~> Ten. <~

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~Capitolo.10~

MARTINA POV'S

Tutto era nato per gioco, puro divertimento; accendere la videocamera e immaginare di sfogliare, con un pubblico così vasto, il libro della mia vita era sempre stato uno dei miei piccoli sogni.

Ricordate 'Hannah Montana'? Impossibile dimenticare un idolo così grande come lei: teenager e popstar internazionale, contemporaneamente.
Pura follia!

Sembrerà strano, ma così mi consideravo: piccola adolescente alle prese con le prime cotte d'amore ma poi, quando quel dannato pulsante lampeggiava davanti ai miei intensi occhi chiari, diventavo ciò che non ero mai stata.

Diventavo fuoco e quella fiamma ardeva intensamente nelle mie pupille e si spegneva solo quando le pile dell'apparecchio si fossero completamente consumate.

Cercavo sempre di proteggere e coltivare quel sogno, dedicandogli tempo, amore e fantasia. Ma quel progetto stava trasformandosi in qualcosa di più grande di me, che non riuscivo a gestire con le mie mani.

E poi, sapere che l'odioso fratellastro era un fan del canale, o semplicemente controllava i miei spostamenti sulla rete internet, rendeva il tutto più complicato e fastidioso.

Non credevo che questo momento sarebbe giunto così in fretta, ma dovevo trovare una soluzione: o andare avanti, dimenticando tutto e voltando pagina, o continuare a combattere la guerra, con la consapevolezza di incontrare ostacoli per giungere alla vittoria.

Ossia, essere orgogliosa di me.

-Amore, stiamo uscendo. Non aprire a nessuno: ricorda di tenere le luci spente. E non svaligiare la dispensa, per favore.- e bla, blo, blu: le solite parole che una mamma raccomanda alla propria figlia di sette anni.

La sua voce così altezzosamente stridula mi distolse dai miei pensieri, riportando la soffice e immaginaria bianca nuvola sul materasso del letto che giaceva sotto il mio caldo sederino, pieno di grasso.

Tappai la bocca con un cuscino di seta rosa, decorato con del pizzo bianco, posizionato lungo la spalliera del letto, prima che le parole potessero aprire le ali e spiccare il volo, senza autocontrollo.

Odiavo essere trattata come una bambina immatura e irresponsabile, ma se solo fossero a conoscenza di cosa stavo archittendo alle loro spalle, avrebbero smesso di pensarla in quel modo.

Perché, oramai, si giudica un libro solo dalla sua copertina e non per le parole, frasi e capitoli che contiene.

-Sì, mamma. Divertitevi, eh.- augurai loro una buona giornata e sperai a lungo che, le faccende che avevano in programma da sbrigare, li tenessero impegnati tutta la mattina.

In poco tempo, avrei dovuto montare un video intero e editarlo, prima che tutti facessero rientro a casa. Era mio solito ascoltare musica a tutto volume dalle casse della mia radio, poste ai lati della scrivania della mia stanza vecchia.

A Buenos Aires, avevo solamente un lettore CD di Barbie che mandava in esecuzione soltanto musiche e melodie tratte da film Disney.

Fermate il mondo, fatemi scendere.

Sbloccai lo schermo del computer e aprì l'applicazione con la quale editavo ed iniziai a lavorare.

Tagliai alcune scene visto che mio padre aveva il brutto vizio di commentare tutto e tutti con parole inappropriate per YouTube.

Ma fu molto toccante rivedere il suo volto, sentire la sua voce dolce come il miele, riascoltare le sue parole e scorgere di nuovo il suo sorriso sulle labbra.

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