~> Nine. <~

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~Capitolo.9~

JORGE POV'S.

Collegai l'IPhone alla rete WiFi di casa e subito venni sommerso da milioni di notifiche, tra cui quella che mi fece strillare come una femminuccia.

BeautyGirl aveva finalmente pubblicato un video e dovevo affrettarmi a vestirmi, altrimenti non avrei avuto tempo per guardarlo.

Cazzo, che bella giornata.

Cliccai ripetutamente sulla notifica, la quale mi portò alla pagina del link del suo nuovo videodiario; e intanto, mi mordevo l'unghia del pollice per controllare la frenesia.

Ero davvero curioso di scoprire se aveva considerato l'idea di mostrare il suo volto davanti alla telecamere, al mondo; davanti a noi, davanti a me.
Come mi aveva promesso.

E poi, le sue parole erano musica per le mie orecchie: la sua voce sottile e dolce, come il miele, alimentava il mio cuore e io lo sentivo battere forte, quasi come se volesse uscir fuori dal mio petto. Esplodendo. E tutto questo non provocava dolore, ma piacere.

Quel video raccontava di lei e delle sue esperienze nel campo dell'amicizia. Diceva che i suoi amici erano come i fratelli che non aveva mai avuto.

Consigliava di perdonarli sempre e in qualunque caso, perché perdere un amico è semplice, trovarne uno è molto difficile. E glielo si leggeva negli occhi: lei, sicuramente, aveva affrontato sulla sua stessa pelle ciò che, in quel momento, stava raccontando davanti la telecamera.

Ricordava e sottolineava piu e più volte che una persona vera è colei che ha pochi amici; forse, lo diceva per consolare anche se stessa.

Ma nulla le impediva di ridere come se, parlando, ricordasse tutte le stupide cretinate organizzate con quelle persone speciali. E ogni suo sorriso trafiggeva il mio cuore, impedendomi di respirare davanti a tale bellezza.

-Tuo padre dice che devi andare a scuola.- ad un tratto, la mia nuova sorellastra, ancora in pigiama, varcò la porta della mia camera e, immediatamente, chiusi la schermata di internet, prima che lei potesse scoprire il mio piccolo segreto.

-So cosa dice mio padre.- le risposi freddo, senza degnarla di uno sguardo: ma con quale faccia tosta entra in camera mia, oltretutto senza bussare, per poi: dirmi cosa? 'Tuo padre dice che devi andare a scuola.'
Se non la uccido, Michelangelo deve farmi una statua, grazie prego ciao.

-E allora perché non ti muovi?- domandò ancora con quel suo irritabillissimo tono di voce che, prima o poi, avrei soffocato con un cuscino di piume, se non avesse smesso di disturbarmi. Quella ragazza riusciva a mandarmi fuori di testa, quando lo voleva.

-E allora perché non ti fai i cazzi tuoi?- okay, magari avevo esagerato a risponderle in quel modo, ma nessuno mi aveva mai interrotto in un momento del genere. Avrei dovuto subito abituarmi all'idea di avere una sorellastra tra i piedi, prima che entrambi saremmo finiti con l'odiarci.

-Allarme ragazzo mestruato!- esclamò a voce alta con quel suo perfido sorriso che fece ridere, stranamente, anche me. Era ridicola ma adoravo questi piccoli battibecchi tra di noi. Era una cosa nostra.

-Ti conviene sparire prima che a questo ragazzo venga l'incontrollabile voglia di gettarti dalla finestra.- aggiunsi sfidandola, continuando a preparare la cartella per un nuovo pesante giorno di scuola che mi attendeva. Notai, con la punta dell'occhio, anche lei sorridere ed ebbi un déjà-vu: come se avessi già visto quell'immagine.

Ma scacciai quel pensiero.

-Okay, okay. Posso prendere in prestito il tuo PC, dopo? Ho bisogno di controllare delle cose, ma il mio ha problemi di connessioni.- mise il broncio e incrociò le mani, sbattendo le palpebre: pareva un tenerissimo panda.

Wherever You AreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora