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~Capitolo.1~

MARTINA POV'S

Okay: avevo un blog virtuale segreto, all'insaputa dei miei genitori. La paura che lo scoprissero è sempre stata costante, ma io avevo i miei motivi e continuavo ad andare avanti. Non credevo ci fosse nulla di sbagliato nel confrontare le proprie idee, parlare dei propri problemi e sognare insieme a mezzo mondo perché, ad essere sincera, le visualizzazioni dei video erano assai.

Aumentavano minuto dopo minuto, cosiccome i commenti e le lettere nella casella di posta elettronica che controllavo quotidianamente. Perché avevo aperto il blog? Semplice: per ricevere attenzione.
Molti credevano che un blog che riscuote successo renda la vita rosea e piena di fiori ma, in realtà, la mia di vita era tutt'altro che rose e fiori.

La relazione tra i miei genitori non funzionava più da molto tempo ormai, ma loro continuavano a provarci, perché si amavano. Litigavano per qualsiasi cosa, anche insignificante. Un esempio?
"Le mutande sono piegate male."

Se ve lo state chiedendo, non erano in cura da uno psicologo e tanto meno non partecipavano a quegli incontri di coppia per risolvere i loro problemi. Loro erano semplicemente così spontanei, neutrali.

Ma di bei momenti ne abbiamo vissuti tantissimi e io li ricordo dal primo all'ultimo: il viaggio in Australia, la corsa con i go-kart, le passeggiate in riva al mare con un gelato tra le mani, le lunghe cavalcate nel bosco assieme a mio padre.

Ecco, lui mi ha trattata come una vera principessa. Ma ora pare che il principe azzurro l'abbia presa in ostaggio e che questo abbia tolto un grande peso sulle spalle dei miei genitori.

Non riuscivo ad attirare la loro attenzione in nessun modo: capricci, bei voti a scuola, uscite con le amiche, saltare il coprifuoco, nulla di tutto ciò.

I miei occhi fissivano incessantemente lo schermo del PC ed aspettavano il caricamento del nuovo video sul canale di YouTube. L'argomento che quel giorno avevo deciso di affrontare è stato l'amore. Amore in ogni sua sfumatura, non solamente quello che state pensando.

Amore spirituale, amore passionale, affetto nei confronti di un amico, di un parente, di una cosa. Amore. Anche se devo ammettere che, un solo video, non bastava per raccontare tutti i miei problemi in questo contesto: le mie cotte passeggere, il primo bacio mancato.

-Cosa cazzo è questo?- le solite grida di mio padre che mi riportarono alla realtà, distraendomi dai miei pensieri.

Era solamente un'altra loro stupida litigata ma la voglia di sapere su cosa stavano battibeccando cresceva in me. Il video era ancora al 92% del suo caricamento e prima di scendere in soggiorno, volevo assicurarmi della completa pubblicazione del contenuto.

Okay. E anche quel giorno riuscì a parlare con il mondo attraverso quello stupido schermo che ci divideva.

Mi accasciai sul letto ed ero sul punto di addormentarmi quando le mie orecchie udirono del coccio rompersi per terra.

Sobbalzai dallo spavento e mi accorsi che forse non era la loro solita litigata.

Forse quel giorno era arrivato.

Calzai velocemente le mie pantofole al lato del letto e aprii la porta per dirigermi verso le scale e magari colmare la loro lite.

JORGE POV'S

E dall'altra parte del mondo, c'ero io che aspettavo ansiosamente il suo video, come ogni giorno. Lei era riuscita a scoprire un lato nuovo di me di cui io non sapevo neanche l'esistenza. I miei amici ridevano quando raccontavo loro che, su YouTube, questa ragazza riusciva a comunicare con qualunque persona attraverso i suoi problemi, le sue risate.

Con un nulla, ti riempiva le giornate di felicità ma il solo pensiero che lei non sapesse della mia esistenza, mi abbatteva. A quel tempo, ero figlio unico e vivevo con mio padre in una grandissima casa a Buenos Aires dopo la scomparsa di mia madre in un incidente stradale.

Quella ragazza aveva cambiato la mia vita e insieme ai suoi video avevo acquistato maggiore sicurezza, maggiore autostima e fu grazie a lei che imparai ad amare le persone al mio fianco.

Non conoscevo nulla di lei, ma lei sapeva tutto di me. Ed era una cosa completamente impossibile.

Aggiornai più e più volte il suo canale fin quando non comparve il nuovo video e lo guardai pieno di interesse e molto molto concentrato sulle sue parole, i suoi gesti, i suoi movimenti. Stava diventando un'ossessione e i miei occhi se la scopavano solo guardandola.

MARTINA POV'S

Mi sedetti sul terz'ultimo gradino della scala che univa il piano terra con le stanze del primo piano e mi misi a origliare la loro conversazione.

-Mi spieghi cosa significa questo?- ripetè ancora una volta mio padre.
-Non è come tu pensi che sia.- spiegò la donna seduta a capotavola con le mani ai lati della fronte, quasi fosse stufa.
-E allora dammi una spiegazione!- gridò il signore sbattendo il pugno contro il tavolo e facendo sobbalzare la donna.

-È solo un amico, dai.- ribattè mia madre.
-Solo un amico? Io ad un amico non scrivo questo!- e le mostrò il cellulare.
-Okay, magari è più di un amico ma..-
-Ma nulla, okay? E chissà quante altre volte mi avrai tradito...- urlò il signore
-Ma perfavore.- replicò mia mamma.

Ci fu un attimo di silenzio, il momento più imbarazzante della loro conversazione. Mio padre camminava avanti e indietro lungo la cucina mentre mia mamma piangeva silenziosamente.

-Vattene.- sussurrò mio padre con quel filo di voce che gli restava.
-Cosa?- disse incredula la donna.
-Fuori da questa casa, entro stasera.- ripetè prima di uscire dalla stanza.
-E con Martina? Ha bisogno di una figura maschile al suo fianco!-

Come se vi importasse di me, stronzi.

-Chiedi al tuo nuovo compagno.- infilò il giubbotto e uscì di casa, sbattendo violentemente la porta.
Mia madre iniziò a piangere come una fontana e abbassò lo sguardo verso il tavolo sotto i suoi occhi.

-Mamma, ma cosa hai combinato...- dissi avvicinandomi alla donna per rassicurarla. Le accarezzai i capelli e la strinsi forte a me.
-Volevo solo essere felice...- mi spiegò.
-Andiamo a fare le valigie...- la spinsi ad alzarsi e dopo qualche minuto eravamo già al piano di sopra a sistemare i nostri vestiti nelle poche valigie che avevamo.

-Chiamo Harry: stasera lo raggiungiamo.- mi avvertì la donna.
-Dov'è che abita? Immagini vicino scuola? Sarebbe figo!- cercai di strappare un sorriso a mia madre ma non ci riesci.
-A Buenos Aires.-

Cazzo.

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Holaaa :)
Questa è la storia, nulla di importante, ma credo che i prossimi capitoli vi piaceranno. La consigliereste ai vostri amici?
Quanto vi piace da 1 a 10?
Mmh....ora vi lascio

Baciii xx

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