non prendetemi in giro, vi conosco da abbastanza tempo per sapere quando qualcosa vi passa per la testa e soprattutto, sapete bene come sono fatta e adesso sono curiosa di sapere cosa vorresti dirmi, non trattenere le parole, Non sono ancora in grado di carpire cosa vorrebbe dirmi la tua mente, Perciò parla." risposi guardandolo dritto negli occhi, con una punta di curiosità che mi stava quasi attanagliando, non vedevo l'ora che mi dicesse in tutto e per tutto quello che gli passava per la mente.Minho si spostò davanti a me, tenendo le mani dietro la schiena mantenendo una postura dritta e solida, come se fosse più rigido del solito
"Minho?" chiesi guardandolo e aspettando che parlasse
"preferite un tè verde o forse desiderate un tè inglese più forte?" chiese di nuovo
"Minho" lo chiamai di nuovo guardandolo con uno sguardo nettamente più serio e infastidito.
L'uomo rimase in silenzio, guardandomi e sospirando come se volesse riorganizzare le idee, non gli conveniva mentirmi, soprattutto quando mi stavo spazientendo in questo modo "mi dispiace signorina, non volevo darvi fastidio, vi assicuro che non è mia intenzione, non ho nulla da dire" rispose. Semplicemente lo osservai, accavallando le gambe e appoggiando la guancia al palmo di una mano. Era più che ovvio che non ero incline a credere ad una singola parola di quello che mi aveva appena detto, era meglio per lui che iniziasse a parlare, sia per il suo bene, sia per evitare di avere un interrogatorio da parte mia (che in fede, vi confesso che non era piacevole ricevere un terzo grado da parte mia) "Signorina..." sospirò guadandomi e riprendendo a parlare, cedendo ai miei sguardi torvi "stavo solo guardando quei libri, mi danno una brutta sensazione, spero solo che non leggiate cose spiacevoli, tutto qua, non era mia intenzione allarmarvi" fece un piccolo inchino come a volersi scusare per aver creato quel piccolo scompiglio iniziale. Gli feci segno di alzarsi, dandogli un cenno di mano e facendolo rimettere dritto davanti a me "portami un tè nero, con lo zucchero e un bicchiere di Armagnac (ALIX: è un distillato di vino, è il nonno del Brandy) mi servirà per la mia lettura, chissà magari un po' di alcol mi schiarisce le idee e mi darà le risposte che cerco, oppure mi addormenterò sulla poltrona senza avere nessuna risposta, chi lo sa, ogni caso dovrò pur intrattenermi, non siete d'accordo con me?" risposi prendendo il primo libro, togliendo la chiusura e posandolo di nuovo sul comodino. "certo signorina, gradite anche la bottiglia o porto solo il bicchiere di Armagnac?" chiese sapendo bene quali fossero le mie tendenze al bere, soprattutto dopo la morte di Jisung, ci pensai un attimo, rendendomi conto che probabilmente dovevo darmi un fermo e smettere di affogare le mie disgrazie in una bottiglia. "il bicchiere basterà" risposi alzando lo sguardo e sospirando "solo il bicchiere, la bottiglia non mi serve, ho già il tè in abbondanza, non mi serve anche abbondante alcol, solo per deliziarmi, tutto qui". Il viso del maggiordomo sembrava perplesso, come se non si aspettasse una risposta del genere da parte mia; accennò un sorriso e poco dopo vidi il buon maggiordomo andare in cucina a passo svelto, pronto per prepararmi la merenda che mi avrebbe accompagnato nella mia lettura.
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Fino Alla Fine Dei Miei Giorni [Hyunjin x Reader]
Fanfiction"Contessa... Incontrarla mi riempie di gioia, sono onorato di averla qui" Hyunjin fece un inchino tenendo il capo basso davanti a me. Lo guardai dal velo nero che mi copriva il viso; segno del lutto, che non volevo abbandonare. "Alzatevi, sono qui s...